I pattini a rotelle elettrici che rivoluzionano la mobilità in città creati da un ingegnere francese
Un paio di pattini a rotelle tradizionali collegati a uno zaino con batteria e cavo motore: così si presenta il progetto francese AtmosGear, una proposta alternativa per la mobilità urbana che mescola nostalgia anni ’90, tecnologia e una certa attenzione all’impatto ambientale. Alla guida del progetto c’è Mohamed Soliman, giovane ingegnere francese che ha immaginato...

Un paio di pattini a rotelle tradizionali collegati a uno zaino con batteria e cavo motore: così si presenta il progetto francese AtmosGear, una proposta alternativa per la mobilità urbana che mescola nostalgia anni ’90, tecnologia e una certa attenzione all’impatto ambientale. Alla guida del progetto c’è Mohamed Soliman, giovane ingegnere francese che ha immaginato un nuovo modo di spostarsi sulle brevi distanze, cercando di coniugare efficienza, piacere del movimento e una certa dose di libertà.
L’idea è semplice: rendere i pattini a rotelle un mezzo elettrico, capace di percorrere fino a 20 chilometri con una singola carica e raggiungere una velocità massima di 25 km/h. Il sistema è alimentato da una batteria custodita in uno zaino da indossare sulla schiena, collegato direttamente ai pattini tramite un cavo. Il risultato è un dispositivo ibrido, che può essere usato anche senza motore, come un normale paio di rollerblade.
Un’alternativa concreta o solo un gadget per appassionati?
AtmosGear è stato testato per la prima volta a Parigi, città emblematica quando si parla di congestione urbana e necessità di soluzioni sostenibili. E proprio da qui è partita la campagna di crowdfunding su Ulule che ha permesso al progetto di trovare un primo pubblico e di raccogliere i fondi per avviare la produzione su scala più ampia.
Ma al di là del successo iniziale, resta da capire se questa invenzione possa realmente integrarsi nel quotidiano delle città. L’autonomia di 20 km può bastare per un tragitto casa-lavoro, ma lo zaino batteria pesa e può non essere adatto a tutte le fisicità. Inoltre, la presenza del cavo potrebbe rappresentare un punto debole dal punto di vista della sicurezza o della comodità d’uso, specie su percorsi accidentati o in caso di pioggia.
Da sottolineare, però, che il dispositivo non è vincolante: i pattini possono essere usati anche senza la funzione elettrica, rendendoli meno impattanti rispetto ad altri mezzi completamente motorizzati. Nessun motore integrato nelle ruote, né componenti elettronici irremovibili, il che lascia una certa libertà d’uso e possibilità di scelta. Una flessibilità interessante, sebbene il prezzo e l’effettiva praticità restino da valutare.
Una micromobilità in cerca di equilibrio
L’intento di ridurre l’utilizzo dell’auto per piccoli spostamenti è lodevole e in linea con l’urgenza di ripensare i modelli di mobilità urbana. Tuttavia, resta da vedere se soluzioni come questa possano andare oltre una nicchia di appassionati. AtmosGear non nasce come sostituto dell’auto o della bici, ma come proposta intermedia, pensata per chi ama pattinare e vuole farlo con meno fatica, senza rinunciare all’esperienza fisica.
In un contesto dove monopattini elettrici, biciclette condivise e trasporti pubblici cercano faticosamente un equilibrio, anche i pattini elettrici provano a ritagliarsi uno spazio. Ma la vera sfida, più che nella tecnologia, sembra essere nella cultura della mobilità e nella reale disponibilità delle città a ospitare mezzi così particolari.
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Fonte: AtmosGear
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