Gabriele, guida al museo. Grazie a un progetto pilota

Ha 24 anni e l’autismo: per lui un inserimento lavorativo socioterapeutico a Palazzo Pretorio. Un video e un libro per raccontare questa esperienza.

Mag 11, 2025 - 06:11
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Gabriele, guida al museo. Grazie a un progetto pilota

Una giornata speciale al Museo di Palazzo Pretorio: si è concluso il progetto di inserimento lavorativo socioterapeutico di Gabriele D’Alio, ventiquattrenne con autismo, che per due anni ha frequentato regolarmente il museo integrandosi nelle attività lavorative e svolgendo un ampio numero di mansioni, tra cui quella di guida museale. Il progetto è stato avviato nel maggio 2023, con la stipula di una convenzione biennale tra il Museo e l’Asl, in collaborazione con la Fondazione Opera Santa Rita e venerdì pomeriggio sono stati presentati un video-racconto e un testo intitolato Lavorare al museo. Racconto di un’esperienza di inserimento lavorativo, con le riflessioni di Gabriele e delle due tutor che lo hanno affiancato: Fabiana Carosella, psicologa dell’Opera Santa Rita e Valentina Spinoso di Coopculture, referente per i servizi educativi del museo. Ad arricchire la pubblicazione, una video intervista a Gabriele (consultabile tramite QR Code e disponibile sul sito e i canali social del museo) in cui racconta della sua esperienza e ripercorre i momenti più emozionanti e intensi vissuti al museo, ma anche le difficoltà e le situazioni di crisi affrontate. "E’ un lavoro che fa per me, qui mi trovo molte bene – dice Gabriele –. Ho una grande passione per l’arte: quando guardo un dipinto, penso cosa provano i personaggi rappresentati, a cosda pensava e provava l’artista. E poi lavorare al museo significa stare a contatto con le persone, i visitatori e i colleghi, e questo mi aiuta a gestire meglio il mio modo di comunicare".

Nell’intervista Gabriele indica il Tabernacolo del Mercatale di Filippino Lippi come sua opera preferita e dialoga con vari colleghi, tracciando un bilancio della sua esperienza. Un ulteriore QR Code rimanda ad un elenco di indicazioni messe a punto da Gabriele assieme alle tutor, che hanno permesso di costruire e definire il metodo di lavoro, i ruoli e le regole del progetto. Questa è un’ulteriore tappa di un percorso verso un approccio all’accessibilità che il Museo ha avviato ormai da anni. "Con questo progetto si è avuto modo di rimarcare il ruolo fondamentale che il museo svolge, non solo nella conservazione del patrimonio culturale, ma anche nella promozione di valori etici e sociali", il commento della direttrice Manuela Fusi.