Moncler, la trimestrale non esalta
Il gruppo ha visto solo un leggero aumento dei suoi ricavi nei primi tre mesi dell’anno, periodo caratterizzato da complessità macroeconomiche e geopolitiche, e gli analisti rilevano che non c’è stata nessuna indicazione circa l’andamento del secondo trimestre.

Risultati poco entusiasmanti per Moncler nel primo trimestre 2025, definiti “migliori del previsto” dagli analisti.
Il gruppo ha chiuso i primi tre mesi dell’anno con una crescita dell’1% dei ricavi (cambi costanti e correnti), arrivati a 829 milioni rispetto agli 818 milioni nei primi tre mesi del 2024.
Questi risultati includono i ricavi del marchio Moncler, pari a 721,8 milioni (+2%a cambi costanti e correnti), e quelli del marchio Stone Island, scesi del 5% (a cambi costanti e correnti) a 107,3 milioni.
I risultati del marchio Moncler hanno beneficiato della crescita positiva del canale diretto di vendita al consumatore, DTC, salito del +4% a cambi fissi, nonostante la base di confronto eccezionalmente elevata. Stone Island, invece, ha risentito dell'andamento del canale wholesale, mentre il canale DTC ha vantato una “continua solida crescita a doppia cifra”, spiega la nota del gruppo, che “ha parzialmente compensato il calo del canale wholesale”.
Analizzando le diverse aree geografiche, i ricavi del brand Moncler sono cresciuti (+6%) in Asia (che include APAC, Giappone e Corea), arrivando a 380,8 milioni a cambi costanti, con la Cina continentale che ha continuato a registrare “una crescita positiva, nonostante una base di confronto molto impegnativa e il continuo spostamento dei consumi cinesi verso l'estero”, sottolinea il management del gruppo. Per quanto riguarda il Giappone, la crescita ha accelerato sequenzialmente, guidata principalmente dai consumi dei turisti, mentre la Corea ha mostrato trend più deboli rispetto al trimestre precedente.
Quanto alla regione EMEA, i ricavi sono calati dell’1% (244,3 milioni a cambi costanti), impattati dalla performance negativa del canale wholesale. Il canale DTC è rimasto stabile rispetto all'eccezionale primo trimestre dell'anno precedente, ancora penalizzato da trend difficili nel canale online diretto.
Calo (2% a cambi costanti) anche per i ricavi nelle Americhe, attestandosi a 96,7 milioni, principalmente a causa dell'andamento negativo del canale wholesale, mentre la performance del DTC si è mantenuta stabile rispetto all'anno precedente.
"L'inizio dell'anno è stato caratterizzato dal perdurare di complessità macroeconomiche e geopolitiche, che continuiamo ad affrontare con grande disciplina operativa e forte focus sulla nostra strategia brand-first”, spiega Remo Ruffini, Presidente e Amministratore Delegato di Moncler, aggiungendo che “questo approccio ci ha permesso di registrare nel primo trimestre una solida crescita nel canale 'direct to consumer' per entrambi i marchi, nonostante una base di confronto eccezionalmente elevata”.
“L'anno è appena iniziato e, sebbene il quadro macroeconomico resti fortemente instabile, il nostro impegno nel coniugare creatività e innovazione con flessibilità operativa e rigore finanziario continuerà a definire il nostro percorso futuro", ha aggiunto il manager.
Lo stesso Ruffini è stato confermato quale Presidente della società da parte del consiglio di amministrazione di Moncler, da poco eletto dall’assemblea dei soci, mentre la vice presidenza resta ancora a Marco De Benedetti.
Il board ha inoltre nominato Remo Ruffini, Roberto Eggs e Luciano Santel amministratori esecutivi, attribuendo loro le rispettive deleghe. A Luciano Santel sono state conferite ulteriori deleghe in virtù della sua nomina quale amministratore incaricato del sistema di controllo interno e gestione dei rischi e quale dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari. Il board ha nominato Alessandra Gritti Lead Independent Director.
A Piazza Affari, intanto, l’apertura di seduta post risultati vede il titolo Moncler scendere del 3%, scambiato a 53,28 euro.
Se i risultati nel primo trimestre "sono stati probabilmente migliori di quanto gli investitori temessero nelle ultime settimane di volatilità macroeconomica, la mancanza di coinvolgimento su quanto sia partito bene il secondo trimestre potrebbe smorzare parte dell'entusiasmo” spiegano da Jefferies che su Moncler confermano la raccomandazione hold sulle azioni Moncler, con prezzo obiettivo a 57 euro.
Resta buy, invece, Citi, con target price a 71 euro sul titolo della società di moda, sottolineando che, “dopo la deludente performance di Lvmh nel settore Moda e Pelletteria, il leggero superamento delle stime da parte di Moncler nel primo trimestre del 2025 probabilmente rassicurerà".