Bolle, inno alla bellezza: "La danza è vita, Viva la danza"
L’étoile stasera su Raiuno. Tra il debutto di “Caravaggio“ e un nuovo “Bolero“

Viva la danza con Roberto Bolle su Raiuno stasera, 29 aprile, giornata internazionale della danza, è il regalo 2025 ai fan del più attivo agit-prop di Tersicore nel panorama italiano, stavolta con il sostegno del Ministero della Cultura. Bolle ha appena celebrato i suoi primi cinquant’anni esibendosi a Palazzo Barberini di Roma tra le opere di Caravaggio e debutterà nel balletto di Mauro Bigonzetti ispirato dal pittore al Maggio Musicale fiorentino (9-11 maggio), e poi in tour al Tam di Milano (dal 15 al 21 maggio), e al Regio di Torino.
Roberto, è vero che la danza si prende tutto lo spazio nella vita di un ballerino ammirato persino dal Papa?
"La danza vince sempre su tutto se si vuole lavorare e fare progetti ad alto livello; è ciò che più mi piace, che mi fa sentire vivo e felice; avrei dovuto esibirmi per il Papa l’anno scorso nella “Giornata della danza della gioventù“ quando ho ballato sul sagrato di San Pietro, ma Francesco era in ospedale, quindi mi ha visto solo in tv; Viva la danza 2025 porta a più gente possibile i capolavori dell’arte della danza in casa; saranno però presenti alle riprese, dal teatro Filarmonico di Verona, allievi/allieve delle scuole di AssoDanza, in bianco, come accade a Milano in piazza Duomo con la mega master class di OnDance".
Chi ballerà per Bolle stavolta?
"Gli amici della Scala: Timofej Andrijashenko in Caravaggio; Nicoletta Manni con me in Carmen di Roland Petit, Martina Arduino con il canadese Shale Wagman dell’Opéra in Fiamme di Parigi; poi Maia Makateli da Amsterdam con Motoki Kiyota da Budapest; farà corona il Balletto Nazionale di Zagabria diretto da Massimiliano Volpini; ci sarà spazio per il musical e il tip tap e per i talenti “moderni“, il teen Emiliano Fiasco, Toon Lobach e il russo Ildar Young".
Chi conduce e chi racconta la danza stasera?
"A introdurre le incursioni del ballo nei luoghi italiani della grande bellezza, Palazzo Barberini a Roma, e la Fenice, Palazzo Ducale, la Ca’ d’Oro per il Cirque de Soleil con estratti da Alegría a Venezia, sararanno Serena Rossi con Claudio Santamaria, Geppi Cucciari, Gianna Nannini, Jacopo Veneziani".
Al debutto al Maggio a Firenze e poi a Milano al Teatro degli Arcimboldi: Caravaggio di Bigonzetti, il primo balletto a serata intera con il timbro Bolle, è una prova generale come direttore artistico, magari alla Scala, al di là dei galà?
"È la mia prima produzione, italiana, firmata Bigonzetti; puntare su Giselle sarebbe stato più facile, ma volevo proporre qualcosa di nuovo; è un lavoro creato a Berlino nel 2008; l’avevo ballato a Buenos Aires; ora lo presento qui con orgoglio".
Come danzatore in piena carriera riecco l’erotico Bolle nel Bolero di Béjart alla Scala a settembre. I cinquant’anni sono l’apice della sensualità?
"Sento che posso mettere adesso nel Bolero un surplus di maturità, in un ruolo più complesso di quel che sembra; non nascondo che considero un dono danzarlo con la mia attuale consapevolezza".
Quali sono le date del gran tour estivo 2025 dei galà Bolle and Friends nei luoghi d’arte e cultura? E a Milano, per OnDance 2025, ci sarà qualcosa di nuovo?
"Con i galà saremo a Roma, alle Terme di Caracalla, il 15 e 16 luglio, al Teatro Antico di Taormina il 18, all’Arena di Verona il 22 e 23; intorno a OnDance nasce ora una Fondazione, per dare una struttura più continuativa al lavoro formativo, senza scopi di lucro, e a quello sociale, anche in zone disagiate, portando avanti i valori duraturi e sani della danza".