Podcast che passione. Tutto quello che ancora non sapete da una delle voci più note al mondo 

Tutti hanno il proprio podcast preferito, ma pochi sanno qualcosa sulla loro origine. Ce la racconta la giornalista Emily Prokop, diventata famosa per il podcast The Story Behind nel quale svela i retroscena delle invenzioni più amate. Oggi è in libreria con "Storie straordinarie di oggetti ordinari" (edito da Apogeo), di cui ci anticipa qualche estratto per la rubrica domenicale Futuro da sfogliare

Mar 30, 2025 - 11:56
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Podcast che passione. Tutto quello che ancora non sapete da una delle voci più note al mondo 

Il pluriball, il bianchetto, la t-shirt, le graffette, lo smile, lo spazzolino da denti, l’hula-hoop, il ping-pong, le maschere antigas e la lavastoviglie. Ogni oggetto che ci circonda ha una storia affascinante alle spalle che molto spesso ignoriamo. Per la rubrica domenicale Futuro da sfogliare Emily Prokop ci svela la nascita del podcast con un estratto del suo libro Storie straordinarie di oggetti ordinari, edito da Apogeo.

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Se siete appassionati di podcast (e spero ne conosciate almeno uno che vi piace, se state leggendo questo libro), vi sarà capitato di parlare dei programmi che ascoltate e di osservare sguardi interrogativi per poi sentirvi domandare: “Che cos’è un podcast?”. Non è raro, visto che il 40% degli americani non conosce ancora il termine, che è un portmanteau delle parole “iPod” e “broadcast”.

Si pensa che il termine “podcasting” derivi da un articolo del 2004 del Guardian, “Audible Revolution”, di Ben Hammersley. La parola in realtà venne inserita nell’articolo perché il redattore di Hammersley gli disse che la storia era troppo corta: servivano ancora venti parole. Nella sua revisione, aggiunse: “Ma come lo chiamiamo? Audio blogging? Podcasting? GuerrillaMedia?”. La parola “podcasting” è rimasta, e ad Hammersley si attribuisce il merito di averla coniata. Il termine è stato messo in discussione da alcuni, per esempio Leo Laporte di This Week in Tech, che si definisce un podcaster, ma ritiene che il termine “netcast” descriva più accuratamente il mezzo di comunicazione, dato che non tutti ascoltano i programmi da un iPod.

storie straordinarie di oggetti ordinari copertina

Tuttavia, considerando che Apple, Microsoft, Yahoo e Google lo supportano, questo nome è sicuramente destinato a rimanere. Il podcasting è possibile grazie alle invenzioni del feed RSS e dei file MP3. (Non preoccupatevi, non mi addentrerò troppo nel tecnico, quindi seguitemi.) Quando sentite un podcaster dire: “Abbonatevi al mio podcast”, in realtà sta dicendo: “Abbonatevi al mio feed RSS, così, ogni volta che viene caricato un nuovo file MP3, vi avrete accesso immediato e lo scaricherete automaticamente su qualsiasi app o servizio che utilizzate per ascoltare i podcast”. A proposito, RSS è l’acronimo di Really Simple Syndication. E MP3 è l’acronimo di Moving Picture Experts Group Layer-3 Audio, un formato di codifica che utilizza la compressione dei dati con perdita, ovvero riduce le dimensioni del file senza sacrificare la qualità distinguibile a orecchio nudo. Alcuni sostengono addirittura che un programma audio non possa essere definito podcast a meno che non abbia un feed RSS.

Tra l’altro, i feed RSS non sono solo per i podcast: vengono utilizzati nei blog e in altri siti web soggetti ad aggiornamenti, ai quali ci si può iscrivere utilizzando un aggregatore come Feedly, in modo che ogni modifica al sito web venga visualizzata automaticamente, invece di dover aggiornare manualmente i propri siti preferiti. L’ingegnere informatico Dave Winer è conosciuto come l’ideatore del feed RSS, mentre si dice che sia stato Adam Curry, un ex VJ di MTV, a renderlo popolare per l’uso con i file audio.

Curry intuì il potenziale di Internet come piattaforma mediatica già nel 1993, quando registrò il dominio MTV.com prima del net- work, con conseguente causa legale l’anno successivo. Una volta avuta l’idea di un programma radiofonico su Internet, si mise in contatto con Winer per utilizzare la tecnologia RSS per rendere Internet “il mezzo di comunicazione per tutti” senza compromettere la qualità, il che non era certo un’impresa facile. Christopher Lydon, che ha la- vorato con Winer e ora conduce il podcast Open Source, è noto per il fatto che il primo MP3 scaricabile su un feed RSS, rilasciato nel 2003, contiene proprio la sua voce, protagonista di alcune interviste per il suo blog. Si dice che Winer abbia iniziato con il suo programma, Morning Coffee Notes, appena un giorno prima che Adam Curry pubblicasse Daily Source Code nell’agosto 2004.

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Emily Prokop

Lydon ha dichiarato che il podcasting è nato in risposta alla guerra in Iraq, come mezzo per rimediare alla rottura della conversazione americana e mondiale. Ora viene utilizzato per parlare di una moltitudine di argomenti di nicchia (per esempio le storie degli oggetti di uso quotidiano). Sembra che ogni due per tre esca un articolo in cui si identifica il podcasting come il nuovo fenomeno o il “Wild West” di Internet. Ma la tecnologia esiste già da qualche anno e persino alla conferenza annuale dei podcaster, Podcast Movement, l’Academy of Podcasters inserisce nella Podcasters Hall of Fame podcaster selezionati che operano nel settore da almeno dieci anni.

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L’ascolto dei podcast è cresciuto anno dopo anno, ma una delle cose più belle è che, una volta che le persone li scoprono, soprattutto quando ne apprezzano qualcuno, sentono il desiderio di parlarne a tutti, come se pensassero: “Come ho fatto a stare senza fino adesso?”. Si può dire che ogni volta che un blogger, una celebrità, una rete di intrattenimento o un media avvia un podcast porti con sé una parte del suo pubblico, come nel caso del Ricky Gervais Show nel 2005, dello SModcast di Kevin Smith nel 2007 o di WTF con Marc Maron nel 2009.

Questa è un’ottima cosa anche per i podcast indipendenti, perché fa crescere interesse per il settore. Quando Apple ha introdotto l’app Podcasts per iPhone nel 2012, un numero ancora maggiore di persone ha scoperto questi straordinari programmi audio portatili. Uno degli anni più importanti nella storia dei podcast è stato il 2014, quando This American Life di Chicago Public Media ha iniziato a pubblicizzare uno show spin-off con un format che prevedeva di seguire una singola storia per una stagione di episodi, opportunamente chiamato Serial.

Ogni anno, i consumatori di podcast sembrano essere alla ricerca del prossimo grande successo, quello su cui i media mainstream accenderanno i riflettori; ma, per la maggior parte, i podcaster cre- scono soprattutto grazie alla propria fanbase e al passaparola degli ascoltatori. Questa meravigliosa invenzione audio viene festeggiata il 30 settembre di ogni anno, in occasione della Giornata internazionale del podcast.

Qualche curiosità sui podcast

È possibile ascoltare le versioni podcast (in lingua inglese) di molti dei capitoli di questo libro cercando The Story Behind nella propria app podcast preferita o sul sito TheStoryBehindPodcast.com. Le origini della parola “podcasting” possono essere fatte risalire al 2004. Dave Winer e l’ex VJ di MTV Adam Curry sono considerati i creatori del podcasting. La Giornata internazionale del podcast viene celebrata dai podcaster e dagli ascoltatori di podcast ogni anno il 30 settembre.