Microsoft taglia 6.000 posti di lavoro nonostante utili record: segnali di rallentamento per il mercato tech?
Microsoft ha annunciato un importante piano di riduzione del personale che coinvolgerà circa il 3% della sua forza lavoro globale, pari a circa 6.000 dipendenti. La decisione arriva nonostante l’azienda abbia registrato risultati finanziari sopra le attese nel primo trimestre 2025, con un utile netto trimestrale di 25,8 miliardi di dollari. Licenziamenti Microsoft 2025: cosa […] L'articolo Microsoft taglia 6.000 posti di lavoro nonostante utili record: segnali di rallentamento per il mercato tech? proviene da Word2Invest.

Microsoft ha annunciato un importante piano di riduzione del personale che coinvolgerà circa il 3% della sua forza lavoro globale, pari a circa 6.000 dipendenti. La decisione arriva nonostante l’azienda abbia registrato risultati finanziari sopra le attese nel primo trimestre 2025, con un utile netto trimestrale di 25,8 miliardi di dollari.
Licenziamenti Microsoft 2025: cosa sta succedendo davvero?
Il colosso di Redmond ha spiegato che i licenziamenti non sono collegati alle performance individuali, ma sono parte di un più ampio piano di ristrutturazione interna e snellimento dei livelli di gestione. Microsoft conta oggi oltre 228.000 dipendenti nel mondo e i tagli interesseranno tutte le aree geografiche e i team aziendali.
Nello Stato di Washington, dove si trova la sede centrale, saranno interessati 1.985 posti di lavoro. Questo ciclo di licenziamenti è il più esteso dai tagli del 2023, che avevano colpito 10.000 dipendenti. Nel gennaio 2025 era stato annunciato un primo ridimensionamento legato alle prestazioni, ma l’attuale ondata ha motivazioni strutturali: razionalizzare, adattarsi e prepararsi a un mercato in mutazione.
Crescita record, ma il management è più cauto degli investitori
Nonostante il record delle azioni Microsoft, salite ieri a 449,14 dollari (vicinissime ai massimi storici di 467,56 dollari toccati nel luglio 2024), i segnali di cautela da parte del top management sono evidenti. Satya Nadella ha dichiarato che la crescita del cloud Azure, al netto della componente AI, è stata sotto le attese. Questo ha spinto l’azienda a rivedere le strategie di vendita e a focalizzarsi su nuovi modelli di business, soprattutto nel segmento dell’intelligenza artificiale.
L’AI rappresenta ancora un motore trainante, ma Microsoft sembra voler evitare gli errori del passato: investimenti senza ritorno e infrastrutture sottoutilizzate. In questa fase, la priorità è garantire un adattamento efficace alle nuove esigenze, tagliando il superfluo.
Investimenti nei data center: tagli anche all’espansione infrastrutturale
Microsoft ha annunciato che ridurrà temporaneamente gli investimenti in nuove strutture. Tra i progetti in fase di rallentamento figura il data center da 1 miliardo di dollari in Ohio. La decisione è stata accolta con delusione dalle autorità locali, soprattutto considerando che l’area ospita anche investimenti di Google, Meta e Intel.
Questo segnale si somma ad altri che indicano un possibile raffreddamento del mercato del lavoro tech: anche Amazon ha avviato tagli e CrowdStrike ha recentemente annunciato il licenziamento del 5% della forza lavoro. Il mercato dell’AI continua a crescere, ma le aziende iniziano a distinguere tra hype e reale ritorno economico.
Microsoft e il mercato del lavoro: una transizione in atto
L’impatto dell’intelligenza artificiale sull’occupazione inizia a diventare tangibile. Alcune mansioni, specialmente in ambito operativo e gestionale, vengono automatizzate o ridimensionate. L’efficienza è la nuova parola d’ordine, anche per un colosso come Microsoft.
Se da un lato l’azienda investirà 80 miliardi di dollari per l’espansione dell’AI a livello globale, dall’altro i tagli alla forza lavoro e il rallentamento dei progetti infrastrutturali segnalano una strategia più prudente e selettiva.
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