La lista dei prodotti che usi tutti i giorni e che contengono i pericolosi PFAS (il test di Altroconsumo)

I PFAS, acronimo di sostanze perfluoroalchiliche, sono ovunque. Questi “inquinanti eterni”, come vengono definiti per la loro persistenza nell’ambiente, si nascondono in oggetti che utilizziamo ogni giorno, dai tessili per la casa agli imballaggi alimentari, dai prodotti per la cura personale agli indumenti. Un’ampia inchiesta internazionale, che ha visto Altroconsumo in prima linea insieme ad...

Mar 28, 2025 - 17:24
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La lista dei prodotti che usi tutti i giorni e che contengono i pericolosi PFAS (il test di Altroconsumo)

I PFAS, acronimo di sostanze perfluoroalchiliche, sono ovunque. Questi “inquinanti eterni”, come vengono definiti per la loro persistenza nell’ambiente, si nascondono in oggetti che utilizziamo ogni giorno, dai tessili per la casa agli imballaggi alimentari, dai prodotti per la cura personale agli indumenti. Un’ampia inchiesta internazionale, che ha visto Altroconsumo in prima linea insieme ad altre otto organizzazioni di consumatori, ha messo sotto la lente d’ingrandimento 229 prodotti di uso comune, rivelando una presenza di PFAS ancora troppo diffusa e preoccupante.

L’indagine, condotta a livello europeo, ha analizzato quattro grandi categorie di prodotti:

  • Tessili da cucina: tovaglie antimacchia, presine e simili.
  • Tessili d’arredamento: cuscini da esterno, coprimaterassi.
  • Prodotti per la cura della persona: filo interdentale, cerotti, intimo mestruale.
  • Materiali a contatto con gli alimenti: carta forno, bustine da tè, sacchetti per pop corn da microonde, formine per muffin.

Il metodo di analisi è stato rigoroso: prima è stato cercato il fluoro organico totale, indicatore della presenza di PFAS. In caso di positività, si è proceduto all’identificazione della specifica sostanza.

I risultati sono stati eloquenti: nel 70% dei prodotti non sono state trovate tracce di PFAS, un dato positivo ma che non deve farci abbassare la guardia. Nel restante 30%, pari a 68 prodotti, la presenza di queste sostanze è stata confermata. Ma il dato più allarmante riguarda il 21% dei campioni, ovvero 47 prodotti, che contengono PFAS vietati o in quantità superiori ai limiti di legge attuali o futuri.

Tra i prodotti che superano i limiti o contengono sostanze vietate, troviamo:

  • Mutande assorbenti: O.B. Period underwear
  • APPLE bracciale per Apple watch: Wearable
  •  Spray impermeabilizzante: BARANNE L’imper extrême Spray impermeabilizzante
  • Tovaglia rotonda stampa pic nic: COINCASA
  • Tovaglia Nizza Collin natura 150×240 cm: D-C-FIX
  • Grembiule Frutta: FLEUR DE SOLE IL Fruits
  • Borsa: JYSK My blue bag
  • Tovaglia stampata Mina: LA REDOUTE
  • Sacchetto pop corn per microonde: PATA Microwave Butter taste
  • Cuscino per seduta idrorepellente a righe: SERIUS

Questi prodotti, pur essendo conformi alle normative attuali, diventeranno non conformi a partire dal 2026, quando entrerà in vigore il Regolamento UE 2024/2462, che impone limiti più stringenti e vieta alcune sostanze. Altroconsumo ha deciso di “bocciarli” simbolicamente, sottolineando la necessità di una maggiore consapevolezza e di un’azione più incisiva.

Dei 229 prodotti analizzati, 59 sono stati acquistati in Italia o sono comunque presenti sul mercato nazionale. Sebbene tutti risultino conformi alla legislazione vigente, il 24% contiene PFAS. Dieci di questi prodotti, però, saranno fuori norma dal prossimo anno. Si tratta principalmente di tessili per la casa, ma anche di prodotti per la cura personale e imballaggi alimentari.

Norme più stringenti

Il Regolamento UE 2024/2462 rappresenta un passo avanti importante, ma non risolve definitivamente il problema dei PFAS. Alcuni Paesi europei, come Danimarca e Francia, hanno adottato misure più restrittive, vietando i PFAS in specifici settori. L’Italia, pur avendo vissuto un grave caso di contaminazione da PFAS in Veneto, non ha ancora una legislazione nazionale specifica.

Cinque Stati membri hanno presentato all’Agenzia europea per le sostanze chimiche (Echa) una proposta per limitare l’uso di tutti i PFAS. Altroconsumo sostiene con forza questa proposta, chiedendo un’approvazione rapida e senza deroghe. Esistono già alternative più sicure, come dimostrano i produttori più virtuosi. E, proprio questo, l’associazione, ha spiegato in comunicato, chiede un approccio europeo coordinato per eliminare gradualmente queste sostanze pericolose dalla nostra vita quotidiana.

I analizzati prodotti sono stati acquistati tra settembre e dicembre 2024 e portati in laboratorio tra gennaio e marzo 2025. La selezione si è concentrata su prodotti che dichiarano proprietà idrorepellenti, antimacchia o antiaderenti, suddivisi nelle quattro categorie già menzionate. Le analisi si sono svolte in due fasi: misurazione del fluoro organico totale e, in caso di positività, identificazione dei PFAS specifici.

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