Lo stadio del ghiaccio e il bacino artificiale nel parco Sirente-Velino non si faranno. “Ora si ripristino i luoghi”
Il comune aquilano di Rocca di Mezzo, amministrato dal luglio 2024 da Emilio Nusca, ha recentemente avviato la procedura di approvazione del ripristino ambientale del bacino di innevamento artificiale ai 1460 metri dei Piani di Pezza, al limite occidentale del Parco Naturale Regionale Sirente-Velino, all’interno dei siti Natura 2000 ZSC “Monte Sirente” e ZPS “Sirente […] L'articolo Lo stadio del ghiaccio e il bacino artificiale nel parco Sirente-Velino non si faranno. “Ora si ripristino i luoghi” proviene da Il Fatto Quotidiano.

Il comune aquilano di Rocca di Mezzo, amministrato dal luglio 2024 da Emilio Nusca, ha recentemente avviato la procedura di approvazione del ripristino ambientale del bacino di innevamento artificiale ai 1460 metri dei Piani di Pezza, al limite occidentale del Parco Naturale Regionale Sirente-Velino, all’interno dei siti Natura 2000 ZSC “Monte Sirente” e ZPS “Sirente Velino”. Il tutto dopo aver deciso l’addio alla “infrastruttura di innevamento programmato derivante dalla trasformazione di una cava dismessa di ghiaia, appositamente approfondita per realizzare un bacino idrico di 12.000 metri cubi anche se con un volume di 9600 metri cubi, approvvigionato da acque derivanti dallo scioglimento delle nevi, dalle piogge, attraverso opere di convogliamento di prossimità, eventualmente integrate con l’apporto acquedottistico“.
Notizia che è stata accolta con soddisfazione dalle associazioni ambientaliste che fin dall’inizio del suo iter hanno criticato la realizzazione dell’infrastruttura. “Siamo felici che il buon senso abbia prevalso”, hanno scritto in una nota Salviamo l’orso e Stazione ornitologica Abruzzese, “anche se ci sono voluti quasi 2 anni e l’impegno delle associazioni per preservare i Piani di Pezza, un patrimonio di tutti la cui bellezza sarebbe stata stravolta da un intervento inutile che ne avrebbe alterato il fascino per sempre”.
Contestualmente il comune ha presentato la relazione per la Valutazione di Incidenza degli interventi in Variante alla “riqualificazione della struttura di servizio e di supporto alla attività dello sci di fondo nel bacino dei Piani di Pezza”. Riqualificazione che prevedeva la realizzazione del bacino di innevamento artificiale, insieme all’adeguamento del piano interrato della struttura di supporto allo sci di fondo esistente per la realizzazione della sala di pompaggio ed il consolidamento ed adattamento a tribuna della scarpata esistente. Un progetto, presentato a maggio 2023 dall’allora amministrazione di Rocca di Mezzo, guidata dal sindaco Mauro di Ciccio, e finanziato dalla Regione Abruzzo con oltre un milione di euro dal fondo complementare del PNRR. Lavori avviati a luglio 2023, ma interrotti dopo pochi giorni “in assenza delle prescritte autorizzazioni o comunque non rispettando l’iter autorizzativo previsto”. Quindi il sequestro del cantiere. Il prossimo 21 maggio è stata fissata la prima udienza del processo contro i responsabili della ditta che ha iniziato i lavori.
Con la variante ci saranno interventi sia alla viabilità locale che alla struttura ricettiva esistente. Con il ripristino dell’area nella quale si sarebbe dovuto realizzare il bacino, è stata sanata una ferita. Secondo le speranze degli ambientalisti. “I lavori consistono principalmente nella richiusura dello scavo eseguito utilizzando il materiale cavato e depositato lateralmente per la realizzazione degli argini”, si legge nella relazione. Nella quale si spiega che “questa operazione permetterà di recuperate la porzione di prateria attribuibile all’habitat comunitario 6210 interferita durante gli interventi di realizzazione dell’invaso”. Tra le diverse riflessioni che la vicenda suggerisce, come scrivono nella Nota Salviamo l’Orso e Stazione Ornitologica Abruzzese, una sembra imporsi. E “riguarda l’incapacità e la superficialità di molte amministrazioni comunali che ancora ai giorni nostri si illudono di promuovere un supposto “sviluppo economico” svendendo il loro capitale naturale invece di promuoverlo”.
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