Il killer della scacchiera fa un’altra mossa: pronto a confessare altri 11 omicidi

Aleksander Pichushkin è in carcere del 2007, dopo aver confessato 48 omicidi. E avrebbe potuto continuare indisturbato, se non si fosse fatto prendere. L’incredibile storia del serial killer russo

Apr 5, 2025 - 12:24
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Il killer della scacchiera fa un’altra mossa: pronto a confessare altri 11 omicidi

Roma, 5 aprile 2025 - Il "killer della scacchiera", al secolo Aleksander Pichushkin, è tornato a far parlare di sé affermando di essere pronto a confessare altri 11 omicidi, avvicinandosi così al suo obiettivo, ormai diventato anche il suo terribile soprannome, quello di uccidere 64 persone: come le caselle della scacchiera.

Aleksander Pichushkin, per fortuna è già in carcere, è stato condannato all'ergastolo nel 2007 dopo che aveva confessato di aver ucciso 48 persone, per la maggior parte persone senza fissa dimora, alcolizzate e anziane. I media russi lo avevano chiamato "il killer della scacchiera" perché aveva rivelato il suo desiderio di riempire tutte e le 64 caselle di una scacchiera con delle monete, una per ogni persona che ammazzava. Gli omicidi risalgono al periodo tra il 1992 e il 2006, tutti avvenuti nel parco di Biza a Bitcevskij, località vicinissimo a Mosca.

La storia di Pichushkin è incredibile, un assassino seriale da manuale che avrebbe anche potuto restare impunito per molti anni. Nato a Mosca il 9 aprile 1974 è considerato uno dei più prolifici pluriomicidi della Russia, accusato e incarcerato per 48 omicidi, ma sospettato di aver ucciso almeno 61 vittime o più.

L'infanzia e l'adolescenza di Pichushkin furono quanto meno complicate, perché passate per la maggior parte del tempo parte in un centro per la salute mentale, periodo di cui si sa poco. Nel 1992 la sua prima vittima, Michail Odijčuk, un amico conosciuto a scuola con cui aveva progettato di commettere un omicidio, ma che all'ultimo si tirò indietro. Così Pichushkin decise di eliminarlo nel timore rivelasse il loro folle piano omicida.

Dopo 10 anni il killer della scacchiera fece la sua seconda mossa, nel 2002 tornò ad uccidere nel parco di Biza. Avvicinava le vittime sempre con semplici scuse o offrendo da bere, una volta conquistata la loro fiducia le colpiva in testa con un martello o una bottiglia fino ad ucciderle. Era attento a non sporcarsi di sangue, confessò, e colpiva le vittime alle spalle. Alcune le gettò ancora vive nelle fognature del parco, dove non vennero mai rinvenute. E lo fece per anni senza attirare su di sé il benché minimo sospetto della polizia, sebbene frequentasse assiduamente quei gardini di Bitcevskij.

Incredibile anche come fu scoperto: si fece arrestare. Infatti lontano da tutti i sospetti nel 2006 andò su tutte le furie perché un transessuale, con un martello nella borsetta, fu accusato di alcune sparizioni, tutte sue 'caselle' della scacchiera. Così Pichushkin decise che si sarebbe fatto prendere. Invitò a cena una collega, Marina Moskalëva, sapendo che lei avrebbe detto al figlio che era assieme a lui, poi la portò nel parco di Biza e la uccise a martellate, ma non gettò il corpo nelle fogne in modo che fosse ritrovato. Il 16 giugno 2006 fu arrestato, dopo la segnalazione del figlio della vittima e le indagini della polizia. Minacciò il suicidio, ma venne preso.

Pichushkin confessò all'ispettore Iskandar Glimov, e davanti alle telecamere della tv, di aver ucciso nel parco di Biza diverse persone e di averle gettate nelle fognature. La polizia trovò 48 corpi, 49 con l'ultima donna. Il 29 ottobre 2007 venne giudicato colpevole di 48 omicidi, infatti una delle vittime trovate nelle fogne era ancora viva, e condannato all'ergastolo. I parenti delle vittime protestarono: chiedevano la pena capitale.