Gioia Lucia: il disco “Forse un giorno” è una fotografia dei suoi vent’anni
Forse un giorno è il titolo del primo album di Gioia Lucia, nome d’arte di Lucia Vitale. Il disco, disponibile negli store digitali dal 9 maggio 2025 per Artist First, racconta i primi vent’anni dell’artista. Gioia Lucia ha 22 anni e ha iniziato a scrivere musica durante la scuola, continuando poi a coltivare questa passione. […] L'articolo Gioia Lucia: il disco “Forse un giorno” è una fotografia dei suoi vent’anni proviene da All Music Italia.

Forse un giorno è il titolo del primo album di Gioia Lucia, nome d’arte di Lucia Vitale. Il disco, disponibile negli store digitali dal 9 maggio 2025 per Artist First, racconta i primi vent’anni dell’artista.
Gioia Lucia ha 22 anni e ha iniziato a scrivere musica durante la scuola, continuando poi a coltivare questa passione. La sua musica è un viaggio introspettivo che riflette la sua esperienza, fatta di gioie e drammi personali. Il suo progetto artistico inizia nel 2021 con il supporto di Artist First. Nel 2022 esce l’EP Sotto, al quale segue nel 2023 una seconda parte dal titolo Sopra. Nel 2024, la giovane cantautrice pubblica i singoli Vento in faccia e Morta d’amore che anticipano il suo primo album.
Gioia Lucia parla direttamente alla sua generazione, puntando sull’autenticità e sulla sincerità. Queste caratteristiche sono presenti in Forse un giorno. Ogni canzone è un frammento della vita della giovane cantautrice, scritto di suo pugno. Il disco è un viaggio intimo e personale, che racconta il percorso fatto negli ultimi anni. I brani parlano della sua crescita, del tempo dedicato a vivere davvero, nonché dei diversi momenti che si devono affrontare nella vita. Ed ancora, trattano dell’amore e del dolore, dell’accettazione di sé e degli altri, e anche di leggerezza.
Gioia Lucia presenta “Forse un giorno”
A proposito del disco, Gioia Lucia racconta: “«Forse un giorno» è una frase aperta, come una porta socchiusa su mille possibilità. Ognuno può trovarci dentro qualcosa di diverso. Come ogni viaggio, cambia a seconda di chi lo vive. Per me è una speranza, un dialogo silenzioso con me stessa. Mi ricorda che anche se non so dove sto andando, la cosa più importante è il cammino”.
La giovane cantautrice prosegue: “Questo disco racconta i miei primi vent’anni: tra libertà e paura, sogni e silenzi profondi. Anni in cui ho imparato a conoscermi”. E conclude con una curiosità: “E poi c’è un dettaglio che amo: «Forse un giorno» è l’ultima frase dell’ultima canzone. Per scoprirlo, bisogna arrivare fino in fondo”.
Il disco è composto da 8 tracce:
1. Fino all’alba (intro)
2. Disco Gioia
3. Flusso
4. x non pensare +
5. Vento in faccia
6. Morta d’amore
7. Parole Vuote
8. Gli occhi (outro)
Dopo l’uscita del disco, Gioia Lucia è pronta a presentare i nuovi brani dal vivo proseguendo la sua attività live. Il 19 febbraio scorso si è esibita presso la Santeria Paladini di Milano. Ad aprile ha tenuto un mini tour che ha toccato in doppia data Milano, Brescia e Bologna.
Ecco qui di seguito le prossime date live annunciate:
– 30.05 Bologna – Porta Pratello
– 07.06 Cuneo – Atipico Festival
– 12.06 Arsita (TE) – Dlen Dlen Festival
– 20.06 Serravalle Pistoiese – Bello Veramente Fest
– 26.07 Chieti – Totem Festival
– 31.08 Cava dei tirreni (SA) – Mac Fest
– 07.09 Cazzago di Pianiga (VE) – Undici fest
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“Forse un giorno”, track by track
Gioia Lucia presenta le singole canzoni che compongono il suo primo disco.
1. Fino all’alba
Il viaggio comincia qui. “Cosa fai stasera? Fatti un giro dentro me” è la frase che ha acceso la scintilla di questa intro. Volevo che fosse un invito, una porta aperta per chi mi conosce già e per chi mi scopre adesso. Ho seminato piccoli rimandi a brani passati, come luci sulla strada di questo nuovo percorso.
2. Disco Gioia
È uno dei pezzi a cui sono più legata. Nato subito dopo Morta d’amore, è arrivato come una scossa elettrica: ho iniziato a sperimentare, ho prodotto da sola le
prime bozze e tutto ha preso forma in modo spontaneo, naturale. È una vera rinascita, un’esplosione di colori dopo un periodo grigio. ”Ballo una disco gioia e
questa luna mi illumina come se fossi sola e all’orecchio, mi dice che devo iniziare a parlare di me”: in questa frase c’è tutto. Ballare anche quando vorresti solo startene giù. Buttarsi di nuovo nella vita. E nella musica.
3. Flusso
“Flusso” è nata durante un momento di riflessione, pensando a come spesso processi i miei sentimenti attraverso la musica. Il brano racconta di me e del mio gruppo di amici, persone che, come me, scrivono canzoni. Ci capita di passare serate in cui ci sentiamo soli, ma poi torniamo a casa e ci immergiamo nella scrittura. Il messaggio della canzone è positivo: non bisogna temere di mostrare le proprie emozioni e non bisogna preoccuparsi del giudizio altrui. Tenersi la mano e cercare la vicinanza è fondamentale.
4. x non pensare +
Una collaborazione che è nata in studio, con Light D’Orange rapper e amico per cui nutro molta stima. Questo brano è stato il nostro modo di affrontare ed esorcizzare insieme una delusione amorosa. Quelle situazioni che sembrano perfette e poi si sgretolano, lasciandoti a raccogliere i pezzi. Ma anche qui c’è una volontà di andare avanti, di non voler più pensare. “Simili come due nemici a fine film” è una delle frasi di Light D’Orange che mi tocca di più del brano.
Scherzando definisco questo pezzo trap per cuori teneri.
5. Vento in faccia
Il primo singolo estratto dall’album e uno dei brani che più mi rappresenta, in feat. con Ombra, un altro artista e caro amico che stimo. È un brano nato al pianoforte, in un momento di grande energia creativa. In questa canzone c’è grinta, fiducia in me stessa, ma anche dolcezza. È un inno alla rinascita, alla primavera, a quei momenti di spensieratezza in macchina con i finestrini abbassati e il sole che ti accarezza. “Vorrei imparare a rispondere e a non a reagire” è la frase mantra che mi porto dietro e che mi ripeto anche fuori dalla musica.
6. Morta d’amore
Un singolo che mi ha aperto mille porte. Scritto insieme a Masamasa in un paio d’ore, in modo quasi magico. Abbiamo costruito il brano partendo dagli accordi e lasciando che il testo disegnasse immagini forti e chiare. È una canzone che racconta quando tutto ti crolla addosso, ma con quell’ironia che ti salva. Dal vivo è un’esplosione: la gente la urla con me e ogni volta mi emoziona tantissimo.
7. Parole vuote
“Parole vuote” è nata durante un lungo e delicato percorso di terapia, in cui la mia psicologa mi ha guidata a esplorare una fase difficile della mia relazione con mia madre, un periodo in cui le parole tra noi sembravano perdere il loro senso. Lei non riusciva a esprimere il malessere che stava vivendo, e io, pur desiderando starle vicina, sentivo che non era ancora pronta a comunicare il suo dolore. Da questo silenzio è emersa una riflessione profonda su di lei e su quel momento condiviso. Il brano affronta temi legati alla terapia e alla cura di sé, alla consapevolezza che il benessere di chi ci sta vicino influenza il nostro. Non volevo vederla ridursi al solo ruolo di madre, perché lei è e può essere tanto altro.
8. Gli occhi
Un brano intimo, scritto di getto e prodotto in modo minimale. Sentivo il bisogno di raccontare una storia personale, un incontro che mi ha segnata. È difficile per me esprimere certi sentimenti a parole, ma con la musica riesco. “È rischioso affidare agli occhi i messaggi più forti” dice una frase del testo, e riassume benissimo il mio modo di essere. Il titolo dell’album, “Forse un giorno”, nasce proprio da qui: dalla speranza di riuscire un giorno a dire le cose, senza paura,
non solo attraverso la musica.
Le foto sono di Cristina Sinelli.
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