Giovanni Storti contro le potature dei platani ad Alessandria: “sembrano più mutilazioni, operazione scellerata”

Giovanni Storti torna a far sentire la sua voce a difesa dell’ambiente, questa volta prendendo di mira le potature dei platani lungo Spalto Borgoglio ad Alessandria, proprio accanto al parcheggio della stazione ferroviaria. In un video diffuso sui suoi canali social, l’attore del trio comico Aldo, Giovanni e Giacomo si è mostrato profondamente colpito –...

Mag 15, 2025 - 11:06
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Giovanni Storti contro le potature dei platani ad Alessandria: “sembrano più mutilazioni, operazione scellerata”

Giovanni Storti torna a far sentire la sua voce a difesa dell’ambiente, questa volta prendendo di mira le potature dei platani lungo Spalto Borgoglio ad Alessandria, proprio accanto al parcheggio della stazione ferroviaria. In un video diffuso sui suoi canali social, l’attore del trio comico Aldo, Giovanni e Giacomo si è mostrato profondamente colpito – e contrariato – dalle condizioni in cui versano gli alberi dopo l’intervento di manutenzione del verde pubblico.

Questi alberi soffriranno. Recupereranno un po’ di energia dalle radici per fare tanti rametti, perché loro vivono per la fotosintesi” ha dichiarato Storti, criticando apertamente quella che ha definito una “potatura scellerata”. Il comico, visibilmente indignato, ha puntato il dito contro chi esegue questi lavori senza la necessaria competenza:

Se voi dovete investire dei soldi, cosa fate? Li date a un operatore finanziario, non al primo che passa. Vi fate male a un ginocchio? Andate dall’ortopedico, non dal vicino a chiedergli se vi cura. Fate fare queste cose agli esperti. Non capisco perché si danno in mano le potature a geni della motosega.

La replica del Comune

Le sue parole hanno subito sollevato un’ondata di reazioni. A replicare è stato il Comune di Alessandria, che ha difeso la scelta operativa: secondo l’amministrazione, i tagli sono stati effettuati “nel pieno rispetto delle tecniche arboricole tradizionali”, e più precisamente seguendo la “potatura di contenimento”, come indicato nel Manuale per tecnici del verde urbano della Città di Torino.

Il Comune ha fornito anche dettagli tecnici a sostegno della propria posizione spiegando che i tagli di accorciamento sono stati effettuati in corrispondenza dei tagli effettuati nelle precedenti potature e rilasciando un “ramo di ritorno”, di ordine inferiore a quello tagliato. Infine ha ricordato che questa tecnica è stata impiegata più volte negli ultimi 25 anni e, nonostante l’età avanzata degli alberi – quasi centenari – questi “hanno sempre reagito positivamente”.

Gli alberi sono organismi viventi!

Nonostante le rassicurazioni del Comune, le parole – colorite ma efficaci – di Storti mettono in luce una questione spesso ignorata: la potatura non è solo un’operazione tecnica, ma un atto che ha conseguenze ecologiche, estetiche e psicologiche. Il suo appello a coinvolgere veri esperti pone l’accento sulla necessità di formazione, competenza e sensibilità ecologica, qualità non sempre garantite negli appalti pubblici.

Il nodo centrale è che non basta fare le cose “a norma di manuale” se manca la percezione condivisa di cura e rispetto. Questi tagli che sembrano più mutilazioni che potature suscitano indignazione proprio perché gli alberi non sono arredi urbani, ma organismi viventi che contribuiscono al benessere collettivo. Una vera politica del verde urbano dovrebbe coniugare scienza e partecipazione, tecnica e rispetto, rigore e dialogo. Altrimenti, ogni taglio – anche se ben eseguito – rischia di essere vissuto come un’offesa alla natura e a chi la ama.

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