Monsignor Francesco Beneduce, Vescovo ausiliare di Napoli: “Pensare a corto respiro è una scelta perdente, bisogna avere una visione grande”

S.E. Mons. Francesco Beneduce, vescovo ausiliare di Napoli, è intervenuto in qualità di relatore all’evento Sud Chiama Europa, organizzato a Napoli il 9 maggio 2025 dall’Osservatorio economico e sociale Riparte l’Italia e patrocinato dal Comune di Napoli. Sua Eccellenza ha portato la sua testimonianza nel panel “Energia e progettualità comunitarie“, moderato dal giornalista di Avvenire […] L'articolo Monsignor Francesco Beneduce, Vescovo ausiliare di Napoli: “Pensare a corto respiro è una scelta perdente, bisogna avere una visione grande” proviene da Osservatorio Riparte l'Italia.

Mag 13, 2025 - 08:45
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Monsignor Francesco Beneduce, Vescovo ausiliare di Napoli: “Pensare a corto respiro è una scelta perdente, bisogna avere una visione grande”

S.E. Mons. Francesco Beneduce, vescovo ausiliare di Napoli, è intervenuto in qualità di relatore all’evento Sud Chiama Europa, organizzato a Napoli il 9 maggio 2025 dall’Osservatorio economico e sociale Riparte l’Italia e patrocinato dal Comune di Napoli.

Sua Eccellenza ha portato la sua testimonianza nel panel “Energia e progettualità comunitarie“, moderato dal giornalista di Avvenire Maurizio Carucci.

Riportiamo di seguito il testo della sua intervista.

Una cosa bella che ho ascoltato, perché poi queste sono occasioni in cui te ne vai un po’ rallegrato, è vedere i quattro sindaci che sono intervenuti, di come hanno una progettualità e di una preoccupazione non solo per l’immediato ma anche per il futuro.

E capire, come spesso viene detto, però l’impegno loro personale di creare comunità, che è anche un po’ il compito della Chiesa, cioè fare in modo che i territori si sentano appartenenti, la responsabilità, con una progettualità immediata che guarda anche il futuro. Sapendo che così oggi in un mondo interconnesso tutto è legato, diceva Papa Francesco spesso, ora non c’è una parte del corpo in cui se una parte migliora c’è una ricaduta sul tutto e viceversa. E quindi dalle città, con l’arte che abbiamo, la riserva di umanità nel Meridione d’Italia, la progettualità, la genialità, è sicuramente un valore aggiunto che con le progettazioni, il finanziamento può attirare risorse che poi vengono reinvestite e fanno bene a tutto il sistema paese.

In questo senso qui credo che un aspetto importante è quello di fare in modo che il patrimonio della fede, della spiritualità che poi prende corpo nelle Chiese, nelle opere d’arte, diventa un’eredità delle generazioni passate ma generativo. E per esempio in questo senso qui noi abbiamo parlato di energie ma per esempio su Napoli c’è un progetto di valorizzazione attraverso degli itinerari delle figure della spiritualità e dei santi da metterle a fattore comune e creare delle opportunità anche di lavoro perché la città ne possa fruire.

Dei giovani possono abilitarsi a diventare delle guide e anche i turisti che vengono sentono qual è la ricchezza che sta alle spalle di questo territorio.

Con riferimento alla recente elezione di Papa Leone XIV riprendo quel passaggio in cui Papa Francesco era a Lisbona alla giornata mondiale dei giovani che da vent’anni non andavano, non essendo più giovane, ma ricordo che il giovedì quando c’è stato un incontro lui spesso ha detto todos, todos, todos.

Cioè bisogna in questo momento pensare a corto respiro, alla punta del naso, è perdente, non è possibile, non è consentito. Allora credo che la sfida più grande che possiamo raccogliere è quella di avere un cuore grande, una visione grande e poi una grande attenzione a particolare in modo tale che periferie e centro siano veicolo di vitalità, di pace, di pace sociale, di solidarietà. Quindi ricostruire la comunità in un momento in cui i mezzi ci potrebbero far pensare tra internet e anche le possibilità economiche che ciascuno può pensare a se stesso, nessuno si salva da solo.

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