GRANDINE DISTRUTTIVA, un fenomeno meteo sempre più diffuso: le zone più a rischio

Italia e grandine: una convivenza sempre più frequente e distruttiva Negli ultimi anni, le grandinate violente sono diventate una costante preoccupante per molte aree d’Italia, con episodi sempre più intensi, improvvisi e devastanti. Il cambiamento climatico in atto, che rende l’atmosfera più instabile e carica di energia, sta trasformando fenomeni meteorologici prima considerati rari in […] GRANDINE DISTRUTTIVA, un fenomeno meteo sempre più diffuso: le zone più a rischio

Mag 7, 2025 - 11:57
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GRANDINE DISTRUTTIVA, un fenomeno meteo sempre più diffuso: le zone più a rischio
Italia e grandine: una convivenza sempre più frequente e distruttiva Negli ultimi anni, le grandinate violente sono diventate una costante preoccupante per molte aree d’Italia, con episodi sempre più intensi, improvvisi e devastanti. Il cambiamento climatico in atto, che rende l’atmosfera più instabile e carica di energia, sta trasformando fenomeni meteorologici prima considerati rari in eventi ricorrenti. Alcune regioni italiane si ritrovano regolarmente sotto assedio da chicchi di ghiaccio di dimensioni mai viste, in certi casi grandi quanto palline da tennis o addirittura palle da baseball. Nel periodo tra il 2020 e il 2024, diversi studi climatologici e report assicurativi hanno confermato un aumento esponenziale sia nella frequenza che nell’intensità delle grandinate, in particolare al Nord Italia, ma anche in alcune aree del Centro e persino del Sud, tradizionalmente meno esposte. La Pianura Padana: epicentro delle grandinate italiane Se esiste una zona in cui le grandinate sono ormai diventate un fenomeno stagionale ricorrente, questa è sicuramente la Pianura Padana. Il vasto territorio che si estende tra Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto è notoriamente una delle aree più vulnerabili a causa della sua configurazione geografica chiusa, con le Alpi a nord e gli Appennini a sud. Questa conformazione favorisce il ristagno di aria calda nei bassi strati e la discesa di aria fredda in quota, un mix perfetto per lo sviluppo di cumulonembi esplosivi. Tra i casi più emblematici: Luglio 2023, in Lombardia, in particolare tra Bergamo, Brescia e il Basso Milanese, si registrarono chicchi di grandine fino a oltre 10 cm di diametro, con danni multimilionari a serre, automobili, tetti e colture. L’Emilia-Romagna, tra Modena e Bologna, ha vissuto tra il 2022 e il 2024 una sequenza di grandinate record, spesso accompagnate da downburst e raffiche di vento superiori ai 100 km/h. Il Veneto, in particolare tra Vicenza e la Bassa Padovana, è stato più volte colpito da supercelle temporalesche con grandine fitta e duratura, che ha devastato vigneti e frutteti, mettendo in ginocchio intere filiere agricole. Toscana e Marche: l’instabilità che sorprende Negli ultimi anni, anche regioni come la Toscana e le Marche, tradizionalmente più protette, hanno cominciato a registrare episodi grandinigeni sempre più frequenti. La zona della Val di Chiana e il tratto collinare tra Arezzo, Siena e Perugia ha visto l’arrivo di temporali con nuclei grandinigeni ad alta energia, capaci di danneggiare persino i tetti in coppi antichi dei centri storici. Sulla costa adriatica, in particolare nelle province di Ancona e Pesaro-Urbino, le grandinate sono aumentate, soprattutto nei mesi primaverili e tardo estivi. Le infiltrazioni fresche dall’Adriatico, combinate con le temperature elevate delle acque marine, fungono da miccia per sistemi temporaleschi esplosivi. Sud Italia: episodi più rari ma in crescita Anche il Sud, sebbene storicamente meno soggetto a grandinate intense, ha iniziato a confrontarsi con episodi fuori scala, che lasciano il segno per la loro eccezionalità. In Puglia, soprattutto nel Tavoliere delle Puglie, tra Foggia e Cerignola, la grandine estiva ha danneggiato coltivazioni di grano e ortaggi. In Campania, una delle zone più colpite è stata la Valle dell’Irno, dove nel giugno 2022 una grandinata improvvisa ha mandato in tilt la viabilità locale, con chicchi da oltre 6 cm che hanno distrutto parabrezza e coperture in plastica. Anche in Calabria e Sicilia, alcune supercelle temporalesche hanno causato disagi e danneggiamenti, soprattutto in zone agricole come il Ragusano o la Piana di Sibari. Il ruolo della climatologia e dei nuovi strumenti di prevenzione La scienza meteorologica si sta muovendo per prevedere meglio i fenomeni grandinigeni. Grazie all’utilizzo di radar Doppler, modelli ad alta risoluzione e nuove tecniche satellitari, è oggi possibile intercettare le nubi pericolose con maggiore anticipo. Tuttavia, resta difficile prevedere dove e quanto sarà intensa la grandine, poiché si tratta di processi altamente locali e rapidi. Le compagnie assicurative, nel frattempo, stanno aggiornando i loro modelli di rischio, tanto che in alcune aree del Nord Italia i premi assicurativi agricoli contro la grandine sono triplicati in meno di cinque anni. Un’Italia sempre più esposta L’Italia del meteo sta cambiando. Le grandinate non sono più episodi rari e spettacolari da raccontare, ma un fenomeno meteo ricorrente, capace di incidere sull’economia, sulla sicurezza e sul paesaggio. E con un maggio 2025 già segnato da forti instabilità, l’attenzione resta altissima.

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