Pirelli, il cda contro il socio cinese: "Il controllo non è più di Sinochem"
Svolta per rafforzarsi negli Usa. Ma Jian e i suoi, forti del 37%, si oppongono: "Noi dominanti in assemblea"

Dopo 10 anni di convivenza Pirelli prova a prendere le distanze dal socio cinese che, dopo aver investito 7,1 miliardi di euro, non intende però farsi mettere alla porta. "È venuto meno il controllo di Sinochem" si leggerà nella relazione finanziaria che il 12 giugno i soci voteranno in assemblea ma Marco Polo International Italy, il veicolo che detiene la quota del 37%, si oppone fin d’ora. In cda il presidente di Pirelli (e di Sinochem) Jiao Jian e i consiglieri Chen Aihua, Zhang Haitao, Chen Qian, Fan Xiaohua hanno votato contro e il bilancio è stato approvato a maggioranza, con il voto favorevole di 9 su 15 consiglieri. Il fronte cinese non è compatto: Tang Grace si è astenuta e gli indipendenti Marisa Pappalardo e Alberto Bradanini hanno votato a favore. In serata arriva la presa di posizione di Marco Polo International Italy che esprime un "profondo disappunto e ferma opposizione".
La relazione finanziaria di Pirelli, su proposta dell’ad Andrea Casaluci, contiene l’informativa secondo cui, "a seguito del Golden Power è venuto meno il controllo di Marco Polo Italy (e, per l’effetto, di Sinochem) su Pirelli ai sensi dell’Ifrs 10". Il decreto "non include alcuna disposizione che privi Mpi del controllo su Pirelli, anzi lo presuppone" ribatte il socio cinese e sembra una dichiarazione di voto; e poi arriva la precisazione che "tra l’altro Mpi continua a detenere una percentuale rilevante per l’esercizio di un’influenza dominante nell’assemblea ordinaria". Lo scontro diretto però non sembra nello stile del socio cinese, che "in qualità di azionista responsabile di Pirelli – ricorda – abbiamo sempre rispettato rigorosamente le leggi italiane ed estere, e continueremo a farlo con spirito di collaborazione con tutte le autorità competenti assicurando la naturale tutela degli interessi di Mpi e preservando sempre lo sviluppo e la crescita di Pirelli". Il dialogo dunque continua.
Casaluci ha un mese e mezzo per ricomporre lo strappo e poi porterà in assemblea il bilancio, il dividendo e il piano di incentivazione. Il 2024 si è chiuso con un utile netto consolidato di 501,1 milioni (+1%) e ricavi in aumento dell’1,9% a 6.773,3 milioni; per la capogruppo l’utile netto è stato di 302 milioni (+24,3%) e il cda proporrà la distribuzione di una cedola da 0,25 euro per azione.