Fini, Casorati, Neshat, Déco. E i capolavori di Carrington

Idee e colori, dal Padiglione d’Arte Contemporanea a Palazzo Reale. A settembre andrà in scena la ribelle britannica icona del Surrealismo.

Mag 17, 2025 - 07:18
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Fini, Casorati, Neshat, Déco. E i capolavori di Carrington

Sue opere sono esposte dal MoMA di New York alla Tate Modern di Londra. Ha vinto prestigiosi premi: dal Leone d’oro alla Biennale di Venezia nel 1999 al Leone d’argento dieci anni più tardi per la miglior regia al Festival di Venezia. Ora, le creazioni di Shirin Neshat possono essere viste (fino all’8 giugno) al Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano. Foto e videoinstallazioni, frutto dell’impegno militante per i diritti e del suo amore genuino per le arti. Women of Allah, The Fury, dalle quali emerge tutta la forza della sua battaglia per i diritti delle donne e del suo amato Paese, l’Iran. Un urlo potente e cristallino che si scompone tra fotografia, il cinema, il video e il teatro. A Palazzo Reale fino al 29 giugno il tributo a uno degli artisti simbolo del Novecento, Felice Casorati. Uno stile personale che, come un fiume carsico, ha attraversato le principali avanguardie della sua epoca in una vita/carriera lunga e fortunata (1883 -1963), rimanendo fedele a se stesso cambiando. In un’atmosfera sospesa tra colti rimandi alla tradizione figurativa rinascimentale e soggetti realistici e al contempo stranianti. Affonda le radici nel Novecento pure “Art Déco. Il trionfo della modernità“ (Palazzo Reale, fino al 29 giugno): quelle forme classiche con decorazioni essenziali e geometriche che hanno pervaso rinnovando pittura, architettura, artigianato, arredamento e design.

Superstar di primavera è e resta Leonor Fini, a Palazzo Reale fino al 20 luglio. Puro surrealismo femminista, un concentrato di coraggio nella perenne battaglia dell’artista contro le regole e le imposizioni. Con stile personale ma le influenze parigine di Max Ernst, André Breton e Salvador Dalì. Gettando uno sguardo all’immediato futuro, occhi fissi sulla mostra di Leonora Carrington a Palazzo Reale. Gemella diversa, per certi versi, almeno in biografia, rispetto alla Fini. Nata a Lancaster nel 1917, famiglia della ricca borghesia inglese, carattere ribelle e anticonvenzionale. Il colpo di fulmine scatta durante una mostra sul Surrealismo a Londra, che suscita in lei una profonda ammirazione per Max Ernst, con il quale inizierà più tardi un’intensa relazione professionale e sentimentale. Dopo aver vissuto l’esperienza della malattia e del ricovero, trascorre buona parte della sua vita in Messico. In una carriera tra dipinti e libri, le cui opere selezionate verranno svelate a Milano da settembre.