L'abrogazione dell'abuso d'ufficio non è incostituzionale

AGI - L'abrogazione del reato di abuso d'ufficio, prevista dalla riforma Nordio, non è incostituzionale. È quanto deciso dalla Corte costituzionale, dopo l'udienza pubblica e la camera di consiglio in cui la Corte ha esaminato le questioni di legittimità costituzionale sollevate da 14 Autorità giurisdizionali, tra cui la Cassazione.  La Corte, spiega Palazzo della Consulta in attesa del deposito delle motivazioni della sentenza (che avverrà nelle prossime settimane), ha ritenuto ammissibili le sole questioni sollevate in riferimento agli obblighi derivanti dalla Convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione, la cosiddetta Convenzione di Merida. Nel merito, i giudici costituzionali hanno dichiarato "infondate" tali questioni, ritenendo che "dalla Convenzione non sia ricavabile ne' l'obbligo di prevedere il reato di abuso d'ufficio, ne' il divieto di abrogarlo ove gia' presente nell'ordinamento nazionale".  Nordio: "Massima soddisfazione" "Esprimo la massima soddisfazione per il contenuto del provvedimento della Corte Costituzionale, che ha confermato quanto sostenuto a più riprese in ordine alla compatibilità dell'abrogazione del reato di abuso di ufficio con gli obblighi internazionali. Mi rammarica che parti della magistratura e delle opposizioni abbiano insinuato una volontà politica di opporsi agli obblighi derivanti dalla convenzione di Merida. Auspico che nel futuro cessino queste strumentalizzazioni, che non giovano all'immagine del nostro Paese e tanto meno all'efficacia dell'Amministrazione della giustizia". Lo sottolinea il ministro della Giustizia, Carlo Nordio.  Bazoli (Pd): "Resta un provvedimento sbagliato" "L'abrogazione dell'abuso d'ufficio, per quanto non leda principi contenuti nelle convenzioni internazionali sulla lotta alla corruzione, come ha oggi sancito la Corte costituzionale, resta un provvedimento fortemente inopportuno e sbagliato. Una scelta che relega il nostro Paese al ristretto e certamente non encomiabile novero di ordinamenti privi di una disciplina penale generale di contrasto agli abusi da parte dei pubblici funzionari. E figlia altresì di un indirizzo di politica criminale inaccettabile. Mentre col decreto sicurezza il governo, infatti, reprime forme di criminalità e condotte derivanti da disagio sociale o da dissenso politico, con l'abrogazione dell'abuso d'ufficio garantisce, invece, impunita' per il cattivo esercizio del potere. C'è francamente poco di cui vantarsi". Lo dichiara il Alfredo Bazoli, vicepresidente del gruppo Pd al Senato. 

Mag 8, 2025 - 15:48
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L'abrogazione dell'abuso d'ufficio non è incostituzionale

AGI - L'abrogazione del reato di abuso d'ufficio, prevista dalla riforma Nordio, non è incostituzionale. È quanto deciso dalla Corte costituzionale, dopo l'udienza pubblica e la camera di consiglio in cui la Corte ha esaminato le questioni di legittimità costituzionale sollevate da 14 Autorità giurisdizionali, tra cui la Cassazione. 

La Corte, spiega Palazzo della Consulta in attesa del deposito delle motivazioni della sentenza (che avverrà nelle prossime settimane), ha ritenuto ammissibili le sole questioni sollevate in riferimento agli obblighi derivanti dalla Convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione, la cosiddetta Convenzione di Merida.

Nel merito, i giudici costituzionali hanno dichiarato "infondate" tali questioni, ritenendo che "dalla Convenzione non sia ricavabile ne' l'obbligo di prevedere il reato di abuso d'ufficio, ne' il divieto di abrogarlo ove gia' presente nell'ordinamento nazionale". 

Nordio: "Massima soddisfazione"

"Esprimo la massima soddisfazione per il contenuto del provvedimento della Corte Costituzionale, che ha confermato quanto sostenuto a più riprese in ordine alla compatibilità dell'abrogazione del reato di abuso di ufficio con gli obblighi internazionali. Mi rammarica che parti della magistratura e delle opposizioni abbiano insinuato una volontà politica di opporsi agli obblighi derivanti dalla convenzione di Merida. Auspico che nel futuro cessino queste strumentalizzazioni, che non giovano all'immagine del nostro Paese e tanto meno all'efficacia dell'Amministrazione della giustizia". Lo sottolinea il ministro della Giustizia, Carlo Nordio. 

Bazoli (Pd): "Resta un provvedimento sbagliato"

"L'abrogazione dell'abuso d'ufficio, per quanto non leda principi contenuti nelle convenzioni internazionali sulla lotta alla corruzione, come ha oggi sancito la Corte costituzionale, resta un provvedimento fortemente inopportuno e sbagliato. Una scelta che relega il nostro Paese al ristretto e certamente non encomiabile novero di ordinamenti privi di una disciplina penale generale di contrasto agli abusi da parte dei pubblici funzionari. E figlia altresì di un indirizzo di politica criminale inaccettabile. Mentre col decreto sicurezza il governo, infatti, reprime forme di criminalità e condotte derivanti da disagio sociale o da dissenso politico, con l'abrogazione dell'abuso d'ufficio garantisce, invece, impunita' per il cattivo esercizio del potere. C'è francamente poco di cui vantarsi". Lo dichiara il Alfredo Bazoli, vicepresidente del gruppo Pd al Senato.