Parigi città di 15 minuti, è sempre più sostenibile: stretta sui Suv

Parigi prosegue con le sue politiche ambientali e annuncia progetti come le strade-giardino e il modello città dei 15 minuti per una maggiore sostenibilità. Il confronto con l'Italia

Mag 18, 2025 - 01:38
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Parigi città di 15 minuti, è sempre più sostenibile: stretta sui Suv

Parigi è da tempo al centro di un processo di trasformazione ambientale che la rende una delle città al mondo più impegnate nella transizione ecologica. In risposta alle sfide legate al cambiamento climatico e all’inquinamento urbano, la capitale francese ha avviato una serie di iniziative volte a ridurre le emissioni, migliorare la qualità dell’aria e incentivare la mobilità sostenibile. L’obiettivo, ambizioso ma concreto, è quello di diventare una città pienamente sostenibile entro il 2030, attraverso interventi strutturali su trasporti, edilizia, spazi verdi e rifiuti.

Le politiche ambientali dell’amministrazione Hidalgo

La sindaca Anne Hidalgo è una delle figure chiave di questa transizione. Da anni porta avanti politiche ambientali incisive, tra cui l’estensione delle zone a traffico limitato, l’eliminazione graduale delle automobili diesel e il potenziamento di una rete ciclabile. Tra le tante iniziative di questi ultimi anni è stata avviata anche una politica di riforestazione urbana per incrementare la presenza di aree verdi e migliorare il microclima cittadino. Uno dei progetti prevede di trasformare 500 strade in “strade-giardino“, spazi verdi pedonali. Inoltre entro il 2030 è prevista la creazione di 300 ettari di nuove aree verdi entro il 2030.

Mobilità sostenibile e spazi riqualificati

Tra gli interventi più incisivi e apprezzati dai cittadini parigini c’è il divieto alla circolazione sulle rive della Senna, l’aumento delle tariffe di parcheggio per veicoli SUV e l’accesso solo ai veicoli autorizzati di Rue de Rivoli dove si trova anche il Louvre.

L’ultimo progetto voluto da Anne Hidalgo per Parigi è il modello della “città dei 15 minuti“. Si tratta di una creazione dell’urbanista Carlos Moreno e si fonda sulla necessità di creare un modello di città attraverso la pianificazione urbana in cui le persone riescono a raggiungere a piedi o in bicicletta tutti i servizi di cui hanno bisogno. Le norme urbanistiche attuali prevedono infatti che ogni edificio abbia al piano terra negozi, abitazioni e uffici.

La situazione in Italia

Per comprendere quanto sono sostenibili le città in Italia bisogna analizzare il rapporto Ecosistema Urbano 2024, redatto da Legambiente, Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore. Lo studio offre un quadro dettagliato sulle performance ambientali dei 106 capoluoghi italiani, basandosi su 20 indicatori suddivisi in sei macroaree: aria, acque, rifiuti, mobilità, ambiente urbano ed energia. Il quadro che ne emerge è contraddittorio, con notevoli disparità tra nord e sud e molte aree critiche ancora da colmare.

A guidare la classifica c’è Reggio Emilia (80,66%), seguita da Trento (78,70%) e Parma (76,64%), tutte realtà ben consolidate in tema di sostenibilità. Tra le grandi città, Bologna si distingue con un ottavo posto (71,86%), mentre il primo centro del Sud a comparire è Cosenza, al 13° posto con il 70,75%. La situazione peggiora notevolmente per metropoli come Milano (56ª), Firenze (63ª), Roma (65ª) e Torino (85ª). Tra le ultime, Palermo (102ª) e Napoli (103ª) evidenziano profonde difficoltà strutturali.

Il rapporto segnala inoltre criticità specifiche, come la dispersione idrica, l’eccessivo numero di automobili private e il fenomeno dell’overtourism che grava in particolare su città d’arte come Venezia e Firenze.