Il pressing di Trump su TikTok: se ByteDance vende sconti sui dazi. La risposta di Pechino alla vigilia della scadenza per evitare il ban
Mancano pochi giorni per trovare l'accordo. Il capo della Casa Bianca sguaina di nuovo l'arma negoziale delle tariffe

Il 5 aprile è l’ultimo giorno utile per ByteDance per vendere TikTok. Dopo che a gennaio il social è stato offline per alcune ore dato che l’azienda cinese non aveva rispettato la scadenza imposta da una legge americana approvata nel 2024 in maniera bipartisan, la situazione per la piattaforma rimane incerta. Se è vero che Trump si è dimostrato aperto a trattare e a evitare la cacciata dal territorio USA, ora le trattative potrebbero accelerare.
Nelle scorse ore il capo della Casa Bianca si è detto disposto a fare sconti sui dazi alla Cina se ByteDance dovesse concludere un accordo e vendere TikTok a un’azienda non cinese. «La Cina dovrà svolgere un ruolo in questo», ha spiegato Trump. «Forse concederò una piccola riduzione delle tariffe o qualcosa del genere per farlo».
A che punto è la vendita di TikTok?
La replica alla Casa Bianca alla proposta di uno sconto sui dazi in cambio del deal sul social è arrivata per bocca del portavoce del ministero degli Esteri Guo Jiakun: «I nuovi dazi Usa sulle auto importate violano le regole dell’Organizzazione del commercio e minacciano il sistema del commercio basato sulle regole».
Negli ultimi mesi abbiamo riportato notizie e indiscrezioni. Donald Trump ha espressamente detto di essere favorevole alla vendita di TikTok a società come Oracle o perfino a Elon Musk (che già controlla X). Nelle scorse settimane si sono fatti avanti anche la startup Perplexity, intenzionata a rendere il social open source, e lo YouTuber MrBeast.
Il primo a volere mettere al bando TikTok è stato proprio Trump nel 2020, a ridosso della scadenza del suo primo mandato. La ragione era dovuta ai timori che ByteDance potesse cedere i dati degli utenti americani (170 milioni quelli attuali sul social) al Governo di Pechino. Con Biden alla Casa Bianca la legge è stata approvata, ma una volta tornato presidente Trump – presente sulla piattaforma – ha preferito avviare una trattativa.