Manuel Grimaldi: “L’Italia può resistere ai dazi, ma il caos deve finire”
“Stiamo vedendo il caos. Sarà possibile un riallineamento delle rotte commerciali, ma l’Italia con la qualità dei suoi prodotti potrà ancora essere competitiva a livello globale”: è l’attacco di una lunga e articolata intervista rilasciata da Manuel Grimaldi, amministratore delegato del Gruppo Grimaldi e presidente di International Chamber of Shipping (ICS), a La Stampa sulla […] L'articolo Manuel Grimaldi: “L’Italia può resistere ai dazi, ma il caos deve finire” proviene da Economy Magazine.

“Stiamo vedendo il caos. Sarà possibile un riallineamento delle rotte commerciali, ma l’Italia con la qualità dei suoi prodotti potrà ancora essere competitiva a livello globale”: è l’attacco di una lunga e articolata intervista rilasciata da Manuel Grimaldi, amministratore delegato del Gruppo Grimaldi e presidente di International Chamber of Shipping (ICS), a La Stampa sulla situazione senza precedenti in cui versa il commercio internazionale dopo l’offensiva trumpiana.
E Grimaldi è senza dubbio oggi non solo uno dei più grandi armatori al mondo, ma anche quello che ha dimostrato di avere maggior visione: ha una flotta di oltre 130 navi, di giovane età media, a impatto ecologico pari a circa la metà delle medie. E ha business in tutto il mondo. È reduce dalla firma di un contratto colossale per la costruzione di 9 nuove navi ro-pax in Cina – che considera oggi il mercato produttivo più competitivo nel mondo per la cantieristica – e dunque crede fortemente nelle prospettive del suo settore. Ma in quest’intervista, di cui riportiamo qualche stralcio, non nasconde una certa apprensione perché oggettivamente “l’incertezza è massima”.
“I dazi doganali statunitensi – spiega – ci mettono di fronte a un momento molto difficile. Nessuno si sarebbe mai atteso uno scenario del genere. Siamo nel caos. C’è un’incertezza massima e l’imprevedibilità è elevata. Oggi nessuno, né noi imprenditori né i policymaker, ha contezza di cosa succederà domani. Noi sentiamo un presidente Trump che metterà i dazi al 20% sull’Europa e poi un suo consigliere, Elon Musk, che parla di “zone a zero dazi”. Ora, questo non è uno scenario facile da interpretare”.
“Da anni – spiega ancora Grimaldi a La Stampa – vediamo che anche con solo una piccola riduzione dei dazi globali il PIL cresce in modo notevole. Specie quello dei Paesi in via di sviluppo. Il benessere mondiale passa dalla globalizzazione. Non ci sono dubbi”.
L’armatore fa poi un’osservazione importante sul futuro assetto ottimale del mondo dal punto di vista economico. Il bilateralismo, come invocato da Trump, non aiuta: “Quello che serve è il multilateralismo, come dimostrano i dati sul commercio estero degli ultimi decenni. Questo approccio voluto dalla Casa Bianca è errato. Ma soprattutto lo sono le continue retromarce, i passi in avanti, i dietrofront”.
“Ora bisogna aspettare i celebri 90 giorni di pausa annunciati da Trump negli scorsi giorni. Se il vero problema oggi è fra Cina e Stati Uniti bisogna attendere che ci sia una distensione fra Washington e Pechino. Ed è auspicabile che arrivi dal lato asiatico. Oggi la Cina sta dimostrando una leadership maggiore rispetto a quella degli Stati Uniti”.
Infine, un’osservazione positiva sull’Italia: “Abbiamo una capacità di adattamento alle situazioni difficili che altri non hanno. Mentre altri Paesi lavorano per protocolli, l’Italia ha più creatività. E poi ci sono le specializzazioni. Il lusso, ma anche la fascia medio-alta dei mercati. La qualità del prodotto è una delle caratteristiche più riconosciute per il Paese. Che si parli di abbigliamento, moda, vino, design e altro, si tratta di beni tutto sommato anticiclici. C’è una possibilità per l’Italia di mantenere il mercato, anche al netto di dazi molto forti”.
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