Matteo Gigante timbra l’impresa agli Internazionali d’Italia! Piegato Rinderknech dopo due tie-break
Lacrime di gioia per Matteo Gigante al termine del confronto del primo turno degli Internazionali d’Italia. Un torneo speciale per lui, davanti al pubblico di casa e agli amici. Vittoria contro il francese Arthur Rinderknech (n.75 del mondo) col punteggio di 7-6 (4) 7-6 (4) in 2 ore e 14 minuti di gioco. Wild card […]

Lacrime di gioia per Matteo Gigante al termine del confronto del primo turno degli Internazionali d’Italia. Un torneo speciale per lui, davanti al pubblico di casa e agli amici. Vittoria contro il francese Arthur Rinderknech (n.75 del mondo) col punteggio di 7-6 (4) 7-6 (4) in 2 ore e 14 minuti di gioco. Wild card onorata alla grandissima e qualificazione al secondo round dove affronterà il ceco Jakub Mensik (n.20 del seeding), vincitore quest’anno del Masters1000 di Miami.
Nel primo set Gigante spesso si trova sull’orlo del precipizio. Il servizio non dà una grossa mano al romano, investito dalle risposte potenti del francese. Bravo però Matteo a trovare sempre la soluzione giusta, con la sua manualità, quando è il momento di cancellare due palle break nel quarto game e quattro nell’ottavo. Nel gioco successivo anche per l’azzurro c’è una possibilità di break, ma il servizio potente di Rinderknech non dà scampo. Si va al tie-break e la difesa del giocatore tricolore disinnesca le bordate del transalpino, che finisce fuori giri. Il riscontro di 7-4 è la logica conseguenza.
Nel secondo set il tennista nostrano paga lo sforzo del parziale precedente, subendo un break in apertura evitabile. La velocità di crociera nei turni alla battuta del francese è alta, ma la solidità mentale non è altrettanto efficiente. È quanto accade nel decimo game, quando Rinderknech va a servire per il parziale, avanti 5-4, e ne combina un po’ di tutti i colori, finendo per sbagliare un colpo nei pressi della rete tutt’altro che impossibile. L’inerzia cambia in favore di Gigante che nel tie-break esprime un tennis solido, mandando dall’altra parte del campo qualsiasi palla e provocando gli errori del suo avversario. Replicando il 7-4, il sipario cala.
Dal punto di vista statistico, a pesare sono stati i ben 43 errori gratuiti del transalpino rispetto ai 31 dell’azzurro, a cui vanno aggiunti i 27 vincenti rispetto ai 31 del francese.