Lo straziante monologo di Sophie Codegoni a Le Iene, video Mediaset
Durante la puntata de Le Iene andata in onda lunedì 6 maggio 2025, Sophie Codegoni ha regalato al pubblico un monologo potente, intimo e coraggioso. Un racconto che non è solo personale, ma che si fa voce di tante donne che ogni giorno lottano contro relazioni tossiche, manipolazioni e violenze psicologiche troppo spesso invisibili. “Mi […]


Durante la puntata de Le Iene andata in onda lunedì 6 maggio 2025, Sophie Codegoni ha regalato al pubblico un monologo potente, intimo e coraggioso. Un racconto che non è solo personale, ma che si fa voce di tante donne che ogni giorno lottano contro relazioni tossiche, manipolazioni e violenze psicologiche troppo spesso invisibili.
“Mi ha fatto a pezzi, con le parole, con lo sguardo, con il controllo” – così inizia Sophie, raccontando la sua esperienza con una relazione abusante in cui l’amore si è confuso con il dolore, la speranza con la dipendenza emotiva.
Sophie Codegoni a Le Iene parla di Basciano: un amore malato mascherato da promesse
Sophie Codegoni descrive con lucidità il meccanismo tossico di una relazione che alterna momenti di apparente felicità a lunghi periodi di sofferenza. Promesse di cambiamento, lacrime e suppliche che si ripetono ciclicamente diventano le catene invisibili di un rapporto che svuota e annienta:
“Lo amavo così tanto da restare anche quando stavo male. […] Negavo, minimizzavo, allontanavo chi cercava di aprirmi gli occhi”.
Il controllo, la gelosia e la perdita di sé
Il monologo di Sophie tocca un tema fondamentale: la gelosia patologica e il controllo mascherati da amore. Frasi come “lì non ci vai”, “con quello non ci parli” diventano segnali chiari di un abuso psicologico che isola e fa perdere il contatto con la realtà:
“Era geloso perfino della mia libertà e io lo chiamavo ancora amore.”
Quando l’uomo capisce di non poterla più dominare, comincia a colpire chi la protegge, e lì scatta la paura vera, quella che porta Sophie a denunciare.
Il dolore invisibile e il silenzio delle vittime
Sophie racconta il calvario dopo la denuncia: un dolore che non si vede, che non ha lividi visibili ma che consuma dentro.
“Il dolore se non si vede non esiste, se non lo gridi non ti credono. […] Nessuno chiedeva: ‘Sofì, come stai davvero?’”
Una frase che denuncia l’indifferenza, l’incapacità di leggere il disagio altrui se non è evidente. Un monito a guardare oltre l’apparenza e a non sottovalutare mai il dolore nascosto.
Un messaggio potente per tutte le donne da parte di Sophie Codegoni a Le Iene
Il monologo si chiude con un messaggio di forza, rinascita e sorellanza:
“Questa è la mia verità e se ti riconosci in queste parole sappi che non sei sola. […] Mi ha fatto male, sì, ma sono ancora qui.”
Un invito a tutte le donne che stanno affrontando relazioni simili a non sentirsi sole, a non colpevolizzarsi e, soprattutto, a trovare il coraggio di dire basta.
Sophie Codegoni non è solo una figura televisiva, ma oggi è anche la voce di tante donne invisibili. Il suo intervento a Le Iene è già diventato virale, e merita di essere ascoltato, condiviso e ricordato.