Intesa Sanpaolo, utile netto 1° trimestre lievita a 2,6 miliardi
Il risultato si attesa al massimi storici ed equivale ad un ROE del 20%. Confermati ampi ritorni per gli azionisti e benefici per tutti gli stakeholders

Intesa Sanpaolo ha chiuso il primo trimestre 2025 con una crescita a doppia cifra dell’utile, che rappresenta anche il miglior risultato di sempre, traghettando la prima banca italiana verso gli ambiziosi target previsti per l’intero esercizio 2025.
“I risultati raggiunti dalla nostra banca nel primo trimestre del 2025 consolidano la posizione di Intesa Sanpaolo tra le grandi banche europee e ci confermano elemento di stabilità e sviluppo per il Paese”, ha dichiarato il CEO Carlo Messina, aggiungendo “per il 2025, ci attendiamo un utile netto di ben oltre i 9 miliardi di euro, grazie al forte potenziale di crescita organica della Banca”.
“Con una delle remunerazioni per gli azionisti più elevate nel panorama bancario europeo, quest’anno restituiremo almeno 8,2 miliardi di euro agli azionisti – ha spiegato Messina – considerando il saldo dividendo di maggio, il buyback di giugno e il prevedibile interim dividend di novembre. Ulteriori distribuzioni di capitale saranno quantificate a fine esercizio”.
Utile netto ai massimi storici
Intesa ha chiuso i primi tre mesi dell’esercizio con un utile netto in crescita del 13,6% a 2.615 milioni di euro, il migliore di sempre, corrispondente ad un ROE del 20%, che si confronta con i 2.301 milioni del primo trimestre 2024.
Gli interessi netti pari a 3.632 milioni di euro, risultano in diminuzione del 4,4% rispetto ai 3.801 milioni del quarto trimestre 2024 e dell’8% rispetto ai 3.947 milioni del primo trimestre 2024. Le commissioni nette sono pari a 2.435 milioni di euro, in crescita dello 0,8% rispetto ai 2.416 milioni del quarto trimestre 2024. In dettaglio, si registra una diminuzione del 7,8% per le commissioni da attività bancaria commerciale e un aumento dell’8,3% per le commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza (risparmio gestito, prodotti assicurativi, collocamento titoli).
Patrimonializzazione largamente superiore ai requisiti normativi, con common equity tier 1 ratio al 13,3%.
Sul fronte della qualità del credito, l’incidenza dei crediti deteriorati sui crediti complessivi è pari all’1,2% al netto delle rettifiche e al 2,3% al lordo, rispettivamente all’1% e al 2% secondo la metodologia EBA.
Ampi ritorni per gli azionisti (e non solo)
Il solido andamento economico e patrimoniale del trimestre si è tradotto in una significativa creazione di valore per tutti gli stakeholder, fondata anche sul forte impegno ESG del Gruppo.
In particolare, la banca segnala un “significativo” ritorno cash per gli azionisti: 1,8 miliardi di dividendi maturati nel trimestre (che si aggiungono ai 3 miliardi di saldo dividendi 2024 da pagare a maggio 2025 e al buyback pari a 2 miliardi di euro da avviare a giugno 2025).
Da segnalare anche 1,6 miliardi di euro di imposte generate ed una serie di iniziative in ambito sociale: l’espansione del programma cibo e riparo per le persone in difficoltà (55,7 milioni di interventi tra il 2022 e il primo trimestre 2025); il rafforzamento delle iniziative per contrastare le disuguaglianze e favorire l’inclusione finanziaria, sociale, educativa e culturale (22 miliardi di euro di credito sociale e rigenerazione urbana tra il 2022 e il primo trimestre 2025); il contributo pari a circa 1,5 miliardi di euro di costi complessivamente nel quinquennio 2023- 2027 al supporto di iniziative per far fronte ai bisogni sociali (di cui oltre 0,7 miliardi di euro già inclusi nei risultati del 2023, del 2024 e del primo trimestre 2025 e la restante parte inclusa pro-quota nella prospettiva di utile netto per l’intero anno 2025), con circa 1.000 persone dedicate a supportare le iniziative.
Prospettive per il 2025
Intesa Sanpaolo conferma la validità dei target finanziari per l’anno 2025, confermando che l’attuazione del Piano di Impresa 2022-2025 “procede a pieno ritmo”, con una prospettiva di utile netto per il 2025 confermata a ben oltre 9 miliardi di euro.
Inoltre, per il 2025 si prevede: ricavi in crescita, gestiti in modo integrato, con: resilienza degli interessi netti (attesi a un livello superiore a quello del 2023), grazie al maggior contributo dell’hedging sulle poste a vista; incremento delle commissioni nette e del risultato dell’attività assicurativa, basato sulla leadership del Gruppo nell’attività di Wealth Management, Protection & Advisory; forte crescita degli utili da trading.
Si prevede una forte distribuzione di valore: payout ratio cash pari al 70% dell’utile netto consolidato per ciascun anno del Piano di Impresa, con un aumento del dividendo per azione relativo al 2025 rispetto all’importo relativo al 2024; buyback pari a 2 miliardi di euro da avviare a giugno 2025; ulteriore distribuzione per il 2025 da quantificare quando verranno approvati i risultati annuali.