Mark Antony Samson confessa per 5 ore. Al gip dice: “Ma non ho premeditato di uccidere Ilaria Sula”
Una lunga confessione durata oltre cinque ore in cui ha ribadito di avere ucciso Ilaria Sula in un delitto non premeditato e di essere stato “accecato dalla gelosia”. È la versione di Mark Antony Samson, il ventitreenne reo confesso del femminicidio della studentessa di origini umbre, nel corso dell’interrogatorio di convalida del fermo. Nei suoi […] L'articolo Mark Antony Samson confessa per 5 ore. Al gip dice: “Ma non ho premeditato di uccidere Ilaria Sula” proviene da Il Fatto Quotidiano.

Una lunga confessione durata oltre cinque ore in cui ha ribadito di avere ucciso Ilaria Sula in un delitto non premeditato e di essere stato “accecato dalla gelosia”. È la versione di Mark Antony Samson, il ventitreenne reo confesso del femminicidio della studentessa di origini umbre, nel corso dell’interrogatorio di convalida del fermo. Nei suoi confronti i pm contestano l’omicidio volontario aggravato e l’occultamento di cadavere per aver tentato di sbarazzarsi del corpo di Ilaria lanciandolo, dopo averlo chiuso in una valigia, in un burrone. L’uomo ha dichiarato di aver ucciso la vittima la mattina del 26 marzo. L’indagato – che ha dichiarato di aver “fatto tutto da solo” – ha spiegato che la giovane si era recata la sera del 25 nell’appartamento di via Homs, nel quartiere africano, per restituirgli alcuni vestiti.
La giovane, sempre secondo l’ex, si sarebbe trattenuta fino a tarda sera e quindi ha preferito dormire dall’ex per evitare di prendere mezzi pubblici. I due avevano troncato da poco, a detta del ragazzo, una relazione che era andata avanti per alcuni mesi tra alti e bassi. La studentessa di Terni è stata colpita da diverse coltellate nella casa – ora sotto sequestro – di via Homs, nel quartiere Africano di Roma, all’interno della quale c’erano i genitori dell’assassino. Il 23enne avrebbe affermato, inoltre, di avere ripulito lui il luogo dell’aggressione.
Agli inquirenti il 23enne ha indicato il luogo dove era nascosto il corpo, ritrovato intorno all’1 di notte in un dirupo nella zona di Poli, a quarantina di chilometri da Roma. Il ragazzo ha anche indicato il luogo in cui aveva occultato il coltello da cucina che sarebbe stato utilizzato, un cassonetto vicino a casa, e ha sostenuto di aver lasciato lo smartphone della ragazza – dal quale aveva mandato laconici messaggi di risposta a chi la cercava e aveva cancellato i profili social – in un tombino del quartiere Montesacro. Intanto le indagini proseguono. Non sono state trovate tracce di sangue all’interno dell’auto usata per trasportare il cadavere. Tracce ematiche sono state individuate, invece, durante i rilievi effettuati nella casa dove il ragazzo viveva con i genitori e in particolare in camera da letto.
“Il ritorno a casa di una figlia deve essere una certezza, non una speranza. Rip Ilaria. Un padre” scrive su su Instagram da Flamur Sula, il padre della 22enne.
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