Intesa, il 2025 inizia col record. L’utile netto vola a 2,6 miliardi

Miglior risultato di sempre nel primo trimestre. Il ceo Messina: "Restituiremo 8,2 miliardi agli azionisti"

Mag 7, 2025 - 04:59
 0
Intesa, il 2025 inizia col record. L’utile netto vola a 2,6 miliardi

Un 2025 iniziato alla grande per Intesa Sanpaolo. La prima banca italiana ha infatti chiuso il primo trimestre dell’anno con un aumento a doppia cifra (+13,6%) dell’utile netto salito a 2,61 miliardi di euro dai 2,3 dei primi tre mesi del 2024 e oltre le previsioni del mercato (2,4 miliardi). "I risultati raggiunti nel primo trimestre consolidano la posizione di Intesa Sanpaolo tra le grandi banche europee e ci confermano elemento di stabilità e sviluppo per il Paese", ha commentato Carlo Messina confermato per un nuovo mandato triennale come ceo la scorsa settimana dall’assemblea degli azionisti. "Abbiamo dato avvio all’anno con il nostro miglior risultato netto di sempre nel primo trimestre che corrisponde a un rendimento annualizzato del patrimonio netto (roe) pari al 20%. Per il 2025, ci attendiamo un utile netto di ben oltre i 9 miliardi grazie al forte potenziale di crescita organica della banca".

I risultati ottenuti nel primo trimestre e quelli stimati per l’anno consentono a Intesa Sanpaolo di essere sempre più generosa con gli azionisti. "Con una delle remunerazioni più elevate nel panorama bancario europeo – ha sottolineato Messina - quest’anno restituiremo almeno 8,2 miliardi agli azionisti, considerando il saldo dividendo di maggio, il buyback di giugno e il prevedibile interim dividend di novembre".

Sempre nel primo trimestre il risultato corrente lordo è salito dello 0,7% a 3,96 miliardi con il saldo della gestione operativa in aumento dell’1,2% rispetto al primo trimestre 2024. Da gennaio a marzo, la prima banca italiana ha infatti registrato proventi operativi netti per 6,8 miliardi (+0,5%), con la crescita delle commissioni nette (+7% a 2,4 miliardi miglior risultato di sempre) che ha compensato la flessione del margine di interesse (-8% a 3,6 miliardi). Gli interessi netti invece sono scesi del 4,4% a 3,63 miliardi per effetto della riduzione dei tassi della Bce. In leggero calo (-0,5%) a 2,58 miliardi i costi operativi, per un rapporto cost/income sceso al 38% "tra i migliori nell’ambito delle maggiori banche europee".

Quanto alla solidità patrimoniale, il coefficiente Cet 1 al 31 marzo è pari al 13,3%, in crescita di circa 45 punti base nel trimestre e previsto in ulteriore crescita entro fine anno. "Il nostro modello di business ben diversificato, la nostra solidità patrimoniale e la forte capacità di generare reddito – ha aggiunto il ceo - sono i pilastri del successo di Intesa Sanpaolo. Siamo convinti che il potenziale già presente all’interno del gruppo confermerà la nostra banca leader in Europa nei prossimi anni".

Una leadership per cui a Intesa Sanpaolo, a cui famiglie e imprese affidano circa 1400 miliardi di risparmi e alle quali nel primo trimestre sono stati dati nuovi finanziamenti per 15 miliardi - non serve partecipare al risiko bancario. "Nessuno ha bisogno di un altro attore che crea ulteriore confusione" ha spiegato Messina durante la conference call con gli analisti, sottolineando invece "la sostenibilità dei risultati", il proseguimento dei "buoni risultati delle commissioni", "il motore per la crescita delle attività assicurative" e il contesto di stabilità dell’Italia grazie al governo e quindi a Giancarlo Giorgetti e Giorgia Meloni, "che stanno gestendo bene il tema del debito pubblico dando credibilità al nostro Paese".