L’ultima muskata del Doge? Sulla sicurezza dei siti governativi

Il Doge di Elon Musk ha cancellato un team, 18F, che lavorava per la cybersicurezza dei siti governativi. Per molti osservatori è l'ennesimo errore dovuto alla troppa fretta. E c'è già chi è pronto a speculare offrendo gli stessi servizi come consulente esterno

Mar 3, 2025 - 16:26
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L’ultima muskata del Doge? Sulla sicurezza dei siti governativi

Il Doge di Elon Musk ha cancellato un team, 18F, che lavorava per la cybersicurezza dei siti governativi. Per molti osservatori è l’ennesimo errore dovuto alla troppa fretta. E c’è già chi è pronto a speculare offrendo gli stessi servizi come consulente esterno

“18F stava svolgendo esattamente il tipo di lavoro che il Doge afferma di volere, eppure siamo stati eliminati.” Questo è uno dei passaggi più forti della lettera che i circa 70 dipendenti dell’unità governativa 18F sono riusciti a pubblicare sul sito dell’ente poco dopo aver saputo, via mail, di essere stati licenziati da Elon Musk e subito prima di perdere ogni credenziale d’accesso.

LA LETTERA DI 18F AL POPOLO AMERICANO

“Proprio ieri – scrivono sempre gli ormai ex dipendenti nella propria lettera aperta – stavamo lavorando a progetti importanti, tra cui il miglioramento dell’accesso ai dati meteorologici, rendendo più facile e veloce ottenere un passaporto con il Dipartimento di Stato, supportando la presentazione gratuita delle tasse con l’IRS e altri progetti critici con organizzazioni a livello federale e statale. Tutto il supporto di 18F su quel lavoro si è improvvisamente fermato”.

18F

“Da quando l’intero staff è stato messo in congedo amministrativo – si legge nella denuncia -, siamo rimasti bloccati fuori dai nostri computer e non abbiamo avuto modo di assistere a una transizione ordinata nel nostro lavoro. Non abbiamo nemmeno accesso ai nostri dati personali di lavoro. Dovremmo restituire la nostra attrezzatura, ma non possiamo usare la nostra e-mail per scoprire come o dove”.

DATI SENSIBILI ESPOSTI?

Quindi la stilettata sulle modalità di lavoro del Doge: “i membri del Dipartimento di efficientamento hanno preteso e ottenuto l’accesso ai sistemi IT che contengono informazioni sensibili. Hanno ignorato le precauzioni di sicurezza. Alcuni che si sono opposti a questo comportamento discutibile si sono dimessi piuttosto che concedere l’accesso. Altri hanno ricevuto rappresaglie come l’espulsione dai canali di comunicazione del lavoro”.

COSA FACEVA 18F

Secondo Politico, i licenziamenti hanno interessato circa 70 persone che hanno appreso la notizia via mail, all’improvviso, senza possibilità di impugnare la decisione o di discutere un trattamento economico differente per salvare il proprio impiego.

Tra i progetti portati avanti dal team con ormai 11 anni di vita e smantellato da Musk in pochi istanti anche Login.gov, un modo sicuro e privato per i cittadini statunitensi di accedere ai servizi delle agenzie governative, tra cui la Social Security e il Department of Veterans Affairs.

MARK CUBAN PRONTO A INVESTIRE

La vicenda di 18F probabilmente si sarebbe persa nel novero sempre più lungo di casi analoghi e non avrebbe avuto la eco mediatica riscossa se non fosse stata ripresa da Mark Cuban, imprenditore statunitense, famoso per essere il proprietario da ormai un quarto di secolo della squadra Nba Dallas Mavericks e presidente di HDNet e del canale via cavo HDTV.

Con un  messaggio su Bluesky (principale rifugio di tutti coloro che se ne sono andati da X in contrasto con le idee di Elon Musk e, nelle ultime ore, dei dipendenti federali cacciati per via dei tagli del Doge), il miliardario, ha esortato gli sviluppatori a non mollare la spugna e ad approfittare con arguzia e lungimiranza dell’attuale situazione, facendosi trovare pronti quando dal Dipartimento sull’efficientamento si accorgeranno di aver commesso l’ennesimo sbaglio.

COSA HA SCRITTO CUBAN

“Se lavoravate per 18F e siete stati fatti fuori, raggruppatevi per avviare una società di consulenza”, ha scritto Cuban. “È solo questione di tempo prima che Doge abbia bisogno di te per sistemare il pasticcio che hanno inevitabilmente creato. Dovranno assumere la tua azienda come appaltatore per sistemarlo. Ma alle tue condizioni. Sono felice di investire e/o aiutare”.

Da questa ottica, l’opportunità è ghiotta perché per un numero crescente di osservatori le mosse del Doge stanno costringendo il governo centrale ad avvalersi di consulenti esterni di fortuna per non eliminare servizi vitali con un esborso maggiore del risparmio.

GLI ERRORI PER TROPPA FRETTA DEL DOGE

Lo stesso Musk, intervenendo alla riunione di gabinetto di Donald Trump – aspetto che non è piaciuto soprattutto ai detrattori del duo, dal momento che l’uomo più ricco del mondo non è stato nominato dal Congresso ed è dunque un collaboratore esterno della Casa Bianca – ha ammesso lievemente imbarazzato che con l’Usaid erano stati cancellati anche i fondi di prevenzione dell’Ebola.

Musk sostiene di aver subito ripristinato ogni attività in tal senso, ma non sono pochi gli esperti di sanità pubblica a continuare ad affermare che il supporto del governo non è stato completamente ripristinato. Nel frattempo, gli errori per la troppa fretta di risparmiare del Doge di Musk potrebbero diventare un vero e proprio filone aureo per gli imprenditori che offrono servizi affini a quelli tagliati. Naturalmente a pagamento. Con quale reale risparmio per il governo degli Stati Uniti?