Inter-Milan, il derby di stasera deciderà la prima finalista di Coppa Italia. Juve e Lazio si giocano la zona Champions

il derby di ritorno di Milano designerà oggi la prima finalista della Coppa Italia: la seconda uscirà dalla sfida di domani tra Bologna ed Empoli. In campionato la Juve cerca punti a Parma e la Lazio a Genova per un posto nella prossima Champions L'articolo Inter-Milan, il derby di stasera deciderà la prima finalista di Coppa Italia. Juve e Lazio si giocano la zona Champions proviene da FIRSTonline.

Apr 23, 2025 - 06:04
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Inter-Milan, il derby di stasera deciderà la prima finalista di Coppa Italia. Juve e Lazio si giocano la zona Champions
La Madonnina del Duomo di Milano, derby Milan Inter
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Si riparte col botto. Al ricco menù che prevedeva il derby di Coppa Italia, si sono aggiunte anche le quattro partite di Serie A rinviate lunedì scorso, importantissime in chiave Champions (Parma-Juventus e Genoa-Lazio) Europa League e salvezza (Cagliari-Fiorentina, Torino-Udinese). Una vera e propria abbuffata di calcio, in attesa di un weekend che subirà ulteriori cambiamenti: i funerali di Papa Francesco, infatti, faranno slittare tutte le partite del sabato, Inter-Roma compresa (domenica alle 15).

Inter – Milan (ore 21, Canale 5)

A questo, però, penseremo più avanti, perché prima c’è un mercoledì tutto da vivere, a cominciare dal big match di San Siro. Il quinto derby stagionale tra Inter e Milan metterà in palio un posto nella finale di Coppa Italia del 14 maggio, molto probabilmente contro il Bologna. Lo stesso avversario che ha rovinato la Pasqua nerazzurra, cancellando il vantaggio in classifica sul Napoli e rendendo il finale di campionato ancor più avvincente.

Ma Inzaghi non ha tempo per fermarsi a pensarci troppo: neanche il tempo di archiviare la delusione del Dall’Ara che è già ora di tuffarsi sul prossimo obiettivo, ovvero su un derby da vincere a tutti i costi. L’1-1 dell’andata, infatti, ha rimandato ogni discorso a stasera, quando Inter e Milan non potranno più tergiversare, solo prendersi la finale di Roma. Le due squadre, inutile dirlo, arrivano alla sfida con stati d’animo opposti, anche se, a guardar bene, qualche similitudine c’è. Intanto sono entrambe reduci da due sconfitte, ma soprattutto non possono sbagliare per nessun motivo.

Le analogie, però, finiscono qui. I nerazzurri sono in corsa su tutti i fronti e questo, a prescindere dal fatto che sia un derby, è certamente il meno importante. La voglia di Triplete non consente di snobbare nulla, ma è chiaro che tra Champions League, campionato e Coppa Italia, quest’ultima sia quella con il minor appeal. Per il Milan, invece, è tutto diverso, anzi si può dire che il trofeo in questione sia anche il solo rimasto: gli uomini di Conceiçao, a meno di colpi di scena, non riusciranno a qualificarsi nemmeno in Europa League, a meno che non conquistino la Coppa. Il derby pesa come un macigno, perché da un lato può rovinare il sogno Triplete di Inzaghi, dall’altro togliere qualsiasi velleità europea ai rossoneri.

L’1-1 dell’andata, considerato il nuovo regolamento, equivale a un no-contest, visto che le squadre dovranno necessariamente vincere per passare il turno. L’Inter, numeri alla mano, parte favorita, ma non di molto. I quattro derby giocati sin qui, anzi, hanno visto due vittorie del Milan e due pareggi, inoltre la squadra di Inzaghi è certamente più stanca, sia a livello fisico che mentale. D’altra parte, il Diavolo visto contro l’Atalanta è sembrato tutto fuorché irresistibile e dovrà fare ben altro per battere i nerazzurri. Roma, intesa come sede della finale, chiama, ma solo una metà di Milano riuscirà a raggiungerla.

Inzaghi in silenzio, parla Conceiçao: “Stagione negativa, ma vogliamo il trofeo”

“Mi aspetto il Milan migliore – ha sottolineato Conceiçao -. Per una società con questa storia dev’essere normale arrivare in finale di Coppa Italia e questa non è stata una stagione positiva. Vogliamo vincere questo trofeo, i grandi club arrivano fino in fondo a tutto: non credo che l’Inter sia stanca, ha una rosa profonda e di qualità. Vogliamo vincere, andare in finale e conquistare il titolo. Dobbiamo fare una grandissima gara ed essere molto competitivi. È la quinta volta che affrontiamo l’Inter quest’anno, la quarta mia, e ogni partita è diversa e ha una vita propria. Tutto dipenderà da quello che faremo noi, dobbiamo giocare ad alti livelli, altrimenti sarà difficile. In queste gare non ci sono favoriti, il risultato dipende da come hai preparato la gara, dalle motivazioni, da come si gioca. Le mie sensazioni? Di questo parlerò alla fine. Di tutto quello che abbiamo fatto di buono e non buono dopo sei mesi di lavoro”.

Inter – Milan, le probabili formazioni

Inter (3-5-2): Martinez; Pavard, Acerbi, Bastoni; Darmian, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan, Dimarco; Lautaro, Correa

In panchina: Martinez, Di Gennaro, Bisseck, De Vrij, Carlos Augusto, Frattesi, Asllani, Taremi, Arnautovic, Zalewski

Allenatore: Inzaghi

Indisponibili: Zielinski, Dumfries, Thuram

Squalificati: Nessuno

Milan (3-4-3): Maignan; Tomori, Gabbia, Pavlovic; Jimenez, Fofana, Reijnders, Hernandez; Pulisic, Abraham, Leao

In panchina: Sportiello, Torriani, Bartesaghi, Thiaw, Terracciano, Florenzi, Walker, Bondo, Musah, Loftus-Cheek, Joao Felix, Sottil, Jovic, Gimenez

Allenatore: Conceiçao

Indisponibili: Emerson Royal

Squalificati: Nessuno

Parma – Juventus (ore 18.30, Dazn)

Meno sei. Per la Juventus i prossimi 38 giorni saranno decisivi, visto che dalla qualificazione alla prossima Champions passano i destini di molti bianconeri. Tudor ha iniziato al meglio il percorso, raccogliendo sette punti nelle prime tre partite della nuova gestione: due vittorie contro Genoa e Lecce e un pareggio nello scontro diretto con la Roma. Ora arrivano Parma e Monza e molti, in casa Juve, pensano sia arrivata l’ora della svolta definitiva. Sono proprio le sfide contro le squadre della parte destra della classifica, infatti, ad aver portato il bottino pieno: punti pesanti, arrivati in un momento cruciale e contro avversari in piena corsa per i loro obiettivi come Genoa e Lecce.

Match tutt’altro che semplici, anche perché la Signora arrivava da un doppio crollo con Atalanta e Fiorentina, che aveva di fatto sancito l’addio a Thiago Motta e aperto le porte alla rivoluzione in panchina. Una stagione costellata da troppi passaggi a vuoto, spesso proprio contro squadre sulla carta abbordabili. Prestazioni e risultati che hanno allontanato la Juve dai suoi obiettivi principali e logorato, settimana dopo settimana, la posizione di Thiago. Il treno scudetto è sfumato anche a causa della “pareggite” che ha frenato il cammino, soprattutto nel girone d’andata: tanti punti lasciati per strada, troppe rimonte subite, occasioni sprecate che hanno scavato un solco con la vetta. Basta guardare alcuni episodi: lo 0-0 a Empoli, l’1-1 in casa con il Cagliari, il 2-2 col Parma, il pari all’ultimo secondo con il Lecce e il sofferto 2-2 con il Venezia, all’epoca fanalino di coda.

E ancora, la pesante sconfitta nei quarti di Coppa Italia, sempre contro l’Empoli, che ha cancellato la possibilità di difendere il trofeo vinto lo scorso anno. Ora, però, sembra esserci stata una svolta. Le vittorie con Genoa e Lecce hanno rimesso in marcia la Juventus, e il pareggio solido all’Olimpico ha confermato segnali positivi. Il mirino è ora puntato sui prossimi due turni: Parma e Monza allo Stadium sono appuntamenti da non sbagliare, per proseguire la corsa e arrivare al doppio scontro diretto con Bologna e Lazio (in programma a inizio maggio) in una posizione di vantaggio. Il finale prevede Udinese e Venezia: due snodi da non sottovalutare, ma sulla carta abbordabili. La corsa Champions non ammette pause. Vincere, adesso più che mai, è davvero l’unica cosa che conta.

Parma – Juventus, le probabili formazioni

Parma (3-5-2): Suzuki; Leoni, Valenti, Vogliacco; Delprato, Sohm, Bernabé, Keita, Valeri; Pellegrino, Bonny

In panchina: Corvi, Marcone, Lovik, Balogh, Circati, Man, Trabucchi, Hainaut, Camara, Haj, Estevez, Hernani, Ondrjeka, Djuric, Almqvist

Allenatore: Chivu

Indisponibili: Charpentier, Kowalski, Osorio, Benedyczak, Mihaila, Cancellieri

Squalificati: Nessuno

Juventus (3-4-2-1): Di Gregorio; Kalulu, Veiga, Kelly; McKennie, Locatelli, Thuram, Cambiaso; Nico Gonzalez, Kolo Muani; Vlahovic

In panchina: Perin, Pinsoglio, Costa, Rouhi, Savona, Conceiçao, Adzic, Weah, Douglas Luiz, Yildiz

Allenatore: Tudor

Indisponibili: Milik, Bremer, Cabal, Gatti, Mbangula, Koopmeiners

Squalificati: Nessuno

Genoa – Lazio (ore 18.30, Dazn)

Rialzarsi dopo la batosta. Dopo l’eliminazione dall’Europa League, alla Lazio resta solo il campionato per dare un senso alla stagione e tirare le somme sul lavoro di Baroni. Nonostante il contratto in scadenza nel 2026, il futuro del tecnico toscano sulla panchina biancoceleste è tutt’altro che certo. La società pretende una qualificazione europea, condizione indispensabile per restare agganciati a una dimensione internazionale e pianificare un mercato all’altezza delle ambizioni. Restare fuori dalle coppe costringerebbe il club a rivedere tutto, a partire proprio dalla guida tecnica, scelta la scorsa estate per dare il via a un nuovo ciclo triennale.

E dire che l’inizio di stagione era stato più che promettente: a dicembre la Lazio era terza in classifica assieme all’Inter, a meno uno dal Napoli e a due dalla capolista Atalanta. In Europa aveva messo in cassaforte il primo posto nel girone, battendo l’Ajax ad Amsterdam, mentre in Coppa Italia aveva eliminato il Napoli, sconfitto poi anche in campionato al Maradona. Tutto questo con una squadra profondamente rinnovata dopo gli addii estivi di Immobile, Luis Alberto e Felipe Anderson. Una Lazio che sembrava aver ritrovato slancio, energie e identità. Poi, però, qualcosa si è incrinato.

Gli infortuni pesanti (su tutti quelli di Castellanos e Tavares) hanno condizionato il cammino, mettendo a nudo i limiti strutturali dell’organico. Il mercato di gennaio ha portato innesti (Belahyane e Provstgaard) che però sono rimasti ai margini, utilizzati con il contagocce. La vetrina europea era fondamentale per dare lustro alla stagione e costruire un progetto credibile, ma giovedì sera è andato tutto in frantumi nel modo più crudele. Ora resta solo il campionato, dove la Lazio è ancora in corsa per un posto in Champions: il quarto posto, occupato dal Bologna, dista quattro punti, ma allo stesso tempo c’è il rischio di restare addirittura fuori da tutte le coppe. Il calendario non aiuta, visto che dopo Genova ci saranno il Parma all’Olimpico, la trasferta di Empoli, il big match casalingo con la Juventus, l’Inter a San Siro e la chiusura col Lecce tra le mura amiche. Trappole e scontri diretti: il destino della Lazio passerà tutto da qui.

Genoa – Lazio, le probabili formazioni

Genoa (4-2-3-1): Leali; Sabelli, De Winter, Vasquez, Martin; Frendrup, Masini; Zanoli, Miretti, Vitinha; Pinamonti

In panchina: Siegrist, Sommariva, Norton-Cuffy, Ekhator, Kassa, Matturro, Badelj, Onana, Venturino, Ekuban, Messias, Otoa, Thorsby

Allenatore: Vieira

Indisponibili: Ahanor, Bani, Cornet, Cuenca, Malinovskyi

Squalificati: Nessuno

Lazio (4-2-3-1): Mandas; Marusic, Gila, Gigot, Pellegrini; Guendouzi, Rovella; Noslin, Dia, Zaccagni; Castellanos

In panchina: Provedel, Furlanetto, Hysaj, Provstgaard, Romagnoli, Dele-Bashiru, Lazzari, Vecino, Belahyane, Tchaouna, Basic, Ibrahimovic, Pedro

Allenatore: Baroni

Indisponibili: Patric, Tavares

Squalificati: Isaksen