
Una rivoluzione nella cosmologia: spariscono materia ed energia oscura? Un’
ipotesi radicale lanciata da un professore dell’
Università dell’Alabama scuote le basi della cosmologia moderna:
l’universo non avrebbe bisogno né di materia oscura né di energia oscura per spiegare la sua espansione e la formazione delle strutture cosmiche. Il nuovo modello si fonda sull’esistenza di
“singolarità temporali transitorie”, ovvero microscopici
Big Bang istantanei e invisibili che si manifestano in punti casuali dello spaziotempo. Secondo quanto dichiarato da
Richard Lieu, l’autore della teoria e astrofisico già noto per le sue posizioni controverse, questi eventi estremi rilascerebbero materia ed energia per brevi periodi di tempo, creando gli stessi effetti attribuiti fino ad oggi alla
materia oscura e all’
energia oscura. Mini esplosioni cosmiche al posto della massa invisibile Nel modello attualmente dominante, il
95% dell’universo è costituito da componenti non osservabili direttamente: circa il
27% sarebbe materia oscura, mentre il
68% energia oscura. Entrambe sono state introdotte per spiegare
la gravità anomala delle galassie e l’
accelerazione dell’espansione cosmica, ma a oggi nessuna particella o forza associata è stata rilevata sperimentalmente. Lieu propone che
singolarità di densità concentrate nel tempo, e non nello spazio, possano generare gli stessi effetti gravitazionali e repulsivi. Queste
singolarità temporali influenzerebbero
l’intero spazio cosmico in modo uniforme, spiegando il comportamento su larga scala dell’universo, senza la necessità di massa invisibile o di una forza repulsiva cosmologica. Una proposta estrema, ma coerente con le leggi fisiche L’idea, pubblicata su
Classical and Quantum Gravity, è coerente con le leggi di conservazione dell’energia e della quantità di moto, nonostante implichi la creazione e l’annichilazione di materia ed energia.
Le “mini esplosioni” cosmiche, secondo Lieu, sarebbero così rapide e rare da risultare
individuate solo attraverso gli effetti che lasciano sul lungo periodo. Queste micro-singolarità,
analoghe a fuochi d’artificio invisibili, potrebbero dunque essere responsabili dell’illusione osservativa che ci ha portato a teorizzare entità oscure mai rilevate. Le criticità del nuovo modello Sebbene
l’intuizione di Lieu sia affascinante e stimolante, alcuni aspetti sollevano interrogativi critici. Ad esempio,
alcune galassie mostrano quantità di materia oscura molto superiori o inferiori alla media, fenomeno che questa teoria deve ancora spiegare in modo quantitativo. Inoltre,
la mancanza di previsioni osservabili rappresenta una sfida enorme: se queste singolarità appaiono e scompaiono senza lasciare traccia diretta, come possiamo verificarne l’esistenza? La teoria di Lieu non sostituisce ancora il modello standard, ma lo mette sotto pressione, rafforzando un dibattito scientifico che vede
nomi come Sean Carroll e Sabine Hossenfelder già da tempo discutere
l’insostenibilità delle ipotesi oscure se non supportate da evidenze sperimentali solide.
Fonti autorevoli che hanno trattato il tema:
New Scientist,
Physics World,
Scientific American.
Big Bang temporali sostituiscono materia ed energia oscura?