Taglio dei tassi Bce in arrivo grazie all’inflazione di Francia e Spagna

Nuovo taglio dei tassi d'interesse ad aprile 2025 grazie agli ottimi dati sull'inflazione registrati in Spagna e Francia, la Bce studia l'intervento tra pessimisti e speranzosi

Mar 30, 2025 - 14:34
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Taglio dei tassi Bce in arrivo grazie all’inflazione di Francia e Spagna

La Bce potrebbe presto provvedere a un ulteriore taglio dei tassi di interesse grazie ai dati sull’inflazione in alcuni Paesi, si legga Francia e Spagna, migliori rispetto alle aspettative. L’attenzione è ora dunque tutta alla prossima riunione del 17 aprile, anche se va precisato che fin qui il board ha sempre palesato cautela e spinto verso una pausa nel piano dei tagli iniziato a giugno scorso in vista di orizzonti più promettenti. Tutto avveniva però prima dei nuovi dati sul carovita, tanto che per gli investitori la probabilità di una nuova riduzione dei tassi nella prossima riunione Bce è salita dal 65% all’80-85%.

L’inflazione in Europa a marzo 2025

Fin la Banca Centrale Europea è intervenuta sui tassi solo nel momento in cui i dati dell’inflazione lo hanno permesso. Il prossimo mese si seguirà lo stesso schema procedurale, motivo questo che pone grande interesse sulla data del 1° aprile, giorno in cui sarà reso noto dato sull’inflazione di marzo dell’intera Eurozona.

Nel frattempo, come detto, ci sono i risultati migliori alle aspettative registrati in due importanti economia locali quali Francia e Spagna in merito al costo della vita. A Parigi sono stati nello specifico registrati prezzi stabili allo 0,9%, contro le previsioni dell’1,1%. A Madrid il risultato è addirittura migliore, con l’inflazione attesa del 2,6% che si scontra con la discesa dal 2,9% al 2,2%.

Se tale trend dovesse essere rispettato anche altrove nell’Eurozona, la Bce si troverebbe tra le mani la possibilità di raggiungere il target tanto ambito dell’inflazione al 2% molto prima rispetto alle aspettative.

Speranze e dubbi dei consumatori

Ai nuovi dati sull’inflazione fin qui disponibili, si affiancano anche quelli relativi alla percezione che della stessa hanno i consumatori. In tal senso si palesano due scenari tra loro opposti.

Iniziamo col dire che a febbraio 2025 a scendere è stato il tasso mediano di inflazione percepita dai consumatori nei dodici mesi precedenti, passato dal 3,4% di gennaio al 3,1%. Si tratta del risultato più basso registrato dal 2021.

A fronte di una minore percezione dell’inflazione, lato consumatori c’è però da registrare un tendenziale pessimismo sulla ripresa della crescita economica dell’Eurozona. A febbraio l’attesa di una contrazione nei prossimi 12 mesi è infatti salita all’1,2%, dopo che solo il mese precedente era all’1,1%. A gravare sul peggioramento dei dati sono stati sicuramente il clima di una possibile guerra del commercio globale innescata dai dazi e le forti tensioni internazionali.

Cosa potrebbe succedere ad aprile

A fronte dei dati indicati, viene da chiedersi come potrebbe agire la Bce nella prossima riunione del 17 aprile. Continuare con il percorso di tagli, dopo le sei riduzioni sui costi di prestito iniziato a giugno scorso (con il tasso di deposito che arriverebbe al 2,5%) od optare per un rallentamento nelle sforbiciate?

Nel board ci sono opinioni differenti sul tema, con anche i più attendisti che potrebbero però non fare nulla nel caso in cui i dati dell’inflazione nell’Eurozona dovessero seguire il trend lanciato da Francia e Spagna.

Anche molti osservatori si sono espressi sulle possibili mosse della Bce. Per Tomasz Wieladek, chief european economist di T. Rowe Price, ad aprile ci sarà un ulteriore taglio in quanto molte delle condizioni necessarie a rendere effettiva tale operazione sono state raggiunte.