L’Estonia crea una società pubblica per produrre esplosivo e munizioni

L'Estonia crea un'industria pubblica per produrre eslosivi a uso militare il famoso RDX che viene utilizzato nei proiettili d'artiglieria. Un'iniziativa coraggiosa, ma insufficiente nell'ottica della guerra moderna L'articolo L’Estonia crea una società pubblica per produrre esplosivo e munizioni proviene da Scenari Economici.

Apr 28, 2025 - 17:42
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L’Estonia crea una società pubblica per produrre esplosivo e munizioni
Munizioni da 155 mm

Nella tranquilla città costiera di Pärnu, in Estonia, una piccola nazione baltica sta compiendo una mossa audace che potrebbe ridefinire il futuro della difesa europea. Il 25 aprile 2025, il governo estone ha annunciato l’intenzione di costituire una società statale, Hexest AS, per costruire una fabbrica di esplosivi militari vicino a Pärnu, progettata per produrre 600 tonnellate di esplosivo RDX all’anno.

Questo esplosivo ad alta potenza, fondamentale per il riempimento dei proiettili di artiglieria, potrebbe fornire materiale sufficiente per produrre fino a 100.000 proiettili di artiglieria da 155 mm all’anno, un contributo significativo all’approvvigionamento di munizioni dell’Europa in un contesto di conflitti in corso e di mutamenti geopolitici, anche se la Guerra in Ucraina ha visto bruciati milioni di proiettili del calibro standard NATO.

La decisione, motivata dal desiderio dell’Estonia di rafforzare le proprie capacità di difesa e sostenere gli alleati europei, arriva in un momento in cui il continente sta cercando di raggiungere l’autosufficienza nella produzione di difesa.

Il catalizzatore? Una rinnovata spinta all’autonomia è stata stimolata dalle politiche del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che hanno segnalato una riduzione degli aiuti militari americani all’Europa e all’Ucraina rispetto all’era del presidente Joe Biden. L’iniziativa dell’Estonia non è solo una risposta alle esigenze immediate, ma un passo strategico per garantire che l’Europa possa autosostenere la propria difesa, anche se la ricaduta complessiva è minima.

L’RDX, o Research Department Explosive, noto anche come esogeno, è una sostanza cristallina bianca apprezzata per la sua stabilità, potenza e rapidità di detonazione. Sviluppato durante la seconda guerra mondiale, è diventato un elemento fondamentale delle munizioni moderne grazie alla sua capacità di sprigionare una forza devastante in una forma compatta.

Cristallo di RDX, fonte Wkipedia

Nel contesto dell’artiglieria, l’RDX funge da riempitivo esplosivo primario nei proiettili da 155 mm, i proiettili standard NATO utilizzati da obici come l’americano M777, il francese CAESAR e il tedesco PzH 2000.

Ogni proiettile da 155 mm richiede in genere tra i 6 e i 10 chilogrammi di RDX, a seconda del design del proiettile e dell’uso previsto, che sia ad alto potenziale esplosivo, a gittata estesa o a guida di precisione.

Con 600 tonnellate di RDX, la fabbrica estone potrebbe produrre tra i 60.000 e i 100.000 proiettili all’anno, ovvero circa 1 milione di proiettili da mortaio da 81 mm, una cifra che fa riflettere se si considera l’intensità della guerra moderna.

In Ucraina, ad esempio, le unità di artiglieria sparano ogni mese circa 60.000-200.000 colpi da 155 mm per contrastare l’avanzata russa, evidenziando l’insaziabile domanda di munizioni. La produzione dell’Estonia, pur non essendo sufficiente a soddisfare da sola il fabbisogno dell’Ucraina, rappresenta un passo significativo verso il colmare il divario nella capacità produttiva europea.

L’importanza tecnica dell’RDX non può essere sottovalutata. A differenza degli esplosivi più vecchi come il TNT, l’RDX offre una velocità di detonazione più elevata, circa 8.750 metri al secondo, che lo rende ideale per massimizzare la potenza distruttiva dei proiettili di artiglieria. La sua stabilità chimica ne consente lo stoccaggio e il trasporto in sicurezza, mentre la sua versatilità ne permette l’uso in tutto, dai proiettili di mortaio alle testate dei missili.

Comunque ci vorranno altri sforzi nell’industria chimica per rendere autonoma l’Europa dal lato delle forniture militari, e quindi bisognerà anche creare un’industria metalmeccanica per lavorare, e montare, i proiettili stessi. Che poi qualcuno dovrà utilizzare.

 


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