Quella neonata piattaforma social che sfida gli algoritmi. «Altro che artificiale, qui l’arte è ancora a misura umana»
ZONA F è dedicata agli artisti e presenta lezioni personalizzate, strumenti digitali e una community dove l’arte è lontana dalle logiche dell’intelligenza artificiale. La startup è finalista del programma di accelerazione MVP Factory per le industrie creative

In un’epoca dominata da intelligenza artificiale e feed guidati da logiche algoritmiche, c’è chi sceglie di rimettere al centro l’arte e le persone che la creano. Nasce così ZONA F, una nuova piattaforma social dedicata agli artisti, dove la creatività è umana, autentica e libera da automatismi. Rivolta al mondo delle arti visive, dell’educazione e della creatività digitale, ZONA F si propone come uno spazio di espressione e formazione, pensato per artisti emergenti, studenti e professionisti.
La piattaforma offre percorsi formativi personalizzati, lezioni individuali e strumenti per sviluppare competenze in ambiti come il disegno, la modellazione 3D e la musica. Oltre alla didattica, ZONA F mette a disposizione un ambiente integrato dove è possibile collaborare, condividere e vendere i propri contenuti, dando vita a una community creativa indipendente, lontana dalle logiche del mercato “mainstream”.
ZONA F è tra le finaliste del programma di accelerazione MVP Factory, il programma di accelerazione dedicato all’innovazione nelle industrie culturali e creative, realizzato da Apply, Nana Bianca, StartupItalia e Radix Srl, con il supporto di Invitalia, dell’Unione Europea e del Ministero della Cultura. MVP Factory si avvale di una rete prestigiosa di partner, tra cui Rai Cinema, Giffoni Innovation Hub, BASE Milano e molti altri, per promuovere soluzioni innovative e sostenibili. Il programma è finalizzato a incentivare l’innovazione di pratiche, prodotti, format e modalità mediante le quali viene prodotta e fruita l’offerta culturale e creativa in Italia.
Ne abbiamo parlato con Francesco Liori, Founder di Zona F.
Com’è nato il vostro progetto e in che modo ambisce a rivoluzionare il settore delle industrie creative?
“Zona F” nasce dall’esigenza di esprimersi artisticamente al di fuori delle logiche e delle tendenze imposte dal web. In particolare, sui social network ci troviamo spesso a fare i conti con vincoli e censure che limitano fortemente la nostra libertà creativa. Con questo progetto vogliamo creare uno spazio dove gli artisti possano finalmente sentirsi liberi di essere sé stessi.
In che modo MVP Factory ha contribuito alla strutturazione del vostro progetto, aiutandovi a rispondere alle esigenze del mercato?
Il supporto di MVP Factory è stato fondamentale. Ci hanno affiancato professionisti molto preparati che ci hanno guidato nella definizione delle strategie più adatte, e ci hanno permesso di confrontarci con altre startup. Questo ha generato un ambiente stimolante e aperto al confronto, dove il valore della condivisione è stato centrale per la nostra crescita.
Quale impatto sociale o economico vi aspettate di generare?
Quando si parla di arte, è difficile fare previsioni numeriche. Il nostro obiettivo non è legato ai dati, ma alla qualità del messaggio. Vogliamo impegnarci al massimo, sul piano creativo e artistico, per costruire una community autentica, inclusiva e genuina.
Come state validando il vostro prodotto attraverso un MVP che ottimizza tempi e risorse, offrendo feedback concreti dal mercato?
Abbiamo lanciato una prima versione del sito, una homepage che inizia già ad accogliere alcuni artisti. È un piccolo passo per noi, ma rappresenta un grande passo nella direzione di un progetto che vuole crescere ascoltando la propria community.
Guardando al Demo Day e ai prossimi mesi, quali sono i vostri piani di crescita?
Puntiamo sulla pubblicità più autentica che ci sia: offrire un servizio di qualità, parlarne con la nostra rete di contatti e far crescere la community in modo organico. Crediamo nel passaparola, nella coerenza del nostro messaggio e nel valore che sapremo dimostrare con i fatti.