Musk lascia il DOGE per dedicarsi alla crisi di Tesla. Ma i tagli potrebbero costare ai contribuenti Usa 135 miliardi di dollari

Negli ultimi giorni Elon Musk ha annunciato ufficialmente il suo ritiro dal Department of Government Efficiency (DOGE), l’organismo federale voluto dall’amministrazione Trump con l’obiettivo di ridurre la burocrazia e razionalizzare la spesa pubblica. La decisione di Musk, che entrerà in vigore a maggio 2025, arriva in un momento delicato anche per Tesla, alle prese con […] The post Musk lascia il DOGE per dedicarsi alla crisi di Tesla. Ma i tagli potrebbero costare ai contribuenti Usa 135 miliardi di dollari appeared first on Key4biz.

Apr 28, 2025 - 13:31
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Musk lascia il DOGE per dedicarsi alla crisi di Tesla. Ma i tagli potrebbero costare ai contribuenti Usa 135 miliardi di dollari

Negli ultimi giorni Elon Musk ha annunciato ufficialmente il suo ritiro dal Department of Government Efficiency (DOGE), l’organismo federale voluto dall’amministrazione Trump con l’obiettivo di ridurre la burocrazia e razionalizzare la spesa pubblica. La decisione di Musk, che entrerà in vigore a maggio 2025, arriva in un momento delicato anche per Tesla, alle prese con un calo del 71% degli utili nel primo trimestre dell’anno.

In una nota ufficiale, Musk ha spiegato che la scelta di ridurre il suo coinvolgimento in DOGE è motivata dalla necessità di tornare a concentrarsi maggiormente sulle sue aziende private, in particolare Tesla e SpaceX. A influenzare la decisione, però, sono stati anche vincoli legali: come “special government employee”, Musk può infatti lavorare per il governo solo per un massimo di 130 giorni l’anno, limite che ha già raggiunto.

Il bilancio di Musk al DOGE: i tagli di Musk potrebbero costare ai contribuenti circa 135 miliardi di dollari

Il bilancio della sua attività nel DOGE si presenta ora piuttosto controverso. Secondo quanto riportato da Fortune Italia, sebbene il Dipartimento avesse inizialmente promesso di identificare ed eliminare 2.000 miliardi di dollari di sprechi, Musk ha drasticamente ridotto l’obiettivo a 150 miliardi di dollari. Tuttavia, tali risparmi appaiono sovrastimati: diverse analisi suggeriscono che molti tagli si basino su stime errate o su contratti già scaduti.

In particolare, la Partnership for Public Service ha stimato che le operazioni del DOGE potrebbero costare ai contribuenti circa 135 miliardi di dollari. Questo perché i tagli alla spesa hanno coinvolto circa 260.000 dipendenti federali, tra licenziamenti, buyout e pensionamenti anticipati. Solo l’Internal Revenue Service rischia di perdere fino a un terzo del proprio personale, con una conseguente perdita stimata di 8,5 miliardi di dollari di entrate nel 2026 e quasi 198 miliardi di dollari su un orizzonte decennale, secondo un rapporto del Budget Lab dell’Università di Yale.

Gli esperti sottolineano come la riduzione della forza lavoro stia compromettendo l’efficienza delle agenzie governative, generando una perdita netta di produttività e aumentando i costi di gestione. A peggiorare il quadro, vi sarebbero dinamiche di “traumatizzazione” della forza lavoro federale, che minerebbero ulteriormente la capacità dello Stato di fornire servizi ai cittadini.

In sintesi, mentre Musk si prepara a dire addio al Department of Government Efficiency, emergono interrogativi sempre più pressanti sull’effettivo bilancio del suo operato: i risparmi dichiarati rischiano di trasformarsi in una pesante eredità economica per i contribuenti americani.

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