Il Lummis-Gillibrand Act, o Genius Act, lo strumento degli USA per il dominio nei sistemi di pagamento

Il Lummis-Gillibrand Payment Stablecoin Act of 2024, o GENIUS act, verrà approvato la prossima estate e regolerà, in modo logico, il settore delle Stable Coin, dando un'arma notevole in più al sistema finanziario americano e al Dollaro. L'Euro? Resta a guardare... L'articolo Il Lummis-Gillibrand Act, o Genius Act, lo strumento degli USA per il dominio nei sistemi di pagamento proviene da Scenari Economici.

Apr 16, 2025 - 18:28
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Il Lummis-Gillibrand Act, o Genius Act, lo strumento degli USA per il dominio nei sistemi di pagamento

 

Mentre da noi in Europa ogni evoluzione e innovazione è vista come il male, dall’altra parte dell’Atlantico si tenta di mettere ordine nel caotico mondo delle criptovalute, o almeno in una sua parte cruciale: le stablecoin di pagamento.

Quindi da noi si è creato il MiCA una norma talmente restrittiva, diffidente e francamente assurda, da aver distrutto un settore, negli USA si cerca invece di regorarlo ed utilizzarlo sia per generare ricchezza, sia per assicurare la superiorità del dollaro nei sistemi di pagamento mondiali.

GENIUS ACT, o Lummis-Gillibrand Payment Stablecoin Act of 2024, la norma che regolerà le stable coin

La norma in questione è attualmente  definita S.394, ufficialmente battezzato “Lummis-Gillibrand Payment Stablecoin Act of 2024”.

Presentato da una coppia bipartisan di senatrici, la repubblicana Cynthia Lummis (nota pro-crypto) e la democratica Kirsten Gillibrand, questo testo ambisce a creare la prima vera struttura normativa federale per chi emette e gestisce stablecoin legate al dollaro usate per i pagamenti. Questo pone una fine all’anarchia libertaria dei primi tempi,  ma anche viene a a far entrare le criptovalute, nella versione utilizzata per il pagamento, nel mondo della legittimità.

Questa norma è stata definita anche come “GENIUS Act” – Guiding and Establishing National Innovation in U.S. Stablecoins – è utilizzato in modo impreciso per indicare questa norma, ma dà una chiara idea di quale sia la finalità della norma.

In questo articolo parleremo della norma originale, già approvata dal Senato USA e che sarà approvato dal Congresso entro l’estate. 

Cosa Sono le Stablecoin di Pagamento e Perché Regolarle?

Le stablecoin di pagamento sono token digitali che cercano di mantenere un valore stabile (es. 1 stablecoin = 1 USD) detenendo riserve equivalenti in asset sicuri (dollari, titoli di stato a breve termine). L’idea è usarle come mezzo di pagamento digitale efficiente e veloce. Queste valute NON hanno nulla a che fare con Bitcoin, del quale, normalmente, conservano solo la tecnologia blockchain, che ne consente l’uso decentralizzato: il loro trasferimento non richiede che ci sia un ente che le certifica, e che eventualmente può  bloccarle, anche se inizialmente vi è stato un unico ente che le ha emesse.

Una stablecoin piuttosto utilizzata USDC di Circle

Il problema? Finora, chiunque poteva lanciare una stablecoin, con promesse di riserve più o meno trasparenti e solide. se io “Garantisco* che un  token crittografico è un Dollaro, devo avere la garanzia che effettivamente lo sia.  Il rischio di “corse agli sportelli” digitali (se tutti chiedono indietro i dollari contemporaneamente e le riserve non bastano) o di vero e proprio collasso (vedi Terra/Luna, che però era algoritmica, non basata su riserve reali) ha fatto suonare più di un campanello d’allarme. Anche Tether, la stable coin più diffusa, è stata al centro di forti polemiche e dubbi in passato (per la curiosità generale, Tether nacque dall’idea di un dentista italiano…).

 

Chi Può Emettere Stablecoin “Approvate”? Non Tutti…

La legge Lummis-Gillibrand chiarisce chi può emettere stable coin. Stabilisce due categorie principali di emittenti autorizzati:

  1. Istituti di Deposito (Banche & Simili): Banche nazionali (regolate dall’OCC), banche statali membri della Federal Reserve (regolate dalla Fed e stati), banche statali non membri (regolate da FDIC e stati) e cooperative di credito. In pratica, il sistema bancario tradizionale. Per loro, emettere stablecoin sarebbe un’attività aggiuntiva, sottoposta alla vigilanza dei loro regolatori abituali, un po’ come, in Italia, negli anni settanta, lo erano i mini-assegni.
  2. Società Fiduciarie Non Depositarie (“Stablecoin Companies”): Entità che non raccolgono depositi assicurati come le banche, ma che possono essere autorizzate specificamente per l’emissione di stablecoin. Queste possono ottenere una licenza a livello statale (sotto vigilanza statale e della Fed) oppure una nuova licenza federale direttamente dall’OCC. Ovviamente le autorità vigileranno sulla presenza dei depositi di backing.

Questa struttura crea un doppio binario (statale e federale) e, soprattutto, sembra favorire gli attori già regolamentati (le banche) o comunque strutture solide e vigilate. Non è un “liberi tutti” per la startup innovativa nel garage. Francamente mi fiderei di più di un soggetto NON bancario, perché non potrebbe utilizzare il deposito a backing della criptovaluta (backing) per finalità diverse rispetto a quelle della criptovaluta stessa. Ad esempio non potrebbe utilizzare questi depositi attivi di liquidità o titoli come strumento per raggiungere i coefficienti di capitalizzazione.

Logo di Tether, la stablecoin più diffusa

Le Regole d’Ingaggio: Riserve Ferree e Guinzaglio Corto

Qui sta il cuore della legge. Per poter emettere una stablecoin di pagamento legale, bisogna rispettare requisiti stringenti:

  • Riserve al 100% e di Alta Qualità: Ogni stablecoin in circolazione deve essere coperta da riserve equivalenti detenute in asset ultra-sicuri: contanti, depositi presso la Federal Reserve, titoli del Tesoro USA a breve scadenza (meno di 90 giorni) o altri strumenti approvati dalla Fed. Niente asset rischiosi o illiquidi a garanzia. Le riserve devono essere segregate dai fondi propri dell’emittente.
  • Obbligo di Rimborso 1:1: Gli utenti devono poter convertire le loro stablecoin in dollari USA, alla pari (1:1), su richiesta e senza indugio.
  • Requisiti di Capitale e Liquidità: Gli emittenti devono avere un proprio capitale per assorbire eventuali perdite operative e mantenere adeguata liquidità, secondo standard definiti dai regolatori (Fed, OCC, FDIC a seconda dei casi).
  • Trasparenza e Disclosure: Obbligo di pubblicare regolarmente la composizione delle riserve (certificate da revisori indipendenti), i diritti di rimborso e i rischi.
  • Pianificazione della Risoluzione (“Living Wills”): Gli emittenti devono preparare piani dettagliati su come gestire un’eventuale crisi o fallimento in modo ordinato, per proteggere i possessori di stablecoin. Se l’emittente è una banca bisognerà vedere come le altre attività tipiche potranno influire su quella di eissione di criptovalute.
  • Standard Operativi e di Rete: Devono essere rispettati standard tecnici per l’interoperabilità e la sicurezza delle reti usate. Questo elemento tecnico sar decisivo: quali saranno le blockchain utilizzabili? per fare un esempio attualmente Tron è la più utilizzata per Tether, perché meno costosa è più rapida.

Addio Stablecoin Algoritmiche: Vietato Scommettere

La legge è chiara su un punto: le stablecoin algoritmiche, quelle che cercano di mantenere la stabilità tramite algoritmi e incentivi di mercato senza riserve reali (come fu per Terra/Luna), sono messe al bando. Viene introdotta una moratoria di due anni sull’emissione di nuove stablecoin di questo tipo e si commissiona uno studio per valutarne rischi e potenzialità, ma è molto probabile che questa direzione verrà conservata anche successivamente.

Un Intreccio di Autorità (e Potenziali Conflitti)

La vigilanza è affidata a un mix di agenzie federali e statali:

  • Federal Reserve (Fed): Ruolo chiave per le banche statali membri e per le società fiduciarie non depositarie con licenza statale. Definisce molti standard (riserve, capitale).
  • Office of the Comptroller of the Currency (OCC): Vigila sulle banche nazionali e sulle società fiduciarie non depositarie con la nuova licenza federale.
  • Federal Deposit Insurance Corporation (FDIC): Interviene per le banche assicurate e nella gestione delle crisi (risoluzione).
  • Regolatori Statali: Mantengono un ruolo importante per le entità con licenza statale (banche e non).

Questo sistema “duale” è tipico degli USA, ma apre la porta a possibili sovrapposizioni, complessità e potenziali “guerre di competenze” tra le varie agenzie. Sarà cruciale il coordinamento. Inoltre una stable coin, per sua natura è interstatale, per cui l’attività di controllo dei regolatori dei singoli stati USA appare, per lo meno, curiosa.

Si rischia di avere degli stati che diventeranno più “Stable coin friendly” per la velocità nella concessione delle autorizzazione e per una minore invasività dei controlli, ma le relative stable coin saranno utilizzate i  tutti gli States, e anche all’estero.

E il Dollaro Digitale di Stato (CBDC)? Cancellato dalle iniziative private

Interessante notar e che la legge commissiona vari studi, tra cui uno sull’impatto delle stablecoin sull’emissione di una Central Bank Digital Currency (CBDC), ovvero un dollaro digitale emesso direttamente dalla Fed.

La scelta di creare un quadro normativo robusto per le stablecoin private può essere letta come una chiara, netta scelta er un sistema di valute e di sistemi di pagamento che NON sono in mano al pubblico, ma vengono gestiti da privati. questo è perfettamente coerente con il modo di pensare del Partito Repubblicano e dei libertari americani, presso i quali vi è una corrente che perfino vorrebbe sciogliere la Federal Reserve. Per loro una valuta digitale controllata dalla Banca Centrale, che può limitarne i pagamenti o cancellarla, è vista come una diavoleria comunista, e non è un caso che questo strumento sia utilizzato in Cina.

Cosa Cambia Davvero? Impatti anche sul bilancio pubblico

Se approvata, questa legge segnerebbe una svolta:

  • Per gli Utenti: Maggiore sicurezza e fiducia nell’usare stablecoin emesse da soggetti vigilati, con diritti di rimborso chiari. Meno rischi di truffe o collassi improvvisi. In realtà l’infrastruttura di pagamento esiste già, creata  gestita dalle piattaforme esistenti;
  • Per le Banche: Un’opportunità per entrare ufficialmente nel mercato dei pagamenti digitali basati su blockchain, sfruttando la loro infrastruttura e reputazione regolamentata. Per loro però il pericolo è quello di essere messe da parte nella gestione dei pagamenti stessi.  La regolamentazione delle stesse però faciliterà il passaggio fra sitema cripto e finanza Fiat.
  • Per le Fintech/Crypto Companies: Una sfida. Solo quelle ben strutturate e capitalizzate potranno permettersi di rispettare le nuove regole. Potrebbe esserci un consolidamento del mercato a favore dei player più grandi o bancari. Barriere all’ingresso più alte. Alla fine, probabilmente, rimarranno tre/quattro operatori emittenti non bancari.
  • Per l’Innovazione: Da un lato, regole chiare possono favorire investimenti e adozione su larga scala. Dall’altro, la rigidità dei requisiti (specialmente sulle riserve) potrebbe limitare modelli di business più innovativi (ma forse più rischiosi). si apre anche la porta alla DeFi per il passaggio e la conversione da un sistema di pagamento ad un altro.

Per gli USA è anche un’ottima occasione per fa assorbire il debito pubblico e  stabilizzarlo. Dato che i titoli di stato sono parte delle garanzie ammesse, avremo che un certo valore degli stessi verrà comprato per essere “Congelato” in conti deposito di garanzia delle Stabel Coin, e la loro presenza verrà stabilmente rinnovata alla scadenza.

Facciamo due conti: la massa monetaria M1 USA è pari a 18.500 miliardi di Usd. Consideriamo, per ipotesi, che il 5% di questa massa monetaria venga sostituita da Stable Coin. Gli enti che le emettono dovranno acquistare 935 miliardi di dollari di titoli a breve termine. Il Debito federale statunitense è pari a 36000 miliardi, quindi il 2,5% di questo debito finirebbe “Congelato” nella garanzia delle stable coin. Un  titolo a 2 anni USA rende il 3,8%, per cui ci sarebbe un rendimento sufficiente a garantire i servizi di pagamento gratuiti.

La diffusione di un sistema di pagamento internazionale, semplice, leggero ed extra bancario basato sul dollaro darebbe nuovamente al Dollaro la sovranità sui sistemi di pagamento mondiali.

Vorrei far presente che 1,2 miliardi di persone al mondo hanno già un Wallet in grado di gestire una stable coin in dollari in tasca: è il “Wallet” del sistema di messaggeria Telegram. 

Il walled di Telegram con Tether

Per l’Europa e per l’Euro è un’occasione perduta, l’ennesima. Perché io dovrei utilizzare una valuta digitale di una banca centrale che, domani, può essere bloccata dalla banca centrale stessa, come è avvenuto per il sistema Swift con la Russia? Una valuta può essere limitata dalle autorità statali o, ancora peggio, sovra-nazionali, con motivazioni speciose, magari perché ho fatto un post sgradito sui social mendia?

L’uso della blockchain garantisce al singolo utente il “Possesso” diretta della valuta virutale, caratteristica che verrebbe a cadere con le CBDC. Inoltre il vantaggio della garanzia con titoli che rendono interessi attivi non esisterebbe per la Banca centrale, che avrebbe solo un costo dalla gestione della CBDC.

Tra l’altro, di per se, la legge americana permette l’emissione di stabelcoin in altre valute, per cui domani potremo tranquillamente vedere una stablecoin ufficiale in euro emessa da un’ente autorizzato statunitense. Questa stablecoin dovrebbe essere  garantita da titoli in Euro, ad esempio BOT a un anno che rendono il 2%, questo per impedire il rischio di cambio con la garanzia dei titoli in dollari. Paradossalmente un’entità europea, ad esempio CDP, avrebbe interesse nel creare una stable coin, e questo favorirebbe perfino il Tesoro, ma dovrebbe farlo negli USA o comunque fuori dalla UE.

La cosa divertente è che questa valuta in Euro non sarebbe gestita dalle autorità europee, ma da una extra europea, con un grado di fiducia perfino superiore alle autorità statali europee. Però la Commissione Europa ha il MiCA. ricordate la storia del marito che si tagliò gli attributi per fare un dispetto alla moglie?


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