Niente penalità per Verstappen dopo il giro troppo lento in qualifica
Max Verstappen non sarà penalizzato dopo essere stato indagato dai commissari per aver guidato troppo lentamente durante la seconda fase della qualifica sprint del Gran Premio di Miami. Il pilota olandese, che scatterà dalla quarta posizione nella Sprint Race, è stato convocato al termine della sessione per aver superato il tempo minimo previsto tra le […]

Max Verstappen non sarà penalizzato dopo essere stato indagato dai commissari per aver guidato troppo lentamente durante la seconda fase della qualifica sprint del Gran Premio di Miami. Il pilota olandese, che scatterà dalla quarta posizione nella Sprint Race, è stato convocato al termine della sessione per aver superato il tempo minimo previsto tra le due linee della Safety Car nel suo giro di lancio in SQ2.
Secondo il regolamento sportivo della Formula 1, è vietato “guidare in modo inutilmente lento, irregolare o potenzialmente pericoloso per gli altri piloti o persone”. In quel giro specifico, Verstappen è risultato costantemente sei secondi più lento del limite minimo stabilito per il weekend di Miami, fissato a 1’45”.
Tuttavia, un’analisi dettagliata ha rivelato che il rallentamento è stato causato da un errore di programmazione da parte del team Red Bull. Il display della monoposto di Verstappen mostrava infatti un delta tempo errato, portando il pilota a credere di stare rispettando il limite imposto. Red Bull ha identificato il problema dopo il primo giro di raffreddamento e ha immediatamente ordinato a Verstappen di aumentare il ritmo, cosa che ha fatto con precisione nei giri successivi, mantenendosi almeno sei secondi al di sotto del valore errato mostrato sul volante.
I commissari, pur riconoscendo la violazione del regolamento, hanno stabilito che Verstappen non ha guidato in modo inutilmente lento né ha ostacolato altri piloti, escludendo così qualsiasi penalità nei suoi confronti. Red Bull, invece, ha ricevuto un’ammonizione ufficiale, ritenuta responsabile di non aver fornito informazioni corrette al proprio pilota.
Nel verdetto, i commissari sottolineano che “in circostanze diverse” il caso avrebbe potuto avere un esito differente, ma in questa occasione hanno ritenuto non necessaria alcuna sanzione sportiva.
Da segnalare che l’episodio è distinto da un altro contatto avuto da Verstappen con Lance Stroll in SQ1, che non è stato oggetto di investigazione.