Jannik Sinner può giocare, chi deve battere agli Internazionali di Roma. Il sorteggio e l’ipotesi del derby italiano: quando rischia di trovare Alcaraz

Archiviato il caso Clostebol, il numero 1 del mondo può finalmente tornare a giocare agli Internazionali di Roma, al via il 7 maggio L'articolo Jannik Sinner può giocare, chi deve battere agli Internazionali di Roma. Il sorteggio e l’ipotesi del derby italiano: quando rischia di trovare Alcaraz proviene da Open.

Mag 5, 2025 - 13:02
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Jannik Sinner può giocare, chi deve battere agli Internazionali di Roma. Il sorteggio e l’ipotesi del derby italiano: quando rischia di trovare Alcaraz

jannik sinner

Torna finalmente in campo Jannik Sinner, dopo lo stop di tre mesi per il caso Clostebol. Il numero 1 del tennis mondiale, fuori dai giochi dal giorno della finale degli Australian Open, vinta contro Zverev lo scorso 26 gennaio, rientra sulla terra battuta di Roma, per gli Internazionali BNL d’Italia, al Foro Italico, al via il 7 maggio.

Quando giocherà Sinner agli Internazionali di Roma

Non scenderà in campo prima di giovedì o venerdì l’azzurro altoatesino, che salterà il primo turno grazie al bye e debutterà direttamente al secondo contro il vincente tra l’argentino Mariano Navone e Federico Cinà. Qualora si trattasse di Cinà, sarebbe dunque subito derby azzurro. Poi, quarti teorici contro il norvegese Ruud, ed eventuale semifinale con lo statunitense Fritz, o l’australiano De Minaur. Un incrocio con Alcaraz è previsto solo in un’eventuale finale.

Il caso Clostebol e la fine della squalifica

A febbraio 2025 Jannik Sinner si era accordato con l’Agenzia mondiale antidoping (Wada) sul caso Clostebol: il tennista azzurro aveva deciso di scontare una sospensione di tre mesi. In virtù di questo accordo consensuale, era decaduto il ricorso davanti al Tas di Losanna. Il caso che ha coinvolto l’atleta altoatesino era cominciato quando si era saputo che il tennista era risultato positivo il 10 marzo 2024, durante il torneo di Indian Wells. Tracce del metabolita del Clostebol, cioè quello che rimane dopo che la sostanza proibita è stata metabolizzata nell’organismo ma non ancora completamente espulsa, erano emerse anche in un secondo controllo effettuato fuori dal torneo otto giorni dopo.

Lo scontro giudiziario sul caso doping

In entrambi i casi Sinner si era appellato con successo contro la sospensione provvisoria che scatta in queste situazioni e aveva potuto continuare a giocare. Il numero 1 del mondo aveva spiegato di essere venuto a contatto con il Clostebol per contaminazione, dunque involontariamente. La sostanza è infatti contenuta nel Trofodermin, farmaco da banco in Italia, utilizzato per trattare una piccola ferita del suo allora fisioterapista Giacomo Naldi, che aveva effettuato in quei giorni massaggi e altri trattamenti a Sinner, il quale poi lo ha licenziato dopo che il caso è venuto alla luce. L’Itia (International Tennis Integrity Agency) aveva accolto la tesi della contaminazione involontaria (anche alla luce della quantità infinitesimale dei metaboliti della sostanza proibita rinvenuta nelle analisi dell’altoatesino) e assolto il giocatore. Dopo l’archiviazione dell’antidoping del tennis è però arrivato il ricorso della Wada al Tas, con la richiesta di una squalifica tra uno e due anni. L’udienza di arbitrato era stata fissata per il 16 e 17 aprile 2025, a porte chiuse, ma con l’accordo di febbraio la vicenda si è chiusa.

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