Parata a Mosca, lo zar contro Kiev: "Tutti i russi sostengono l’offensiva"
L’unico leader europeo presente è Fico. Oggi summit tra Zelensky e i volenterosi. Sì al tribunale per i crimini di guerra

L’elezione al soglio pontificio di papa Leone XIV gli ha rubato la ribalta internazionale, per la quale lavorava da mesi. Ma il presidente russo, Vladimir Putin, non solo non è un uomo che si scoraggia. È abituato a ribaltare anche l’evidenza e così tutti i media nazionali, ieri, hanno dipinto Mosca come al centro del mondo, quando era evidente che l’attenzione della comunità internazionale era rivolta verso la prima Roma e non la terza. Il numero uno del Cremlino è arrivato sulla Piazza Rossa insieme all’omologo, Xi Jinping, ospite d’onore della giornata. Nel suo discorso, lo zar ha fatto chiari, quanto sbagliati, paragoni fra la Grande Guerra Patriottica (come chiamano i russi la Seconda guerra mondiale), e l’Ucraina, ribandendo come il Paese invaso nel 2022 sia da "denazificare". "La Russia è stata e sarà un ostacolo invalicabile al nazismo, alla russofobia e all’antisemitismo e combatterà contro le atrocità commesse dai seguaci di queste convinzioni aggressive e distruttive. La verità e la giustizia sono dalla nostra parte. L’intero Paese, la società e il popolo sostengono i partecipanti all’operazione militare speciale", ha dichiarato, mentre in tribuna, fra i leader si trovava anche il premier slovacco, Robert Fico, molto criticato per questa scelta dalla ministra degli Esteri Ue, Kaja Kallas e del premier polacco, Donald Tusk.
Putin ha poi ringraziato la Cina per l’aiuto offerto nello sconfiggere il nazifascismo, proprio nei giorni in cui infuriano sospetti e polemiche secondo le quali Pechino avrebbe un ruolo anche nella guerra contro Kiev.
Enfasi storica, ma anche affari e così, dopo la firma del memorandum con la Cina, ieri ha concluso un accordo anche con il Brasile di Lula per un partenariato strategico volto a rafforzare le relazioni fra i due Paesi, che dovrebbe includere settori militari, spaziali, scientifici, economici, educativi e, soprattutto, questioni energetiche. I ministri degli Esteri Ue, ieri erano a Kiev, almeno la maggior parte. Ma l’attenzione era tutta concentrata su Leopoli, dove è stato dato il via libera al Tribunale speciale per i crimini di guerra russi durante il conflitto ucraino. "La Russia – ha spiegato il premier di Kiev, Volodymyr Zelensky – deve essere ritenuta responsabile dell’aggressione, come lo furono i nazisti. Un tribunale forte può e deve far riflettere due volte qualsiasi potenziale aggressore".
Oggi il leader ucraino sarà a Kiev dove si riunirà, in parte in presenza, in parte in videoconferenza il gruppo dei volenterosi. Gli Stati Uniti, intanto, aspettano che la situazione fra i due Paesi si sblocchi. Il vicepresidente, JD Vance, durante un’intervista a Fox News ha dichiarato che gli Usa "stanno mettendo sul tavolo piani di pace concreti" e che aveva previsto che i russi nella loro prima offerta "avevano preteso troppo". Adesso però bisogna vedere se Mosca sia disposta ad accettare compromessi, altrimenti sarà chiaro che fino a questo momento si è approfittante dell’amministrazione Usa.