Il pesce della Guinea-Bissau arriva sulle nostre tavole
Le navi italiane potranno pescare nel mare africano grazie al rinnovo di un accordo di partenariato approvato dal Parlamento europeo. Ecco quali specie saranno pescate e quanto pescato arriverà in Italia

Roma, 5 aprile 2025 – Il mare della Guinea-Bissau resta aperto ai pescatori europei, e l'Italia sarà tra i protagonisti di questa intesa. Con il nuovo accordo di pesca firmato tra l’Unione Europea e il piccolo stato dell’Africa occidentale i pesci della Guinea-Bissau faranno approdo sulle nostre tavole. Un accordo da 85 milioni di euro in cinque anni, con l’obiettivo non solo di sostenere l’industria ittica europea, ma anche di combattere la pesca illegale e migliorare la gestione delle risorse marine a livello locale. Ecco le specie ittiche interessate e quanto pescato guineano arriverà in Italia.
Il partenariato ittico
Il Parlamento ha approvato, il rinnovo dell’accordo di pesca con la Guinea-Bissau, garantendo l’accesso alle acque del paese a 41 navi dell’Ue per i prossimi cinque anni. Il nuovo protocollo, applicato provvisoriamente dal 18 settembre 2024, consente ai pescatori europei l'accesso alle acque della Guinea-Bissau per 28 tonniere congelatrici con reti a circuizione e pescherecci con palangaro e 13 tonniere con lenza e canne provenienti da Spagna, Italia, Grecia, Francia e Portogallo. “La Commissione dovrebbe migliorare il monitoraggio e garantire che la cooperazione settoriale sia maggiormente orientata ai bisogni di sicurezza alimentare locale, alle condizioni sociali a bordo dei pescherecci e al riconoscimento del ruolo delle donne nelle comunità costiere” ha dichiarato il relatore Eric Sargiacomo, membro del Parlamento europeo del Gruppo S&D in Francia.
Quali pesci saranno pescati
L’accordo riguarda diverse tipologie di pesce, tra cui tonni, cefalopodi (come polpi e calamari), gamberi e specie demersali. Tuttavia, le specie di piccoli pelagici sono escluse dall’accordo a causa del basso sfruttamento e dello stato degli stock ittici.
Quanto pesce arriverà sulle tavole italiane
In base ai limiti stabiliti, i pescherecci europei potranno catturare fino a 3.500 tonnellate di cefalopodi e 3.700 tonnellate di gamberi all'anno fino al 2029. Poiché l'Italia è tra i principali paesi coinvolti, una parte di questo pescato finirà sicuramente sulle tavole italiane. C’è da considerare che, sempre secondo l’accordo, solo il 3% del pescato europeo in acque africane verrà poi sbarcato in Guinea-Bissau. Ad ogni modo, la quantità esatta dipenderà dalla domanda di mercato, e sempre dalle preferenze dei consumatori. Inoltre, solo una piccola parte del pescato straniero viene effettivamente sbarcato in Guinea-Bissau.
Fondi Ue e contributi privati
In cambio del mare aperto, l'Ue stanzierà 17 milioni di euro annui, per un totale di 85 milioni di euro nei cinque anni di durata dell’accordo. Di questi, 4,5 milioni all'anno saranno destinati a promuovere la gestione sostenibile delle risorse ittiche, potenziare i controlli e la sorveglianza, oltre a supportare le comunità di pescatori locali. Si tratta di un aumento di 1,4 milioni di euro annui rispetto all’accordo precedente. Oltre al contributo dell'Ue, gli armatori dovranno pagare i canoni di licenza e di cattura all'amministrazione della Guinea-Bissau. La combinazione tra i fondi europei e le tariffe pagate dagli operatori del settore farà sì che il finanziamento totale superi i 100 milioni di euro nell’arco dei cinque anni.
Il sostegno dei deputati Ue
Con 605 voti favorevoli, 68 contrari e 10 astensioni, il Parlamento europeo ha approvato una serie di raccomandazioni per garantire che l’accordo di pesca con la Guinea-Bissau porti benefici concreti alle comunità locali. I deputati hanno sottolineato la necessità di migliorare le infrastrutture nel paese per favorire l’accesso ai mercati per i prodotti ittici locali e di potenziare la cooperazione per sostenere l’esportazione del pescato. Tuttavia, le preoccupazioni non mancano: i deputati hanno evidenziato che la Guinea-Bissau sta emergendo come paese "bandiera di comodo", ostacolando la lotta alla pesca illegale e non regolamentata. Per questo motivo, è stato richiesto all'Ue di mobilitare risorse tecniche e finanziarie per rafforzare i controlli e prevenire il fenomeno della reimmatricolazione delle imbarcazioni, puntando a una pesca più trasparente e sostenibile.
Perché è importante
L'accordo di pesca tra l'Ue e la Guinea-Bissau è il secondo più importante per l'Europa, dopo quello con la Mauritania. Sebbene la pesca rappresenti il 15% delle entrate del paese africano, la Guinea-Bissau non può esportare prodotti ittici nell'Ue a causa di carenze nei requisiti sanitari. Inoltre, come accennato, solo il 3% del pescato delle imbarcazioni straniere, ovvero quelle europee, viene poi sbarcato nel paese guineano. Questo accordo, che offre vantaggi per l'industria ittica europea, punta dunque anche a migliorare la gestione delle risorse locali e a rafforzare l’economia del paese.