Francia, spari e incendi in varie carceri: le rivolte collegate alla strategia anti-narcotrafficanti del governo

Tolone, Aix-en-Provence e Marsiglia: sono alcune delle città francesi che hanno visto montare rivolte all’interno delle carceri. A Tolone in particolare è stata presa di mira dal fuoco di armi automatiche nella notte tra lunedì e martedì, ha riferito l’entourage del ministro della Giustizia, Gérald Darmanin, che nel pomeriggio si recherà nel carcere della città della Provenza per fornire supporto agli agenti. Secondo fonti degli inquirenti, tutto ciò sembra essere “coordinato” e “chiaramente collegato” alla strategia anti-narcotrafficanti del ministro degli Interni, Bruno Retailleau. “La Repubblica è oggi messa di fronte ai narcotrafficanti e adotta misure che danneggiano profondamente le organizzazioni criminali”, ha scritto su X Darmanin, aggiungendo che la Francia “è stata sfidata e saprà essere ferma e coraggiosa”, ha aggiunto il Guardasigilli. Nell’entourage del ministro si è appreso che gli attentati coordinati contro i penitenziari hanno avuto origine da organizzazioni di trafficanti di stupefacenti dopo gli annunci del governo di provvedimenti drastici contro i reati legati alla droga. In particolare, Darmanin ha annunciato un piano, a partire da maggio, per la costruzione di prigioni in prefabbricati per un totale di tremila nuovi posti per detenuti. Sarebbero destinati ai condannati a misure di semilibertà o a pene detentive brevi.

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