L’Europa si prepara a ricoprire un ruolo centrale nei mercati globali

Dalla riforma fiscale in Germania alle turbolenze politiche in Francia, passando per la resilienza dell’azionario europeo. L’Unione si riposiziona nel contesto globale e punta a beneficiare della perdita di fiducia negli asset statunitensi L'articolo L’Europa si prepara a ricoprire un ruolo centrale nei mercati globali proviene da FundsPeople Italia.

Mag 13, 2025 - 13:48
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L’Europa si prepara a ricoprire un ruolo centrale nei mercati globali

Mentre l’attenzione globale rimane focalizzata sul ritorno dell’instabilità geopolitica e sulle tensioni commerciali, l’Europa si ritrova a vivere una fase cruciale di ridefinizione economica e finanziaria. Gli ultimi sviluppi indicano che il vecchio continente, spesso percepito come un’area a crescita stagnante, potrebbe essere sul punto di riscoprire un ruolo centrale nei mercati globali. Tre elementi concorrono a delineare questa prospettiva: il risveglio economico tedesco, la riforma fiscale in Germania e i potenziali cambiamenti politici in Francia.

Il risveglio della Germania

Kevin Thozet, membro del comitato investimenti di Carmignac, parla di un possibile “risveglio della tigre tedesca”. I dati mostrano che nel lungo termine le performance del mercato azionario tedesco non hanno nulla da invidiare a quelle statunitensi. In media, sia l’indice DAX 40 sia l’S&P 500 hanno registrato un rendimento annuo del 9% negli ultimi 70 anni. Tuttavia, i cicli di sovraperformance si sono alternati: la Germania ha brillato durante il Wirtschaftswunder e la fase post-riunificazione, mentre gli Stati Uniti hanno dominato nelle fasi di rivoluzione tecnologica e post-crisi finanziarie.

Performance dei titoli azionari tedeschi e statunitensi dal 1953, su base 100

Fonte: Carmignac, Bloomberg, aprile 2025. Titoli azionari statunitensi: S&P 500 dal 1953 al 1990, e S&P 500 dividendi reinvestiti dal 1990 al 2025. Titoli azionari tedeschi: DAX a partire dal 1959 e R. Stehle & M. Schmidt “Performance dei titoli azionari tedeschi 1954-2013” prima del 1959.

Negli ultimi tre anni, sorprendentemente, le performance azionarie tedesche hanno tenuto testa a quelle americane, grazie soprattutto alla resilienza del settore tecnologico (SAP), finanziario (Allianz, Munich Re) ed energetico (Siemens Energy). Persino alcuni titoli industriali, come Rheinmetall, hanno superato molti dei Magnifici 7 statunitensi.

Venti contrari

Tuttavia, la rinascita europea deve fare i conti con i venti contrari delle tensioni commerciali. Secondo Eoin O’Callaghan, strategist di Wellington Management, i recenti dazi imposti dagli Stati Uniti, sebbene ridotti temporaneamente al 10%, potrebbero costare fino all’1% del PIL europeo nel breve termine. La minaccia di un’escalation protezionistica resta concreta, anche se al momento contenuta dalla moderazione dell’amministrazione Trump. “Tuttavia, l’Europa ha una carta importante da giocare: il cambiamento della politica fiscale tedesca”. O’Callaghan stima che questa svolta potrà incrementare la crescita della Germania “di un punto percentuale annuo per i prossimi dodici anni, con effetti positivi anche sull’intera area euro.

Scelte di politica interna

Anche la politica interna degli Stati membri avrà un impatto decisivo sulla traiettoria economica dell’Unione. Derek Halpenny Global Markets EMEA & International Securities di MUFG Bank sottolinea come il presidente francese Emmanuel Macron stia valutando la possibilità di elezioni anticipate per consolidare la propria posizione parlamentare. La sua leadership, cruciale in un’Europa che deve contrapporsi a una nuova presidenza Trump, potrebbe rafforzarsi anche grazie all’indebolimento dell’estrema destra francese dopo la condanna di Marine Le Pen. “Negli ultimi tempi è stato evidente il potenziale per l’Europa di beneficiare della perdita di fiducia negli asset statunitensi. Lo spread OAT-Bund è rimasto relativamente stabile, con i Bund che hanno sovraperformato i Treasury statunitensi, e si è registrato un aumento della domanda di debito dell’area euro”, afferma l’esperto. La domanda internazionale di obbligazioni dell’area euro è in crescita: il Giappone, ad esempio, ha acquistato nel solo febbraio 2025 il volume più alto di titoli di Stato europei dal 2019, con la Francia al centro di questa attrazione di capitali.

Rendimento medio dei fondi azionari europei

Categoria MorningstarYTD%Rend. 1Y %Rend. 3Y %Rend. 5Y %
Azionari Europa Emergente ex Russia1013,9421,419,46
Azionari Area Euro Flex Cap10,3114,319,8510,86
Azionari Europa Large Cap Value6,547,548,9112,92
Azionari Area Euro Large Cap6,715,948,8611,14
Azionari Europa Reddito6,939,688,2611,25
Azionari Europa ex UK2,972,34711,03
Azionari Europa Large Cap Blend3,234,196,7110,27
Azionari Europa Flex Cap0,971,743,358,35
Azionari Area Euro Mid Cap6,162,862,567,66
Azionari Europa ex UK Small/Mid Cap-0,450,291,329,2
Azionari Europa Small Cap-0,051,6-0,317,39
Fonte: Morningstar al 29 aprile 2025. Dati in euro.

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