Questi sono i 25 giardini più belli del mondo secondo il New York Times (5 sono italiani)
I giardini sono luoghi che offrono rifugio e bellezza, e alcuni sono talmente straordinari da meritare un viaggio intorno al mondo. Ma quali giardini sono davvero degni di un tale pellegrinaggio? Per rispondere a questa domanda, un panel di esperti internazionali di orticoltura ha selezionato i 25 giardini più affascinanti del mondo, prendendo in considerazione...

I giardini sono luoghi che offrono rifugio e bellezza, e alcuni sono talmente straordinari da meritare un viaggio intorno al mondo. Ma quali giardini sono davvero degni di un tale pellegrinaggio? Per rispondere a questa domanda, un panel di esperti internazionali di orticoltura ha selezionato i 25 giardini più affascinanti del mondo, prendendo in considerazione il design, la storia e l’impatto culturale. Da quelli storici come il Giardino di Sissinghurst in Inghilterra, a quelli moderni come il giardino sospeso della High Line a New York, questi giardini sono esempi di arte naturale e riflessione sul paesaggio.
Con una varietà di stili, dalle composizioni formali e barocche alle naturali e spontanee, ogni giardino racconta una storia unica e offre un’esperienza visiva e sensoriale senza pari. Vediamo insieme per il New York Times quali sono questi luoghi straordinari, veri e propri capolavori verdi, sparsi in tutto il mondo.
Il podio
Sissinghurst Castle Garden (Cranbrook, Inghilterra)
Il Sissinghurst Castle Garden è uno dei giardini più celebri e affascinanti d’Inghilterra, incastonato nel paesaggio del Kent, vicino alla cittadina di Cranbrook. Questo luogo incantevole deve la sua esistenza alla passione e alla visione creativa della scrittrice Vita Sackville-West e di suo marito, il diplomatico Harold Nicolson, che negli anni ’30 del Novecento trasformarono un’antica tenuta elisabettiana in un paradiso botanico.
Ciò che rende Sissinghurst davvero speciale è la sua concezione come una serie di “stanze” verdi interconnesse ma distinte, ognuna con un proprio carattere, tema e palette cromatica. Questo approccio innovativo combina la struttura architettonica cara a Harold con la piantagione romantica e abbondante preferita da Vita. La più celebre di queste stanze è senza dubbio il “White Garden”, un’oasi monocromatica di fiori bianchi e fogliame argenteo che ha ispirato giardinieri in tutto il mondo.
Dal 1967 Sissinghurst è curato dal National Trust, che ha aperto il giardino al pubblico preservando scrupolosamente la visione originale dei suoi creatori. I giardinieri contemporanei seguono ancora i principi di design e le scelte botaniche stabilite da Vita e Harold, mantenendo vivo lo spirito del luogo. Ogni anno, migliaia di visitatori da tutto il mondo vengono attratti dalla bellezza senza tempo di questo giardino, riconosciuto come uno degli esempi più riusciti dello stile di giardinaggio inglese del XX secolo.
Al fascino puramente estetico di Sissinghurst si aggiunge anche l’interesse per la storia personale dei suoi creatori. La relazione non convenzionale tra Vita e Harold, che mantennero un matrimonio solido pur avendo entrambi numerose relazioni omosessuali, aggiunge un ulteriore strato di complessità alla narrazione del luogo, rendendolo non solo un capolavoro di progettazione paesaggistica, ma anche una testimonianza di un’unione basata su comprensione, rispetto e passioni condivise.
Great Dixter House & Gardens (Northiam, Inghilterra)

@Wikimedia
Great Dixter è un’iconica casa e giardino inglese situata a Northiam, nell’East Sussex. Questo gioiello del patrimonio britannico deve la sua fama al leggendario giardiniere e scrittore Christopher Lloyd, che vi nacque nel 1921 e la trasformò in uno dei giardini più influenti e innovativi del XX secolo.
La proprietà comprende una splendida dimora medievale del XV secolo, ampliata dall’architetto Edwin Lutyens agli inizi del Novecento. Il giardino circostante, tuttavia, è ciò che rende davvero speciale Great Dixter. Christopher Lloyd, ispirato dalla madre Daisy, creò un approccio audace e sperimentale al giardinaggio, sfidando le convenzioni con accostamenti cromatici arditi e combinazioni di piante inaspettate.
Il cuore pulsante di Great Dixter è il Long Border, una lussureggiante bordura mista che si estende per decine di metri con fioriture spettacolari dalla primavera all’autunno. Altri elementi caratteristici includono il Sunken Garden, il suggestivo Exotic Garden con le sue piante tropicali, e i tradizionali prati fioriti che si trasformano in tappeti di fiori selvatici.
Dopo la morte di Lloyd nel 2006, il suo allievo Fergus Garrett ha continuato a mantenere e sviluppare il giardino seguendo lo spirito innovativo del maestro. Oggi Great Dixter, gestito da un’apposita fondazione, è non solo una meta di pellegrinaggio per appassionati di giardinaggio, ma anche un centro educativo dove nuove generazioni di giardinieri possono apprendere tecniche e filosofie che sfidano il convenzionale, perpetuando l’eredità creativa di Christopher Lloyd.RiprovaClaude può commettere errori. Verifica sempre le risposte con attenzione.
Giardino di Ninfa (Cisterna di Latina, Italia)

@123rf
Il Giardino di Ninfa, situato ai piedi dei Monti Lepini nel Lazio, è uno dei giardini più romantici e suggestivi d’Italia. Sorge sulle rovine dell’antica città medievale di Ninfa, abbandonata nel XIV secolo e trasformata in giardino dalla famiglia Caetani nel XX secolo, principalmente grazie alla visione di Gelasio Caetani e sua nuora Marguerite Chapin.
Questo straordinario esempio di giardino all’inglese in ambiente mediterraneo si distingue per la sua magica integrazione tra natura e ruderi. Ruscelli cristallini derivati dal fiume Ninfa attraversano il parco, creando un microclima unico che favorisce una ricchissima biodiversità. Le antiche mura, torri e chiese in rovina sono avvolte da una vegetazione lussureggiante dove spiccano oltre 1300 specie di piante, tra cui magnifiche rose rampicanti, glicini, ciliegi giapponesi e numerose piante esotiche.
L’atmosfera incantata del giardino ha ispirato poeti e artisti, tra cui Virginia Woolf e Gabriele D’Annunzio. Oggi il Giardino di Ninfa è gestito dalla Fondazione Roffredo Caetani, che ne preserva l’equilibrio delicato tra conservazione dei ruderi storici e sviluppo naturale della vegetazione. Aperto al pubblico in periodi limitati per proteggerne l’ecosistema fragile, rappresenta un esempio perfetto di come l’intervento umano possa talvolta arricchire la natura, creando un paesaggio di straordinaria bellezza poetica dove storia, arte e botanica si fondono armoniosamente.
I giardini italiani della classifica
Villa Gamberaia

Al diciannovesimo posto troviamo Villa Gamberaia, adagiata sulle colline di Settignano nei pressi di Firenze, rappresenta uno dei più raffinati esempi di giardino all’italiana. Creata nel XVII secolo e perfezionata nei secoli successivi, questa villa è celebre per le sue proporzioni perfette e l’uso magistrale di spazi contenuti. Il giardino combina elementi formali italiani con influenze francesi, caratterizzato da terrazze panoramiche, splendidi parterre d’acqua con giochi di riflessi, siepi geometriche di bosso e cipressi che incorniciano vedute spettacolari sulla campagna toscana e su Firenze. L’uso sapiente dell’acqua, delle prospettive e della topografia naturale crea un’armonia eccezionale che ha ispirato generazioni di architetti paesaggisti.
Villa d’Este
Villa d’Este a Tivoli è un capolavoro del Rinascimento italiano e patrimonio UNESCO che incarna la perfezione del giardino barocco italiano. Commissionata dal Cardinale Ippolito d’Este nel XVI secolo e progettata da Pirro Ligorio, questa villa è universalmente riconosciuta per il suo sistema idraulico rivoluzionario che alimenta centinaia di fontane spettacolari. I visitatori rimangono affascinati dal Viale delle Cento Fontane, dall’imponente Fontana dell’Organo che produce musica attraverso meccanismi idraulici, e dalla monumentale Fontana dei Draghi. Terrazze digradanti, grotte artificiali, ninfei e giochi d’acqua creano un percorso simbolico che celebra il controllo dell’uomo sulla natura e la mitologia classica, rappresentando l’apice dell’ingegno rinascimentale nell’arte dei giardini.
Sacro Bosco di Bomarzo

@lucalorenzelli/123rf
Il Sacro Bosco di Bomarzo, noto anche come “Parco dei Mostri”, è una creazione unica nel panorama dei giardini italiani. Commissionato nel XVI secolo dal Principe Pier Francesco Orsini e progettato dall’architetto Pirro Ligorio, questo bosco sacro rappresenta una visione anticonvenzionale e manierista del giardino rinascimentale. Disseminato di sculture colossali in pietra che raffigurano creature mitologiche, mostri, divinità e architetture impossibili come la celebre Casa Pendente, il giardino fu concepito come percorso iniziatico e meditativo. Le iscrizioni enigmatiche che accompagnano le sculture invitano il visitatore a riflettere sulla vita, la morte e l’esistenza umana. Abbandonato per secoli e riscoperto solo negli anni ’50 del Novecento, il Sacro Bosco continua a sorprendere con la sua atmosfera onirica e inquietante che ha affascinato artisti come Salvador Dalí e registi come Michelangelo Antonioni.
Villa Silvio Pellico-Vigna Barolo
Villa Silvio Pellico-Vigna Barolo, situata sulle colline di Moncalieri alle porte di Torino, è un elegante esempio di giardino piemontese dell’Ottocento. Prende il nome dal celebre scrittore Silvio Pellico che vi soggiornò e dalla famiglia dei Marchesi di Barolo che la possedette. Il giardino, progettato dall’architetto Xavier Kurten, maestro del giardino romantico di scuola tedesca, unisce sapientemente lo stile paesaggistico inglese con la tradizione formale italiana. Si caratterizza per viali sinuosi, boschetti naturalistici, terrazze panoramiche e una collezione botanica di pregio con piante rare ed esotiche. Particolarmente suggestivi sono i punti panoramici che offrono vedute mozzafiato sulla pianura piemontese, le Alpi e la collina torinese. La sua posizione privilegiata e il disegno raffinato ne fanno un giardino di straordinaria eleganza, meno conosciuto rispetto ad altri giardini italiani ma di grande valore storico e paesaggistico.
La classifica completa
- Sissinghurst Castle Garden (Cranbrook, Inghilterra)
- Great Dixter House & Gardens (Northiam, Inghilterra)
- Giardino di Ninfa (Cisterna di Latina, Italia)
- Jacques Wirtz (Schoten, Belgio)
- Saihoji Kokedera Temple and Moss Garden (Kyoto, Giappone)
- Royal Botanic Gardens Cranbourne (Cranbourne, Australia)
- Royal Botanic Garden Sydney (Sydney, Australia)
- The High Line (New York City, USA)
- Kirstenbosch National Botanical Garden (Newlands, Città del Capo, Sud Africa)
- Miller House and Garden (Columbus, Indiana, USA)
- Prospect Cottage (Dungeness, Inghilterra)
- Sítio Roberto Burle Marx (Rio de Janeiro, Brasile)
- Katsura Imperial Villa (Kyoto, Giappone)
- Classical Gardens of Suzhou (Suzhou, Cina)
- Rousham House & Gardens (Rousham, Inghilterra)
- Little Sparta (Dunsyre, Scozia)
- Le Bois des Moutiers (Varengeville-sur-Mer, Francia)
- Les Jardins de Kerdalo (Trédarzec, Francia)
- Villa Gamberaia (Settignano, Italia)
- Les Jardins de Marqueyssac (Vézac, Francia)
- Villa d’Este (Tivoli, Italia)
- Sacro Bosco (Bomarzo, Italia)
- Château de Vaux-le-Vicomte (Maincy, Francia)
- Villa Silvio Pellico-Vigna Barolo (Moncalieri, Italia)
- Edward James Sculpture Garden, Las Pozas (Xilitla, Messico)
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