Più vino senza alcol con la proposta dell’Ue, nuove opportunità per l’Italia

Etichette più familiari e aiuti alle aziende produttrici di vino senza alcol, il piano europeo per rilanciare il settore vitivinicolo e aprire a nuovi mercati e consumatori

Mar 30, 2025 - 14:34
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Più vino senza alcol con la proposta dell’Ue, nuove opportunità per l’Italia

La Commissione europea ha presentato una proposta che contiene una serie di misure che hanno l’obiettivo di promuovere la produzione e il consumo del vino senza alcol (NoLo). Al centro dell’intero progetto c’è la volontà di rendere più attraenti questi prodotti, introducendo denominazioni più familiari, come alcol free, 0,0% o alcol light, così da aprire il settore vitivinicolo europeo anche ad altri mercati fin qui non considerati, come quello del Nord Africa e dei Paesi Arabi. Per l’Italia, grande leader continentale del comparto, potrebbero esserci dunque delle nuove importanti opportunità che aiuterebbero, non poco, le aziende in questa delicata fase di calo generale del consumo delle bevande alcoliche.

Sempre meno i bevitori del vino alcolico

La necessità di investire sul settore del vino senza alcol europeo nasce principalmente dalle nuove esigenze dei consumatori. A fronte infatti di un maggior numero di viticoltori, ci sono sempre meno persone interessate a bere bevande alcoliche. Così come evidenziato dall’Unione generale italiana vini, solo in Italia ben il 36% dei consumatori è interessato alle bevande NoLo, mentre negli Stati Uniti questa fetta di mercato vale già oltre 1 miliardo di dollari.

E ancora, nei dieci principali mercati globali per il beverage, ovvero Australia, Brasile, Canada, Francia, Germania, Giappone, Spagna, Sudafrica, Regno Unito e Stati Uniti, il segmento no alcol crescerà, secondo i dati indicati da Iwsr (Istituto inglese specializzato in analisi del mercato beverage), del 4% entro il 2028.

C’è dunque interesse da parte dei consumatori verso le bevande non alcoliche, con le problematiche legate alla nuova guerra internazionale dei dazi e al cambiamento climatico che rendono ancor di più la produzione di queste bevande un’opportunità a cui le aziende devono guardare con attenzione.

Nuove etichette e diciture per il vino

Partendo dal quadro descritto, la Commissione europea ha avanzato delle proposte concrete che possano rendere più semplice per le aziende del settore produrre vino dealcolato e, allo stesso tempo, permettere a questi prodotti una maggiore capillarità.

Viene anzitutto indicato che la denominazione odierna della categoria “vini dealcolati o parzialmente dealcolati”, prevista dalla riforma della Pac del 2021, sia poco attrattiva e familiare per i consumatori. La proposta prevede quindi l’introduzione di diciture come alcol free (se il volume di alcol è inferiore allo 0,5%) o alcol free 0,0% o alcol light (se il volume è inferiore allo 0,5%).

Passaggio importante del nuovo piano sul NoLo interessa anche l’introduzione di un sistema di etichetta elettronica attraverso l’utilizzo di codice QR. Si tratterebbe di un codice unico per tutta l’Unione europea, inquadrando il quale i consumatori potranno accedere alla lista di tutti gli ingredienti e i valori nutrizionali del vino.

Gli aiuti alle aziende di vino dei Paesi membri

Per rendere il cambio di paradigma produttivo concreto è necessario prima di tutto assicurare alle aziende del settore vitivinicolo adeguate coperture e incentivi. L’Ue propone dunque la concessione di maggiore flessibilità ai governi nazionali nella concessione delle autorizzazioni per gli impianti di viti, con gli agricoltori che otterranno un più alto controllo sulla produzione.

I Paesi potranno dunque autorizzare misure di estirpazione e vendemmia verde, pratiche rivolte rispettivamente alla rimozione dei vitigni in eccesso e delle uve acerbe prima della vendemmia, così da prevenire la produzione in esubero e tutelare i produttori.

Gli stessi produttori, inoltre, dovranno poter contare su coperture economiche europee in contrasto al cambiamento climatico e avere maggiore flessibilità nel regime dei permessi di reimpianto, che aumenta nella proposta a otto anni e sospende le sanzioni.

Lo sviluppo dell’enoturismo

Il successo della proposta Ue sul vino senza alcol passa, inevitabilmente, anche attraverso un nuovo racconto dello stesso. Fondamentale in tal senso è l’implementazione dell’enoturismo, con la proposta che prevede assistenza maggiorata alla realtà attive nello sviluppo del turismo del vino. E ancora, le campagne promozionali finanziate dall’Ue nei Paesi terzi, verranno nello specifico estese da tre a cinque anni.