Prestazione Universale anziani Inps 2025, importo e requisiti: cosa cambia

Ecco come funziona la Prestazione Universale Inps 2025 per anziani: contributi fino a 850 euro e cosa sapere su requisiti, domanda e tempi di pagamento ancora da chiarire

Mar 19, 2025 - 13:12
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Prestazione Universale anziani Inps 2025, importo e requisiti: cosa cambia

Dal 1° gennaio 2025 è formalmente attiva la nuova Prestazione Universale Inps per anziani non autosufficienti, una misura introdotta dalla Legge n. 33/2023. Come sottolineato nel Messaggio Inps n. 949 del 18 marzo, si tratta di un contributo che può arrivare fino a 850 euro al mese, riservato a chi si trova in condizioni di non autosufficienza gravissima.

L’obiettivo è superare il sistema attuale dell’indennità di accompagnamento, offrendo un supporto economico più mirato e integrato.

La misura non è però automatica: bisognerà fare domanda, e restano da chiarire le modalità di adesione, le tempistiche e soprattutto se ci saranno arretrati a partire da gennaio, visto che il sistema di opzione non è ancora operativo.

Come funziona la Prestazione Universale

La Prestazione Universale Inps è destinata agli anziani non autosufficienti che decidono di aderire al nuovo modello di assistenza, rinunciando alla tradizionale indennità di accompagnamento.

Non è un passaggio obbligatorio, ma una scelta che va ponderata: una volta accettata la Prestazione Universale, si perdono gli incentivi per i cittadini senior.

Nel frattempo, l’Istituto chiarisce che la misura è già formalmente in vigore, ma non specifica se i pagamenti avranno decorrenza dal 1° gennaio 2025 o dalla data di domanda. Una questione che dovrà essere chiarita nella prossima circolare.

Quanto spetta al mese

L’importo massimo è fissato in 850 euro mensili per i soggetti in condizioni gravissime di non autosufficienza. Per le altre fasce di bisogno, gli importi dovrebbero essere inferiori, ma al momento non esistono cifre ufficiali.

Si attende una circolare Inps che preciserà i parametri e i diversi livelli di contributo. Intanto rimane in vigore l’attuale indennità di accompagnamento per chi non aderisce alla nuova misura, che per il 2025 è pari a 531,76 euro al mese.

Chi ha diritto agli 850 euro

Il contributo massimo di 850 euro spetterà a chi si trova in condizioni gravissime di non autosufficienza. Per ottenere l’assegno sarà necessario:

  • essere riconosciuti non autosufficienti secondo i parametri della Legge n. 33/2023;
  • scegliere volontariamente di aderire alla nuova prestazione, rinunciando alle altre;
  • superare la valutazione sanitaria che sarà effettuata dagli enti locali.

La domanda andrà presentata tramite i consueti canali INPS (con identità digitale Spid, Cie o Cns). Ma al momento non sono ancora operative le procedure, né sono state definite le soglie di reddito e patrimonio.

La differenza con l’indennità di accompagnamento

La Prestazione Universale nasce con l’intento di unificare gli aiuti agli anziani non autosufficienti, superando la logica del semplice assegno di accompagnamento.

La nuova misura, oltre al contributo economico, punta a integrare meglio i servizi socio-sanitari e domiciliari, adattando il supporto alle esigenze reali della persona.

Chi sceglie la Prestazione Universale rinuncia all’indennità di accompagnamento ma, in cambio, può ricevere un’assistenza più articolata e, per i casi più gravi, un importo mensile maggiore.