Habemus papam, significato e origine della formula “Nuntio vobis gaudium magnum...”. Chi è il cardinale che la pronuncia
Alla fumata bianca, il nuovo Papa viene annunciato con queste parole. Chi è il cardinale che la pronuncia in questa

Roma, 8 maggio 2025 – Terminato il Conclave che ha deciso chi sarà il nuovo Pontefice. Il successore di Papa Francesco sarà annunciato a breve, dopo la fumata bianca. E – come accade sempre nelle elezioni pontificie – si utilizzerà la formula canonica per presentarlo alla folla di Piazza San Pietro e al mondo intero.
“Nuntio vobis…”
Prima che il nuovo Papa si affacci dal balcone per essere presentato ai fedeli, sarà introdotto dalla formula latina che recita: “Nuntio vobis gaudium magnum: habemus Papam, eminentissimum et reverendissimum dominum […] qui sibi imposuit nomen...”
Cosa significa
La locuzione latina significa letteralmente: “Vi annuncio una grande gioia: abbiamo un Papa, eminentissimo e reverendissimo padrone […] che ha scelto il nome di...”.
È una formula ormai consolidata, definita ‘Habemus Papam’ e viene usata per introdurre il Pontefice prima della sua presentazione ufficiale al mondo intero.
Quando è stata pronunciata per la prima volta
La prima volta che questa frase venne scelta per presentare il Pontefice alla folla fu nel 1417, in occasione dell’elezione di Papa Martino V. L’elezione in questione arrivò dopo uno scisma che aveva visto tre diversi papi reclamare la legittimità del pontificato: Giovanni XXIII, Benedetto XIII e Gregorio XII.
Dopo che i tre Papi furono deposti si creò una grande situazione di incertezza per la Chiesa cattolica e l’elezione di Martino V divenne, quindi, importantissima. La frase “Abbiamo un Papa”, dunque, ebbe un peso particolarmente importante.
Chi la pronuncerà dopo questo conclave
A pronunciare l’Habemus Papam dopo questo conclave sarà Dominique Mamberti. Si tratta del Cardinale francese ex nunzio e a capo della Segnatura Apostolica. Mamberti, protodiacono dal 28 ottobre 2024, è il porporato con maggiore anzianità tra quelli dell’ordine diaconale. Settantatré anni, nato in Marocco ma originario della Corsica, è stato segretario per i rapporti con gli Stati ed è attualmente prefetto del Supremo tribunale della Segnatura apostolica.