Infrastrutture Digitali, non riusciamo a spendere i fondi del PNRR (ma arriva un nuovo bando)

Su 900 milioni previsti dal PNRR per le Infrastrutture Digitali, al 2024 ne sono stati spesi appena 3,8. Ora il Dipartimento per la Trasformazione Digitale ha stanziato 150 milioni per aiutare gli enti centrali della PA a rispettare l’obbligo di passaggio al cloud. Il bando L'articolo Infrastrutture Digitali, non riusciamo a spendere i fondi del PNRR (ma arriva un nuovo bando) proviene da Economyup.

Apr 7, 2025 - 13:25
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Infrastrutture Digitali, non riusciamo a spendere i fondi del PNRR (ma arriva un nuovo bando)

Finanza agevolata

Infrastrutture Digitali, non riusciamo a spendere i fondi del PNRR (ma arriva un nuovo bando)



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Su 900 milioni previsti dal PNRR per le Infrastrutture Digitali, al 2024 ne sono stati spesi appena 3,8. Ora il Dipartimento per la Trasformazione Digitale ha stanziato 150 milioni per aiutare gli enti centrali della PA a rispettare l’obbligo di passaggio al cloud. Il bando

Pubblicato il 7 apr 2025

Fabio Pasquazi

Associate Partner ICTLAB PA



Polo Strategico Nazionale

L’intervento previsto dal PNRR sulle Infrastrutture Digitali” (Misura 1, Componente 1, Investimento 1.1) prevede complessivamente una spesa di 900 milioni di euro. Al termine del 2024 risultano spesi solo 3,8 milioni di euro su tale misura (fonte: OpenPNRR).

Il recente annuncio del “Dipartimento per la trasformazione digitale”, della “Presidenza del Consiglio dei Ministri”, prevede uno stanziamento di 150 milioni di euro, a valere su questa misura, per consentire agli enti centrali della PA di connettersi alla Polo Strategico Nazionale (PSN) e adempiere in questo modo all’obbligo di legge di migrare verso ambienti cloud.

Un altro passo importante per ridurre il gap su questo tema cruciale e raggiungere gli obiettivi previsti nel PNRR.

Il bando è “a sportello” con apertura l’8 aprile 2025.

Che cos’è il PSN

L’investimento 1.1 del PNRR sulle “infrastrutture Digitali” (900 milioni di euro totali di spesa) è teso a garantire che i sistemi, i dataset e le applicazioni della PA siano ospitati in data center altamente affidabili e con elevati standard di qualità per sicurezza, prestazioni, scalabilità, interoperabilità europea ed efficienza energetica.

L’investimento prevede anche la creazione di un’infrastruttura cloud all’avanguardia sul territorio nazionale denominata “Polo Strategico Nazionale”.

Il Polo Strategico Nazionale è una struttura di recente realizzazione che nasce con l’obiettivo di dotare le Pubbliche Amministrazioni di un sistema cloud avanzato, sicuro e sostenibile.

La gestione dei dati critici e strategici della Pubblica Amministrazione viene in questo modo affidata ad una infrastruttura digitale nazionale. L’intento è quello di garantire crescita ed innovazione dei servizi pubblici in modo affidabile ed accrescere le possibilità da parte del nostro Paese di progredire, competere e generare nuove opportunità di sviluppo.

Caratteristiche della misura

Il presente bando fa seguito ad un’altra misura (in scadenza il 15 aprile) dello stesso dipartimento che prevedeva uno stanziamento di 300 miliardi, rivolto a tutti i ministeri sulle stesse tematiche di migrazione verso il PSN.

Entrambe le misure sono a favore di enti della Pubblica Amministrazione Centrale che intendano effettuare il passaggio in cloud dei Centri Elaborazione Dati (CED), rispettando in questo quanto previsto anche a livello legislativo sul “Consolidamento e razionalizzazione dei siti e delle infrastrutture digitali del Paese”.

Anche questo bando, come per il precedente, è possibile migrare verso il PSN servizi e relativi sistemi, applicazioni e dataset che alla data del 28 febbraio 2023 sono ospitati su server fisici e macchine virtuali già in cloud presso infrastrutture di origine non conformi ai requisiti di cui al Regolamento AGID.

L’attuale misura, nello specifico, finanzia la migrazione verso il PSN, con pacchetti di importo diverso a seconda del numero di server fisici e delle macchine virtuali da migrare.

L’importo concesso per tali migrazioni fa riferimento ai seguenti valori:

  • € 55.318 (IVA inclusa) per ogni server fisico (con un limite massimo di 400)
  • € 4.729 (IVA inclusa) per ogni macchina virtuale (con un limite massimo di 4.000)

Gli enti richiedenti devono aver presentato preliminarmente un piano di migrazione sull’apposita piattaforma e devono garantire di avere la capacità operativa e amministrativa per provvedere alla realizzazione del progetto si in termini qualitativi che temporali. È previsto infatti che il progetto va concluso in tempi molto stringenti (entro il 31 marzo 2026).

La domanda di ammissione al finanziamento deve essere presentata a partire dall’8 aprile 2025, fino ad esaurimento fondi, sulla piattaforma presente sul sito PA digitale 2026.

Infrastrutture Digitali: a chi si rivolge

La misura riguarda 165 enti della Pubblica Amministrazione Centrale. Si fa riferimento nello specifico a:

  • Organi costituzionali e di rilievo costituzionale (8 enti)
  • Enti di regolazione dell’attività economica (6 enti)
  • Enti produttori di servizi (tecnici ed economici, assistenziali, ricreativi, culturali) (60 enti)
  • Autorità amministrative indipendenti (4 enti)
  • Enti a struttura associativa (3 enti)
  • Enti e Istituzioni di ricerca (54 enti)
  • Enti nazionali di previdenza e assistenza sociale (20 enti)
  • Istituti zooprofilattici sperimentali (10 enti)

Risulta pertanto complementare all’altra misura, già citata, che riguardava specificatamente i principali Ministeri Nazionali, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, l’Agenzia delle Entrate, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, l’Agenzia del Demanio.

Assegnazione del finanziamento e fase attuativa

Le domande possono essere presentate solo dagli enti descritti precedentemente per cui risulta essenziale da parte di chi voglia effettuare la richiesta valutare a priori se rientri nell’elenco dei beneficiari espressamente specificati dal bando.

Le domande presentate vengono valutate nell’ordine cronologico di presentazione con finanziamenti che vengono approvati fino ad esaurimento delle risorse disponibili.

In fase di valutazione viene verificata l’ammissibilità della domanda di partecipazione in termini di coerenza del progetto con i target e milestone previsti dal PNRR.

Una volta assegnato il finanziamento l’ente dovràfornire periodicamente sulla Piattaforma PA Digitale 2026 i dati sull’avanzamento fisico, procedurale e finanziario del progetto.

Dovrà inoltre evidenziare il contributo fornito al perseguimento di target e milestone associate all’intervento. Sulla Piattaforma, grazie alle informazioni fornite, verrà creato uno specifico “fascicolo di progetto”.

L’ente assegnatario dovrà garantire una adeguata informazione e pubblicità del finanziamento ricevuto. Dovrà inoltre fornire un’adeguata diffusione e promozione del progetto, anche online (web e social).

Il finanziamento verrà erogato a seguito della presentazione del certificato di regolare esecuzione da parte del RUP che attesta il completamento con successo delle attività di migrazione sul PSN di tutti i servizi oggetto di finanziamento.

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