Mediobanca e il senso dell’Ops su Banca Generali secondo gli analisti

Secondo gli esperti si tratta di una mossa difensiva e l’ad di Piazzetta Cuccia ha affermato che il deal non cambia la politica di remunerazione dei soci.

Apr 28, 2025 - 15:34
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Mediobanca e il senso dell’Ops su Banca Generali secondo gli analisti

Luci accese ancora sull’Offerta Pubblica di Sottoscrizione lanciata questa mattina da Mediobanca sulle azioni Banca Generali.

A Piazza Affari il titolo dell’istituto non si è ancora uniformato al prezzo implicito dell’offerta, 54,17 euro per azione, e scambia a 52,15 euro, segnando un guadagno del 7% quando mancano circa due ore alla chiusura della Borsa di Milano.

Ancora in calo Assicurazioni Generali, in flessione dell’1,60% a 31,42 euro, mentre Mediobanca resta di poco sopra la parità, a 17,62 euro. Guadagna l’1,5% Banca Monte di Paschi di Siena, venduta a 7,315 euro, che a sua volta aveva lanciato un’Ops su Piazzetta Cuccia.

Mediobanca ha annunciato stamane un'offerta pubblica di scambio volontaria su Banca Generali offrendo la sua quota del 13% detenuta in Generali, mossa da molti considerata come una controffensiva all'operazione lanciata da Mps su Mediobanca mesi fa e subito bocciata da Piazzetta Cuccia.

In base alle regole sulla 'passivity rule' che limita le mosse difensive di una società sotto offerta pubblica, Mediobanca chiederà ai soci il via libera all'operazione su Banca Generali il 16 giugno. L'istituto prevede che l'esecuzione dell'Ops sia completata entro ottobre.

"Abbiamo inseguito questa opportunità per anni, ora le stelle si sono allineate", sottolineava Alberto Nagel nella conference call sull'operazione.

Secondo l’ad, l’Ops avrà un impatto di 80 punti base sul Cet 1, migliorando la generazione annua di capitale primario del 20% a 270 punti base, che scenderà quindi dal 15% circa stimato a giugno 2025 al 14% circa al closing dell'operazione.

Nel dettaglio, il deal avrà 480 punti base di impatto positivo in seguito alla plusvalenza sulla quota Generali, +100 punti base grazie alla variazione degli asset ponderati per il rischio, -550 punti base legati a ‘godwill & deductions’ e -110 punti base in seguito ad altre correzioni.

Inoltre, l’operazione “non cambia i programmi di remunerazione dei soci di Piazzetta Cuccia”, spiegava Nagel nel corso di una conference call, ribandendo “l'elevata remunerazione, con 4 miliardi cumulati nei tre anni del piano 2023-2026: la cifra implica “un rendimento cumulativo del 22% nei prossimi 18 mesi includendo dividendi e buyback”.

"Cambiamo radicalmente la nostra equity story. Mediobanca sarà considerata uno dei principali operatori nel wealth management sul mercato europeo", secondo Nagel, e il wealth management peserà per il 50% sull'utile netto, mentre il 20% arriverà dal Corporate & Investment Banking (Cib) e il 30% dal consumer finance. Il rapporto con Generali si trasformerà da investimento finanziario a partnership industriale.

Secondo un trader interpellato dall’agenzia Reuters, considerato che Mediobanca è sotto Ops da parte di Mps, la mossa annunciata oggi è chiaramente difensiva.

Per gli analisti di Intesa Sanpaolo l'operazione ha "senso per Mediobanca, sia da un punto di vista industriale, sia da un punto di vista finanziario”.

La società “è soggetta alla passivity rule (a causa dell'offerta in corso di Mps su Mediobanca) e l'operazione deve essere approvata dall'assemblea degli azionisti, che prevediamo verrà raggiunta in una convocazione ordinaria. L'offerta ha anche un impatto sulle probabilità di successo dell'offerta di Mps su Mediobanca, che potrebbe richiedere un premio maggiore per avere successo", proseguono gli esperti della banca.

EQUITA ritiene l'operazione proposta come “positiva per Mediobanca”, con “un forte razionale industriale, dal momento che rafforza il business model di Private & Investment Banking e accelera la crescita nel Waste management, con evidenti opportunità di re-rating".

Il broker aggiunge che "il venir meno del contributo stabile dei dividendi del business assicurativo viene ampiamente compensato da un player che si afferma come leader nel segmento medio-alto della clientela, mantenendo comunque utili resilienti rispetto al ciclo economico; rafforza ulteriormente il profilo di business di Mediobanca, rendendo ancora meno attraente l’alternativa di una fusione con Mps, creando valore per tutti gli stakeholders coinvolti".

Il deal, proseguono dalla sim, "rafforza ulteriormente il profilo di business di Mediobanca, rendendo ancora meno attraente l'alternativa di una fusione con Mps, creando valore per tutti gli stakeholder coinvolti".

Su Banca Generali EQUITA mantiene il rating hold, con prezzo obiettivo a 49 euro, e su Mediobanca la raccomandazione è buy, con target price a 19,5 euro.

Sulla base delle proprie simulazioni preliminari, gli analisti della sim stimano che "l'operazione con le sinergie a regime sia accrescitiva a livello di cash-Eps di oltre il 20% (2027, reported Eps +3%) con un utile di 1,5 miliardi (di cui 0,8 mld da WM), mentre +10% sul 2026 ipotizzando il 50% di sinergie, con un Rote a regime al 20% (dal 14%), senza compromettere il profilo di remunerazione stimato e una creazione di valore a bassa doppia cifra sul target price”.

La nuova entità “tratterebbe con un P/E di circa 9 volte (mediana del settore del risparmio gestito italiano 12,5 volte), con oltre il 50% degli utili da WM (17% attuale) e una remunerazione complessiva sostenibile (dividendo più buyback) a elevata singola cifra”, concludono da EQUITA.