Papa Francesco: dalle radici italiane al cuore del mondo

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Apr 24, 2025 - 10:19
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Papa Francesco: dalle radici italiane al cuore del mondo

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L’eredità spirituale e umana di Papa Francesco, il Pontefice venuto “dalla fine del mondo”.


Il 21 aprile 2025 scorso si è spento Papa Francesco, al secolo Jorge Mario Bergoglio. Con lui, il mondo saluta non solo il primo Papa latinoamericano, gesuita, e con un nome ispirato a Francesco d’Assisi, ma soprattutto un uomo che ha saputo riscrivere i linguaggi della fede con l’inchiostro dell’umiltà, della giustizia e della compassione.

In lui si intrecciavano due mondi: l’Argentina delle villas miserias, della povertà urbana e della fede popolare, e l’Italia delle radici familiari, dei colli piemontesi, della cucina e del dialetto stretto dei nonni. Due terre diverse, ma unite in un destino che avrebbe portato quel ragazzo cresciuto nel quartiere di Flores, a Buenos Aires, a diventare il pastore del mondo intero.

Un’anima italiana nel cuore dell’America Latina

Nato il 17 dicembre 1936, Jorge Mario Bergoglio era figlio di Mario e Regina Maria, emigrati da Portacomaro Stazione (AT) e dalla Liguria. Portava con sé il profumo della cucina piemontese e la memoria di una terra che non ha mai dimenticato. Nei suoi discorsi, le origini italiane non erano mai solo un richiamo genealogico: erano la cifra di un’identità fatta di lavoro, dignità e accoglienza.

Fin da bambino, il giovane Jorge mostrava la stessa determinazione di chi cresce in un ambiente in cui il lavoro nei campi e l’amore per la famiglia erano valori imprescindibili. Anche se inizialmente attratto dalla chimica e dal mistero delle scienze, il suo cuore rivolto agli altri lo spinse a scegliere la vita religiosa. Entrando nella Compagnia di Gesù, egli si impegnò a fondo per coltivare un cammino di semplicità e giustizia.

La sua ascesa, dalla piccola famiglia che parlava italiano e celebrava la fede con gesti quotidiani, fino all’elezione a Papa, rappresenta un esempio potente di come i discendenti di italiani emigrati possano contribuire in maniera significativa al progresso spirituale e umano.

Un cammino che ha lasciato orme indelebili

Dal simbolico viaggio a Lampedusa, a pochi mesi dall’elezione, fino agli ultimi incontri con i più vulnerabili, Papa Francesco ha vissuto una fede concreta, fatta di gesti tangibili. Ogni visita apostolica, dalle periferie del Bangladesh al cuore dell’Italia, dai Balcani all’Africa, dalla Palestina al Brasile, era un messaggio di vicinanza a chi soffre e di speranza per un mondo ferito.

Papa Francesco ha elevato la “periferia” a categoria teologica e politica, facendo di essa il cuore della sua missione. Ha camminato accanto agli esclusi, ascoltato il silenzio di chi non ha voce e denunciato le ingiustizie che alimentano la “globalizzazione dell’indifferenza.” Dall’Amazzonia ai campi profughi del Mediterraneo, ha costruito ponti anziché muri, chiesto perdono a nome dell’umanità e difeso i migranti di oggi e di sempre.

Il pontificato di Papa Francesco è stato una bussola per un’epoca smarrita, segnata da crisi climatiche, guerre, solitudine e disuguaglianze. Con il potere delle sue parole e la semplicità dei suoi gesti, ha tracciato una via luminosa ispirata al Vangelo vissuto: prendersi cura dell’altro, incontrarlo con empatia, perdonare e lottare per una giustizia che abbracci ogni angolo del pianeta.

L’omaggio di Natitaliani: un’eredità che ci ispira

L’Associazione Natitaliani rende omaggio a Papa Francesco, esempio vivente di come le radici possano generare frutti preziosi, anche a migliaia di chilometri dalla terra d’origine. Le sue radici italiane, intrise di famiglia, fede, umanità e comunità, hanno plasmato un cammino illuminato dalla vicinanza al prossimo e dalla sobrietà, qualità che hanno definito la sua leadership basata sull’ascolto e sull’empatia.

Primo pontefice latinoamericano e gesuita, Francesco ha sempre ricordato le sue origini italiane, unendo con il suo messaggio Portacomaro e Buenos Aires, due mondi distanti, ma strettamente legati. La sua storia è un tributo alla resilienza e alla forza dell’identità italiana, capace di attraversare confini e culture.

Con gesti semplici e personali—come i saluti ai familiari e i ricordi condivisi con i parenti a Portacomaro—ha dimostrato come radici umili possano elevarsi fino a ispirare il mondo intero. In un’epoca globalizzata, Francesco ha incarnato il perfetto equilibrio tra tradizione e innovazione, testimone di un’identità che si fa ponte verso l’universalità.

Dalle colline piemontesi al cuore del mondo, ha trasformato il vissuto di figlio di emigrati in un messaggio universale, dando voce agli invisibili e insegnando che si può venire dalla “fine del mondo” e arrivare dritti al cuore dell’umanità.

Radicato nella semplicità delle origini e proteso verso la pace e la fratellanza tra i popoli, il suo pontificato è stato un viaggio di fede, giustizia e dignità umana che continuerà ad ispirarci nel tempo.

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