Mission Innovation 2.0: ecco i cinque nuovi bandi MASE per “accelerare la transizione energetica” delle imprese italiane

C’è un momento in cui la politica pubblica riesce a fare davvero la differenza: quando trasforma le ambizioni in strumenti pratici per chi innova. È questo lo spirito con cui nasce Mission Innovation 2.0, l’iniziativa lanciata dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), che ha aperto cinque nuovi bandi per finanziare progetti di ricerca,...

Apr 10, 2025 - 11:18
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Mission Innovation 2.0: ecco i cinque nuovi bandi MASE per “accelerare la transizione energetica” delle imprese italiane

C’è un momento in cui la politica pubblica riesce a fare davvero la differenza: quando trasforma le ambizioni in strumenti pratici per chi innova. È questo lo spirito con cui nasce Mission Innovation 2.0, l’iniziativa lanciata dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), che ha aperto cinque nuovi bandi per finanziare progetti di ricerca, sviluppo e innovazione con un budget complessivo di 200 milioni di euro. L’obiettivo? Accelerare la transizione energetica rendendo protagonisti i soggetti che sul territorio – aziende, startup, università, centri di ricerca – possono davvero trasformare idee in soluzioni.

Ma andiamo con ordine. Cos’è Mission Innovation 2.0? È il secondo atto di una partnership globale nata nel 2015 durante la COP21 di Parigi, per raddoppiare gli investimenti pubblici nella ricerca energetica rinnovabile. L’Italia, attraverso il MASE e con il supporto scientifico di RSE (Ricerca sul Sistema Energetico), partecipa attivamente a due delle “missioni” di questa alleanza internazionale: Green Powered Future e Clean Hydrogen. Le risorse disponibili – una cifra significativa, mai vista prima per iniziative così mirate – sono destinate a cinque aree strategiche.

Vediamo in concreto i cinque bandi appena pubblicati, e perché possono rappresentare un’occasione imperdibile per il mondo imprenditoriale e accademico.

Fonti rinnovabili non programmabili (FRNP) – 60 milioni di euro

Puntare su solare, eolico e altre rinnovabili non programmabili significa affrontare sfide complesse: intermittenza, gestione della rete, sicurezza. Questo bando finanzia progetti che migliorino l’integrazione delle FRNP nel sistema elettrico, sviluppino tecnologie come celle fotovoltaiche ad alta efficienza, soluzioni per il monitoraggio intelligente degli impianti e l’ecoprogettazione.

Chi può partecipare? Raggruppamenti con almeno un’impresa capofila e due partner, tra cui anche startup innovative. I progetti devono avere un valore tra 2 e 20 milioni di euro.

Flessibilità e accumulo energetico – 62 milioni di euro

Il futuro dell’energia passa da qui: accumulare quando c’è sovrapproduzione, rilasciare quando serve. Questo bando mira a finanziare progetti che sviluppino nuovi sistemi di accumulo (batterie avanzate, tecnologie ibride), servizi di flessibilità, integrazione dei veicoli elettrici come risorse mobili e soluzioni di controllo intelligenti della rete.

Le regole di accesso sono simili: almeno due soggetti partner (tra imprese e organismi di ricerca), con budget per progetto tra 2 e 20 milioni.

Dati e digitalizzazione di rete – 60 milioni di euro

Senza digitalizzazione, la transizione ecologica resta sulla carta. Questo bando sostiene la creazione di piattaforme digitali interoperabili, l’utilizzo dell’intelligenza artificiale e dei Digital Twin per la gestione predittiva della rete, l’integrazione della mobilità elettrica e il rafforzamento della cybersecurity.

Qui il valore minimo dei progetti parte da 1 milione di euro, fino a un massimo di 20 milioni. Stesse modalità per la formazione dei partenariati.

Elettrolizzatori e reti – 6 milioni di euro

Più contenuto l’importo, ma non meno strategico. L’idrogeno verde è uno dei tasselli chiave della decarbonizzazione industriale. Questo bando finanzia progetti su elettrolizzatori alimentati da fonti rinnovabili, il loro accoppiamento con la rete elettrica e lo sviluppo tecnologico dei sistemi di elettrolisi.

I progetti qui possono essere di dimensioni più contenute: tra 500mila e 5 milioni di euro. Una soglia interessante per PMI e startup con tecnologie già pronte a essere testate sul campo.

Bioidrogeno e biocarburanti – 12 milioni di euro

Infine, un bando dedicato alla produzione e alla valorizzazione di combustibili avanzati, ottenuti da fonti biologiche. Si cercano soluzioni innovative per ottimizzare la filiera, ridurre l’impatto ambientale e migliorare la logistica e la distribuzione. Il focus è anche su come utilizzare questi vettori nei sistemi elettrici, termici o nella rete gas.

Il range di finanziamento va da 500mila a 5 milioni di euro. Come per gli altri bandi, la partecipazione è riservata a partenariati pubblico-privati.

Come partecipare

Tutte le domande devono essere presentate in formato digitale tramite la piattaforma della CSEA (Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali), con scadenze comprese tra fine aprile e fine giugno 2025, variabili a seconda del bando. È necessario costituire un partenariato con almeno due soggetti tra aziende (anche startup) ed enti di ricerca.

Le imprese devono prepararsi a inviare proposte solide, corredate da documentazione tecnica dettagliata, entro le date previste. Una guida completa è disponibile online sul portale del MASE, dove verranno pubblicate anche le risposte alle domande più frequenti.

Perché è un’opportunità

Con Mission Innovation 2.0, lo Stato non si limita a promuovere obiettivi generici, ma costruisce le condizioni per innovare. Per le aziende, in particolare, è un’occasione per fare squadra con università e centri di ricerca, accedere a finanziamenti consistenti e posizionarsi in un mercato – quello dell’energia pulita – destinato a crescere in modo esponenziale nei prossimi anni.

Per consultare i bandi, clicca qui.

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