Giosy Romano, Coordinatore Struttura Missione Zes Unica: “Scommettere sulla Zes unica è stata una strategia vincente, sono i dati a dirlo”

Giosy Romano, Coordinatore della Struttura di Missione Zes Unica, è intervenuto in qualità di relatore all’evento Sud Chiama Europa, organizzato a Napoli il 9 maggio 2025 dall’Osservatorio economico e sociale Riparte l’Italia e patrocinato dal Comune di Napoli.

Il dr. Romano ha portato la sua testimonianza nel panel “Lo sviluppo dell’imprenditoria nel Meridione: gli itinerari virtuosi da promuovere“, moderato dal giornalista Mediaset Giuseppe Brindisi.

La ZES unica sta incidendo sulla crescita del Mezzogiorno in maniera determinante, i risultati confermano questa opinione, atteso il numero delle autorizzazioni uniche rilasciate a tutt’oggi che sommano 630 autorizzazioni uniche, che equivalgono ad altrettanti investimenti. Investimenti che hanno un valore complessivo di circa 12 miliardi di euro e una ricaduta occupazionale che è assolutamente straordinaria. Basti pensare che il numero degli addetti diretti che promanano da questi titoli autorizzativi è di circa 11.000 unità, che sommate a quelle che promanano dall’indotto e dall’indiretto sono 34.000 nuove unità generate dalle autorizzazioni rilasciate dalla struttura di missione ZES.

I settori in cui la ZES sta avendo un maggiore impatto sono tutti quelli indicati dal piano strategico nazionale, che come sapete è stato licenziato dalla Corte dei Conti a dicembre dello scorso anno e che individua nove settori più quattro cosiddetti trasversali. E tra questi a me piace annoverare in particolare anche il turismo, che per tanto tempo non era annoverato tra i settori collocabili all’interno delle attività produttive. Invece riesce ad attrarre capitali che promanano soprattutto dall’estero con la realizzazione di alberghi di grande spessore e di grande lustro che consentiranno anche di conoscere meglio e di più il territorio del Sud.

Scommettere sulla ZES unica quindi è stata una strategia vincente, come sempre sono i fatti a dimostrarlo. A dispetto di quelle che erano le preoccupazioni iniziali, l’aver connotato l’intero territorio delle otto regioni meridionali come ZES ha consentito di superare anche quelle disparità di trattamento tra territori limitrofi e ha generato un risultato che è sotto gli occhi di tutti.

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