Il Papa disarma i giornalisti | L’analisi di Maurizio Belpietro

“Disarmiamo le parole, così disarmeremo il mondo”. “Chissà se la frase di papa Leone XIV – commenta Maurizio Belpietro sulla Verità – pronunciata ieri durante un incontro con i giornalisti, ha fatto saltare sulla sedia qualche collega. Il pontefice ovviamente non ha fatto nomi, ma l’invito alla tregua, in un conflitto che non si combatte […] L'articolo Il Papa disarma i giornalisti | L’analisi di Maurizio Belpietro proviene da Osservatorio Riparte l'Italia.

Mag 14, 2025 - 07:50
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Il Papa disarma i giornalisti | L’analisi di Maurizio Belpietro

“Disarmiamo le parole, così disarmeremo il mondo”.

“Chissà se la frase di papa Leone XIV – commenta Maurizio Belpietro sulla Verità – pronunciata ieri durante un incontro con i giornalisti, ha fatto saltare sulla sedia qualche collega.

Il pontefice ovviamente non ha fatto nomi, ma l’invito alla tregua, in un conflitto che non si combatte soltanto con le armi ma pure con le opinioni, sembra rivolto a chi, da tre anni a questa parte, ha fatto il tifo per una vittoria militare e a tutti i costi, anche quando si era capito che sarebbe stata pagata con il sangue di molti soldati.

A me sono tornate in mente le liste di proscrizione contenenti i nomi di coloro che avevano manifestato qualche obiezione all’idea di una guerra dura e pura, senza paura (ovviamente degli inviati da salotto).

Fino almeno allo scorso anno, a parlare di cessate il fuoco senza premettere che la Russia avrebbe dovuto restituire tutti i territori ucraini occupati e anche ripagare i danni dell’invasione – cosa che, ovviamente, renderebbe impraticabile qualsiasi accordo – si rischiava l’accusa di collaborazionismo.

Chiunque invocasse la pace senza dire che, però, avrebbe dovuto essere giusta, cioè prevedere la sconfitta di Mosca, era sospettato di essere un putiniano camuffato da sincero democratico.

Dunque, nei primi due anni di guerra, quando ancora nelle trincee delle redazioni si alimentava l’idea di una controffensiva delle truppe di Kiev che ricacciasse indietro gli aggressori, è stato difficile, se non impossibile, parlare di pace.

E i primi a non volerlo fare sono stati i giornalisti militanti i quali, troppo spesso, scambiano le loro passioni e le proprie idee con la realtà.

Il Papa adesso dice che bisogna disarmare, mettere da parte pregiudizi, fanatismo e rancori.

Quando a pronunciare la parola pace fu Francesco, siccome aveva deciso di non cantare nel coro di chi criticava solo ed esclusivamente la Russia, i giornali fecero finta di non sentire.

Pronti a raccogliere qualsiasi confidenza di Sua Santità soprattutto sui migranti ma anche sul movimento gay, i cronisti decisero di ignorare le frasi che apparivano critiche nei confronti dell’Occidente”.

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