Nel silenzio generale, la più grande azienda di carne al mondo continua a deforestare l’Amazzonia

Produzione di carne e deforestazione dell’Amazzonia: un legame, rovinoso, che sembra non avere fine, nonostante le regole e i dichiarati impegni. Sono gli allevamenti di bovini, infatti, a costituire il principale motore dell’abbattimento di alberi e gli scienziati avvertono che questo sta spingendo la foresta pluviale a un punto di non ritorno che accelererebbe il suo...

Apr 22, 2025 - 10:24
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Nel silenzio generale, la più grande azienda di carne al mondo continua a deforestare l’Amazzonia

Produzione di carne e deforestazione dell’Amazzonia: un legame, rovinoso, che sembra non avere fine, nonostante le regole e i dichiarati impegni. Sono gli allevamenti di bovini, infatti, a costituire il principale motore dell’abbattimento di alberi e gli scienziati avvertono che questo sta spingendo la foresta pluviale a un punto di non ritorno che accelererebbe il suo passaggio da pozzo di carbonio a emettitore di carbonio.

E JBS, la multinazionale con sede in Brasile che domina il mercato mondiale del bestiame, ha promesso di affrontare questo problema con l’impegno di ripulire la sua catena di approvvigionamento di carne bovina nella regione entro la fine del 2025.

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Così non è stato. A denunciarlo è un team di giornalisti del The Guardian, Unearthed e Repórter Brasil che ha intervistato più di 35 persone, tra cui allevatori e leader sindacali di allevatori che rappresentano migliaia di aziende agricole negli stati di Pará e Rondônia.

L’indagine ha rilevato che JBS seguirebbe schemi per eludere i controlli e che tralasci deliberatamente gli accordi. La maggioranza, inoltre, non crede che JBS rispetterà il suo principale impegno ambientale: eliminare il processo di deforestazione dalla sua catena di approvvigionamento. Per questo, sarebbe necessario tagliare tutti i fornitori diretti o indiretti che hanno effettuato il disboscamento. La scadenza fissata dall’azienda stessa è dicembre 2025.

Dicono che ce la faranno – ha spiegato un allevatore ai giornalisti riferendosi allo stop netto della deforestazione. Ma ve lo dico da subito: è impossibile.

amazzonia allevamenti

@The Guardian

La (debole) replica di JBS

Trarre deduzioni e conclusioni da un campione limitato di 30 agricoltori ignorando il fatto che JBS ha oltre 40.000 fornitori registrati è del tutto irresponsabile – ha dichiarato la società in un comunicato.

Per raggiungere i suoi obiettivi, JBS deve registrare tutti i suoi fornitori diretti e indiretti e garantire che nessuna delle carni che acquista dall’Amazzonia provenga da bovini che hanno pascolato su terreni deforestati. Ha istituito una rete di “uffici verdi” per fornire consulenza gratuita agli allevatori su come rispettare il processo di regolarizzazione da tre a sei mesi, che prevede l’elaborazione di un piano per piantare più alberi, il ritiro dal territorio conteso o l’effettuazione di altre bonifiche ambientali. Quindi i dettagli andranno nel database JBS, che monitorerebbe continuamente le aziende agricole e contatta i proprietari  se non rispettano i loro obblighi. In Pará, l’azienda starebbe anche lavorando con il Governo statale su uno schema di marcatura auricolare che traccerebbe l’intera mandria di 26 milioni di bovini dello stato entro il 2026.

Ma qualcosa non torna: l’inchiesta ha sentito anche dei fornitori indiretti che hanno ammesso di essersi avvalsi di intermediari per ripulire “l’impronta ambientale” del proprio bestiame: in molti hanno ammesso che i nuovi sistemi di tracciabilità possono essere evasi macellando gli animali altrove per poi vendere direttamente la carne – anziché l’animale vivo – alla JBS o ad altri acquirenti.

JBS, d’altronde, non è nuova a queste faccende: l’anno scorso è stata già collegata alla deforestazione in diverse occasioni e il procuratore generale di New York, Letitia James, ha intentato una causa accusando l’azienda di ingannare i consumatori con i suoi obiettivi climatici nel tentativo di aumentare le vendite. Un gruppo bipartisan di 15 senatori statunitensi ha esortato la Securities and Exchange Commission a respingere la richiesta di JBS di quotazione in azioni.

Decine di rapporti giornalistici e di ONG hanno dimostrato che la JBS è collegata alla distruzione di foreste e altri ecosistemi più di qualsiasi altra azienda in Brasile, hanno concluso in una lettera aperta. E gli effetti sono sotto gli occhi di tutti.

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