I gioielli dell’arte. Strategia del sindaco: "Senesi più coinvolti nei progetti culturali"

Nicoletta Fabio racconta cosa è stato fatto in questi mesi di lavoro "Un’eredità che deve essere conservata, valorizzata e restaurata . Siena si deve aprire ed uscire dall’autoreferenzialità. Lo dico sempre".

Mag 11, 2025 - 06:11
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I gioielli dell’arte. Strategia del sindaco: "Senesi più coinvolti nei progetti culturali"

"Quello che sto facendo ha una logica molto semplice ma, viste le sollecitazioni che sento fare, forse non è del tutto compreso". Il sindaco Nicoletta Fabio ha voglia di parlare di cultura, dunque della sua città. Perché Siena è cultura ed è proprio per questo che questa delega è centrale nell’attività amministrativa del sindaco. "La filosofia è semplice – dice Nicoletta Fabio – si parte da quello che abbiamo ereditato che va conservato, tutelato, restaurato, valorizzato e condiviso con la cittadinanza. Da qui devono nascere progetti e prospettive: dal museo civico al Santa Maria della Scala, dalla galleria Olmastroni ai Magazzini del Sale". A giorni, annuncia il sindaco, sarà nominato il dirigente del settore cultura e la macchina tecnica sarà pienamente operativa. "La nostra idea non è quella di snaturare questi luoghi accogliendo mostre blockbuster - di semplice intrattenimento - ma far dialogare questi luoghi con il contemporaneo. L’artista esterno che espone deve prima vedere il contesto, e comprendere il genius loci, così da poter creare per quel luogo".

Santa Marina della Scala
"Questo è lo spirito della mostra ’Path to the Sky’ di Jacob Hashimoto che si aprirà il 21 al Santa Maria della Scala". Il sindaco Nicoletta Fabio spiega: "Sarà una giornata importante perché si parte con la presentazione della mostra che non ha portato i suoi aquiloni ma sta allestendo l’esposizione. Ci sarà il concorso di idee e la presentazione del masterplane per la riqualificazione del Santa Maria della Scala. Un talk, aperto alla cittadinanza, curato dall’architetto Luca Molinari dove i tre studi architettonici che hanno vinto il concorso di idee presenteranno i loro progetti. Da qui si comprende la visione". Il sindaco Fabio chiarisce: "Il Santa Maria della Scala non è uno scatolone dove siccome c’è spazio si mette tutto. La sfida è veicolare il contemporaneo in un contesto storico".

Uscirà dalla giunta, convocata per martedì, un bando destinato ai giovani dai 18 ai 35 anni per la galleria Olmastroni. "Abbiamo deciso per la seconda metà dell’anno – annuncia Fabio – di organizzare tre mostre di altrettanti giovani artisti. Daremo anche un piccolo contributo, un premio come sostegno alla loro arte. Può essere un singolo artista o un collettivo. Nel bando è previsto anche un giovane curatore".

Magazzini del Sale. "Non si mettono certo le statue dove c’è il sale" dice il sindaco rispondendo a qualche critica di troppo. "Sono state apportate accortezze per poter esporre, altrimenti senza la garanzia di una corretta conservazione nessuno ti offre le opere. Ora c’è la mostra di Patrizio Fracassi: artista senese poco conosciuto, abbiamo esposto opere, di proprietà del Comune di Siena, abbandonate nei depositi. Questo è un modo anche per restaurare opere che necessitano di interventi. Quindi valorizzazione del patrimonio artistico cittadino". E quando chiediamo cosa ci sia nei depositi, il sindaco non risponde ma la faccia dice tutto: patrimonio immenso che piano piano sarà inventariato. "Dopo Fracassi – continua Fabio – ci sarà una mostra su Duilio Cambellotti che partirà alla fine di giugno. Lavoriamo sulle famiglie di artisti senesi fra ’800 e ’900, un periodo in cui Siena ha prodotto molto ma poi è stato dimenticato". Ovviamente nel periodo estivo ci sarà sempre una mostra legata al Palio.

L’elezione del Papa agostiniano Leone XIV ha riacceso i riflettori su quel gioiello della Chiesa di Sant’Agostino. In realtà, qualche giorno fa, abbiamo pubblicato la lettera di Siena Sostenibile che ricorda la chiusura, ormai da anni, di questo luogo. "La Chiesa di Sant’Agostino è stata una delle mie prime fissazioni – dice il sindaco -. Quando sono arrivato, la proprietà della chiesa non era chiara. Appurato, dunque, che è del Comune, mi sono mossa per capire come si possa restituire alla funzione liturgica, e su questo sono d’accordo con il cardinale Lojudice, ma anche alla funzione museale. Contiene opere straordinarie. A luglio 2024 ho costituito un comitato per lo studio e la promozione di attività finalizzate all’organizzazione delle celebrazioni vanvitelliane. L’ultima versione di Sant’Agostino, che risale al 1755, è del Vanvitelli. Questo comitato mette insieme molte istituzioni: la Curia, l’Archivio di Stato che ha documenti interessanti del Vanvitelli, la Fondazione Accademia Musicale Chigiana che utilizza la chiesa come auditorium e la Soprintendenza. Tutte queste istituzioni stanno studiando come riaprire la chiesa dove c’è l’unico Perugino presente a Siena, un gioiello. L’attuale conformazione, creata per consentire concerti della Chigiana e del Franci, di fatto impedisce la visione delle architetture vanvitelliane e di tutte le opere. Quindi ho imposto di togliere l’allestimento, d’accordo con Chigiana e con il Franci ovviamente, entro il 28 agosto, giorno di Sant’Agostino. In quell’occasione l’idea è di fare una celebrazione solenne che permetterà di vedere la chiesa nella sua bellezza. Poi, nell’autunno, una giornata di studio su Vanvitelli. Il problema della chiusura della chiesa è legato alla gestione dell’apertura. Ma ora si è prospettata la disponibilità dell’Opificio delle Pietre Dure per restaurare intanto alcune delle opere che sono in Sant’Agostino. Alcune sono trasportabili, per altre andrà fatto un cantiere aperto. Lo fanno in tutto il mondo, speriamo di poterlo fare anche noi. Siamo a lavoro con il Franci, la Chigiana e la Soprintendenza perché si possa continuare a fare musica in questa chiesa stupenda. Ora che c’è un Papa agostiniano... mi viene bene". Della serie, se non ora quando?